LA CUCINA ITALIANA 1940

arrivare, nell'adempimento dei suoi do- veri familiari, ad una vera e propria grandezza. Mi auguro che anche in al- tre amiche AeìXA.B.C, non si sia affie- volito il senso della responsabilità nei riguardi del benessere materiale della famiglia. La storia di quello sformato cotto in due volte, mi ha fatto sorridere, ma di un sorriso materiato di commozione. Sì, cara, in qualsiasi evenienza le massaie hanno il dovere di rimanere con tutto il loro coraggio, tutte le loro forze, tutto il loro spirito di sacrificio — vigili, at- tente, volenterose i— al loro piccolo fronte interno. Scrivimi: o, se lo preferisci, telefo- nami. Cerca il numero nell'elenco..Sentir la tua voce sarà per me una gioia. Co- me giustamente osservi, non sono tempi, questi, da parlare di pietanze compli- cate. Nulla tuttavia t'impedisce di stimo- lare l'appetito dei tuoi cari con qualche manipolazione un po' fuori del comune. Ecco: non potendo preparare per tua nuora il « pasticcio di maccheroni »... dei suoi sogni, offrile un pasticcetto... a scartamento ridotto. Impasta 300 gr. di farina con 200 gr. di burro, due o tre cucchiai d'acqua e una pr'sa di sale. Raccogli la pasta in una pagnottella, la- sciala un'oretta in riposo, quindi fanne due parti, una più piccola dell'altra. Spiana la più piccola sopra un panno grossolano infarinato, e stendila sul fon- do, imburrato, di una fortiera di circa 30 centimetri di diametro. Intanto avrai fatto cuocere, al dente, 300 gr. di mac- cheroni (ziti o mezzi ziti). Scolali bene, condiscili con sugo d'umido denso e sa- porito commisto con un po' di carne in umido tritata, dadini di prosciutto, qual- che pezzetto di fungo secco, prima rin- venuto nell'acqua fredda, e poi fatto ero. giolare nel burro. Accomoda a cupoletta i maccheroni sul fondo della fortiera coperto di pasta, tenendoti a un dito buono di distanza dal bordo. Cospargi la cupoletta di besciamella scorrevole, fatta con una noce di burro, un cuc- chiaio raso di farina, e un bicchiere di latte. Procura che un po' di besciamella, penetri fra i maccheroni. Stendi poi su questi l'altro pezzo di pasta, spianato non troppo sottile. Con un coltellino pa. reggia il bordo della pasta e guarniscilo con un cordoncino fatto di ritagli della pasta stessa. Spalma la superficie del pa- sticcetto con uovo sbattuto e fa' cuo- cere in forno non eccessivamente caldo, fino a che non abbia preso una bella tinta dorata. Mandalo in tavola caldis- simo. Dopo questi maccheroni... impac- chettati, puoi servire un piatto d'ortag- gio; rotelline di melanzane fritte e in- saporite in una buona salsa di pomo- doro; pomodori e zucchini fritti, fagio- lini al burro, o fagiolini di S. Anna in salsa, ecc. Anche avendo ospiti nei. giorni di di- vieto di carne, potrai, completando que- sta minuta con formaggio e frutta, ser- vir loro una colazione gustosa. Ciao. FRIDA 71 medica, tha Q& pentose Per ogni male un desinare pronto La Medicina moderna sta facendo un poco come voi, lettrici care. Dopo aver sfruttato il campo delle più astruse spe- cialità medicinali ed esser corsa dietro la moda dei nomi più stravaganti e dif- ficili, per farsi notare ed ammirare, ha cominciato a comprendere che la sem- plicità, anche nella medicina, come nella donna che vuol piacere sul serio, è una gran bella cosa! Una magnifica e eterna cosa che finisce per trionfare su tutti i fatui e caduchi arzigogoli della moda... Si sta dunque ritornando a quel be- nedetto semplicismo medico da cui i nostri padri... dottori, avevan saputo trarre tanti benefici per l'umanità sof- ferente. Vi si ritorna, naturalmente, sen. za volerlo far troppo capire ancora, per non essere tacciati, come a voi spesso accade, signore, di... leggerezza e di in- costanza; ma vi si ritorna praticamente lo stesso e... con velocità crescente. Per esempio, il medico moderno sarà capace di prescrivervi ancora, con una certa prosopopea, una cura, per esem- pio, di cinara scòlymus se soffriste even- tualmente di infiammazione del fegato, del rene, dell'intestino o — metti il caso — di un reumatismo cronico; ma voi rimarreste altamente meravigliate, lettrici mie, se doveste soltanto imma- ginare lontanamente" che sotto il nome sibillino della nuovissima droga si cela nè più nè meno che quell'umile, se pur eccellente « carciofo » che voi riteneva- te, sino a ieri, soltanto una preziosa materia prima per la manipolazione di squisiti manicaretti, e nient'altro! Ep- pure è così: noi medici abbiamo, sem- bra, ancora un po' vergogna di essere scambiati per... erbivendoli consiglian- dovi una cura, sempre per esempio, di carciofo; e giriamo pudibondamente la situazione ordinandovi invece il miste- rioso cinara scòlymus a pranzo e a cena: dssia il carciofo... mascherato. Così come, egualmente, spalanchereste i vostri begli occhi per la meraviglia se, domani, sentendovi prescrivere, a cura di una vostra ostinatissima even- tuale artritella un estratto di solarium licopersicum, rimedio di piena attualità scientifica, qualcuno vi sussurrasse poi all'orecchio che state per fare, nè più nè meno, che una magnifica cura di... Noie di vite pratica Non sciupate il vostro denaro per- a c q u i s to di A c q u a di Co l o n i a. Fabbricatela voi stessi con Essenza Co l on ia SCHULTZ per la dose di un litro che costa soltanto L. 6 . , Nelle buone Profumerie o contro assegno dalla CHIMICAL S/A - Via G. Martucci, 6 - Napoli salsa di pomodoro, autentica! E così potrebbe accadervi per una cura inten- siva" di nevralgie della testa, prescritta a base di misteriosissima vicia Faba, il comune « baccello » toscano, o la roma- nissima « fava fresca»: così buoni, dolci, saporosi e appetitosi a cucinarsi e a mangiarsi in mille modi diversi. E così via dicendo. Poiché è stata ormai rie- sumata e riclassificata, aggiornandola se- condo i criteri della più perfetta mo- dernità scientifica, una vasta nomencla- tura di vegetali, tutti gradevolissima- mente ed utilissimamente commestibili, i quali sono capaci di una duplice pre- ziosa funzione: nutrire, cioè, curando. E tutti questi vegetali sono, uno per uno, applicabili alle più svariate categorie dei morbi di cui si affligge l'umanità! Con questo, in più, che si è pensato, da medici di serietà ineccepibile, al modo di poter condire ogni pietanza-medicina (giacché così si dovrà chiamare ognuno dei costituenti del nuovissimo metodo di cura... a tavola) con quegli ammenni- coli e droghe vegetali d'uso comune che, oltre a fornire il loro aroma deli- zioso e il loro appetitoso contributo di sapore complementare alla vivanda-base si adattino anche, curativamente parlan- do; a tale vivanda con l'accrescerne e secondarne il valore medicamentoso. Un nostro bravo e serio scienziato si è, in questi ultimi tempi, occupato della faccenda, importantissima anche dal suo lato squisitamente autarchico; ed ha fornito, nelle sue pubblicazioni in merito, ampia e preziosa materia per un'applicazione pratica del nuovo e ori- ginale metodo del guarirsi mangiando. Se Io desiderate, lettrici mie, noi po- tremo andare insieme spigolando in questo felice campo nel quale Scienza e Cucina possono, accomunate in un 111^ o scopo utilitario, darsi la mano lie- tamente, amichevolmente e italianissi- mamente senza sembrare, l'una, una in- trusa fuor di luogo o fuor di tempo e l'altra una troppo sacrificata ancella... Anzi tutt'altro! Perchè anche di questa .cucina... medica (per così dire) resterete sempre voi le regine assolute autentiche e inspodestabili : nel senso che sarà sem- pre e unicamente il vostro caro scettro a forma di mestolo che riuscirà a ren- der grata e gioconda, attraverso la vo- stra insostituibile opera di preparatici e manipolatrici di manicaretti impeccabi- li, la cura al commensale», malato. Do- mandatemi dunque se vorrete e quando vorrete, attraverso il giornale, minute specifiche di pranzetti vegetariani, adatti ciascuno ad una speciale malattia ed io sarò felice di mettermi, tra una pentola e l'altra, a vostro completo servizio. DOT T . T I O L I 161

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