LA CUCINA ITALIANA 1940

stolo, versandovi dell'acqua e continuan- do a sbattere e strizzando, anche con le mani, finché l'acqua non rimane limpida. Strizzate ancora un'ultima volta il vo. stro burro già fatto e che riesce molto buono. Ci vuole un po' di tempo a farlo venire, ma poi si rimane soddisfatte. Le Pizzelle, caratteristico dolce abruzzese N. 10 uova intere ben sbattute in una zuppiera con 10 cucchiai di zucchero fi- no, corteccia di un limone grattugiata, 10 cucchiai di, olio e 20 di farina fina (300 grammi); stare però attente perchè non si formino grumi, versare la farina a poco per volta poiché ve ne sono di quelle che assorbono di più o meno. Aggiungere profumo di vainiglia. Si prende quest'impasto a cucchiaiate e si mette sul ferro apposito, che dev'essere ben caldo e unto con una cotica. Per ogni pizzella ne basta un cucchiaio. Con questi ingredienti ne escono una cin- quantina. Se invece si desiderano più dure e più economiche, basta abbondare nella fari- na ed allora invece del cucchiaio si met- tono sul ferro a forma di grissini. La pasta si fa un poco più dura. Ogni uovo, basta allora per 10 pizzelle. Pizzelle per diabetici Tanto olio, tanto vino, un po' di sale e trito quanto se ne tira. Il resto, cioè cottura e morbidezza, secondo il solito, con la differenza che non si lavora nella zuppiera ma sul tavolo. Come profumo è indicalissimo 1 l'anice e nell'olio è me- glio scarseggiare che abbondare. P. S. Ho detto che la pasta dev'es- sere un po' più dura in relazione a quel, la che si lavora nella zuppiera; altri- menti tanto per quelle dolci che per quelle rustiche si richiede una pasta piuttosto morbida. Un'Abbonata abruzzese Pasticcio di zucca Tagliare a fettine sottili, preferibil- mente col taglia-patate, kg. 1,500 di zucca gialla: di quella che si disfà facilmente: metterla al fuoco in una casseruola con olio, o burro, e cipolla; salarla e farla cuocere fino a che non si sia ridotta in purea. A questo punto toglierla dal fuo- co, aggiungervi due cucchiai di formag- gio grattato e un po' di pepe; volendo, al pepe si può sostituire il peperoncino rosso. Dopo aver mescolato bene il composto, formarne uno strato in una teglia di bordi alti, adatta per il forno. Sullo strato di purea di zucca, formarne uno di fettine di pane prive di crosta e bagnate nel latte: e su quello formar- ne un terzo di fettine di fontina, di bich, o di mozzarella, o, più economicamente, di formaggio fresco locale. E così, al- ternando nello stesso ordine le tre spe- cie di strati, colmare la teglia, ultiman- do la preparazione con uno strato di pu- rea di zucca. E' consigliabile, però, limi- tarsi a due soli strati di fettine di pane. Dopo aver bagnato la superfìcie del pasticcio con qualche cucchiaio di latte, mettervi sopfa qualche fiocchetto di bur. ro. Far cuoiere per una mezz'ora in for- no, o fra due fuochi. Il pasticcio non de- ve colorire, ma solo prosciugarsi ed a- malgamarsi all'interno. Questa preparazione è indi carissima come primo piatto. Sostituendo i macche, roni, porta ad un risparmio di farina. Ma va benissimo anche come secondo piatto per il pasto serale. Ho letto con piacere il consiglio dato da un'abbonata circa i gusci d'uovo. An- che le massaie che non hanno galline, dovrebbero conservare i gusci e passarli al trita-tutto per regalarli a chi possiede un pollaio; specie in montagna dove le galline fanno le uova coi gusci troppo teneri. Lisin - Torino Cara Lisin; siamo lieti di questo tuo inizio di Collaborazione del quale ti rin- graziamo. Il tuo numero di abbona- mento risulta, dai registri dell'Ammini- strazione, il 103648. P<jr lucidare gli ottoni I Vr le care abbonate amiche, e anche per quelle che non conosco, ecco una ricetta autarchica, che sarà utile in ogni famiglia. In una bottiglia da mezzo li- tro mettere: un quarto di alcole dena- turato, un ottavo di ammoniaca, un etto di polvere di tripolo e si aggiunge ac- qua fino a riempire completamente la bottiglia. Si tappa ermeticamente, e si a- gita molto, in modo da amalgamare be- ne il tutto. Si bagna poi uno straccio di lana con un po' di questo liquido, e si soffregano gli ottoni che vengono splen- didi. De Marzi Celeste Trowalusci Marino Laziale La schiuma del fritto Da ragazza stavo sempre vicino al cuo- co di famiglia. L'insegnamento fu sem- pre quello di prevenire anziché... repri- mere l'inconveniente. Perciò, a prevenire l'inconveniente la. mentato dall'abbonata di Feltre, occorre essere prodighi (il che si risolve in eco- nomia, del resto) nella quantità del con. dimenio. E poi, fuoco vivissimo. II fritto dev'essere immerso nel con- dimento bollente e deve restare com- pletamente da questo coperto. E ciò vale anche per quei fritti pei quali — oltre l'uovo — si usano formaggi grattugiati abbastanza ricchi di grassi. L'abbonata 22714 'Téava-. rda LA VOSTAR BIANCHAERI È CONDANN?ATA È condannata al rapido consumò se la sottoponete al comune bu- cato. L'azione energica del sapone e dello sfregamento altera le fibre del tessuto ed affretta l'usura della biancheria. Giglio, al contrario, con l'ossigeno che sviluppa, pulisce perfetta- mente la vostra biancheria, senza danneggiarla Bastano 10 minuti per gli indumenti delicati e 25 per quelli di colore. INDUSTRIE RÌTOITS L. BERTONCINl • BBRBAK0 163

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