LA CUCINA ITALIANA 1940
Prego la Direzione della Cucina Ita- liana di pubblicare nella «Corrispon- denza fra le abbonate » un mio progetto riguardante la lotta contro gli sprechi: La mia idea sarebbe questa : acqui- stare un pezzo di terreno alla periferia di ogni città, sia piccola che grande e, se vi fosse, qualche casetta o vecchia casa già esistente. Costruire in questo luogo dei recinti per animali da cor- tile, ma specialmente di conigli, oche ed anche maiali, che possono. nutrirsi con sole verdure e buccie, mettervi un guardiano con la sua famiglia. Racco- gliere dalle case signorili i rifiuti di verdure e buccie delle frutta, che le per- sone di servizio dovrebbero preparare in un pacco a parte diviso dalla spaz- zatura. Gli spazzini dovrebbero avere due sacchi ben distinti, e portare, con i loro furgoni, quelli contenenti i casca- mi in, un centro di raccolta. Da questo luogo poi un incaricato, con altro ca- mion, dovrebbe prenderli e portarli nel così detto « villaggio dell'autarchia » per nutrire gli animali che ho detto sopra. La spesa dell'impianto e l'acquisto degli animali dovrebbe essere sostenuta dai Comuni; e mi risulta che come spesa iniziale basterebbero venti od al mas- simo trenta mila lire. Poi il Comune stesso potrebbe cedere tutto ad un Ente privato. La somma non è eccessiva se si considera l'utilità che può derivarne, perchè gli animali, e specialmente co- nigli ed oche, si potrebbero vendere sul mercato ammortizzando le spese d' im- pianto, mentre la popolazione ne avreb- be gran vantaggio. In questi tempi che, tre giorni per settimana, non si ha car- ne bovina, e che, al mercoledì, si vende il coniglio ma a dieci lire al kg., si potrebbe anche diminuire questo prezzo molto alto perchè il mantenimento de- gli animali, fatto l'impianto, non ver- rebbe poi a costare molto, ed avrebbe un altro vantaggio di occupare molti italiani che ritornano dall'estero. Biso- gna anche tener presente che le oche possono dare la piuma, due volte l'an- no, ed i conigli la pelle. Faccio voti che questa mia proposta venga esaminata e poi realizzata. Lna vecchia abbonata della « Cucina Italiana I CAPELLI GRIGI RIPRENDONO IL COLORE PRIMOITIV USOAND Un ce l ebre Special ista ha inventato di re- cente un' Ac qua di Co l on ia do l cemente pro- fumata. che ha l ' inest imabi le pregio di resti- tuire ai capel li bianchi o grigi il loro co l ore naturale. L ' u s o di que s t ' Ac qua di Co l on i a, chiamata Tasàmi, è sempl i ce, piacevo l i s- s imo e del tutto innocuo. Adot tata per pet- tinarsi mattino e sera, ridona in pochi giorni gradatamente ai capel li il loro c o l o re di un t empo, mentre impartisce alla chi oma un gradevo le odo r e, la rende morbida e lu- cente e ne favorisce la crescita. L'ACQUA DI COLONIA •rosami si trova in vendita pres- so tutte le buone Pro fu. meri e alprezzo di 1.17,50 il flacone oppure verrà spedito franco di porto ed imballo dietro Vaglia Postale di L. 17,50 indi- rizzato alla Farmacia H.'RÓBEJRT^'aCo. Reparlo Ti 2 4 FIRENZE PICCOLI ftUUlSl UTILI Centesimi 70 la parola oltre la tassa erariale dell'I.80 per cento LAMBRUSCO in damigiana spediamo ovunque. Chiedete listino: Pisani - Sas- suolo (Modena) i PER TUTTI SONO RACCOMANDABI- LISSIME le sane, fresche, prelibate spe- cialità RIPAMONTI: Industria del Dolce BORCOMANERO. Dietro vaglia di li- re 32, riceverete franco scatola Cr. 1000. GUSTATE IL TORRONE DELLA NONNA alimento tenero, prezioso, squisito. As- saggio L. 5, dietro vaglia oppure fran- cobolli. ATHOS CASTONE BANTI, Direttore FANNY DINI, Condirettrice e gerente A . T . E . N . A . , V i a del G a z o m e t r o 2 5 , R o ma Il nido e l'uccellibo La -¡¡inora !'.... o-i-ia l'abbonata che ha chiedo l'aiuto delle amiche della Cu- cina per una più pronta realizzazione del proponimento da lei fatto di adottare un'orfanella, ringrazia per mio mezzo le persone cortesi dalle quali le sono per- venute informazioni preziose e parole di consenso. In particolar modo si mo- stra riconoscente all'abbonata di Saler- no che le ha, con una nobilissima let- tera, dimostrato di avere così bene com- preso i sentimenti dai quali è stata spin- ta a»chiedere ad una povera orfanella le gioie, invano agognate, della maternità. Perchè è appunto un'orfanella che la signora P... intende adottare. « Mai vorrei — essa dice — portar via una figlia alla madre sua. Vogl io essere madre ad una creaturina sola, senza gui- da e formarle un sicuro avvenire.» Alla stessa abbonata di Salerno, la signora P... rende noto come in un primo tempo si fosse appunto rivolta all'Orfa- notrofio da lei citato. Ma, non essendo colà ricoverate che bambine ormai gran- dicelle, le sue ricerche — per le ragioni da me esposte nel mio appello alle ab- bonate — hanno cercato per il tramite della Cucina Italiana un nuovo punto di orientamento. Quanto all'abbonata di Bologna, così degna di ammirazione per la sua fer- vida ed illuminata opera di bene in favore dell'infanzia diseredata, mi limi- to ad esprimerle la mia personale grati- tudine, sapendo che la signora P... è, da giorni, entrata in corrispondenza diretta con lei. Così, fra i roventi richiami della guer- ra, questa donna d'eccezione resta chiu- sa nel suo sogno di materna spiritualità. Il suo cuore è una piccola fresca oasi i cui echi si rimandano una voce infan- tile che ripete, come una promessa di gioia, una soave parola : Mamma ! ... Centri d a t avo la Molte signore ci hanno scritto, nei me. si scorsi, mandandoci il loro recapito per • autorizzare una abbonata siciliana a mandar loro contro assegno dei centri da tavola. Disgraziatamente non abbiamo più l'indirizzo esatto della abbonata che aveva offerto l'opera sua e non si è fatta più viva. Preghiamo le lettrici di scusarci. F. La lotta contro gli sprechi
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