LA CUCINA ITALIANA 1940

""•SUE? X J x l ^ e d a L i « | M u Quando il sole, entrato nella costella- zione del Leone, avvampa le strade e fa sentire più acuto il desiderio dell'ombra verde dei campi, dei lecci annosi sotto cui riposano i dolci pianori delle nostre belle montagne o della brezza sottile che viene dalla tesa turchina del mare, anche la casa che pur ci accoglie con un senso di ristoro dopo il caldo afoso della stra- da ci sembra opprimente, se non abbia- mo pensato a toglierle il suo aspetto in- vernale, sostituendolo con un altro più chiaro, fresco ed estivo. S'intende che ognuna di voi — e non porterei quindi una novità peregrina — avrà ben pensa- to a togliere i tappeti che di questa sta- gione sono caldi e antigienici, a riporli per bene al sicuro dalle tarme, a toglie- re i cuscini di lana dai divani e quant'al- tro possa recar calore eccessivo alle no- stre persone che davvero in questo caldo agosto non ne han bisogno; ma non basta. Occorre proprio — ed è qui che si può elegantemente sbizzarrire la vo- stra fantasia nei modi più impensati — dare una nuova fisionomia alla casa, co- sicché tutti rientrandovi, e le donne stanche dalle passeggiate e gli uomini dal soffoco dell'ufficio e i bambini che sempre esuberanti d'energie si accaldano nelle sfrenate corse dei giuochi, tutti, dicevo, vi trovino insieme il conforto dell'ambiente e il piacere del riunirsi in famiglia. Tale sollievo non avrebbero certo se divisi: la moglie e i figli nel più bell'angolo di mondo, e il marito obbligato a restarsene nel caldo cittadi- no in una casa lasciata in pieno assetto invernale, o peggio, cosa che alcune mo- gli non mancano di fare, con i mobili ammucchiati negli angoli delle stanze protetti da fodere odiose a vedersi e in un completo aspetto da magazzino che deve dare al pover'uomo rimasto al la- voro la sensazione di trovarsi in un de- serto d'affetti e in un campo di fortuna anziché in casa sua. « Allora, obbietterete voi, cambiare i mobili ad ogni stagione? » Non si tratta di questo; quello che vi proponiamo è un programma molto più modesto, piacevole e gaio, che vi rinno- verà la dolce sensazione di quando, gio- vani spose, avete provveduto a sistema- re il vostro nido perchè vi fiorissero più gentili gli affetti, come in un luogo grato alla vista ed al cuore maggiormente si rinsalda l'amore alla consuetudine e alla convivenza. Tolti dunque i tappeti, ai quali s'era già detto il vostro' senno di brave donne da casa avrà senza dubbio provveduto, ogni stanza rimarrebbe spoglia e disa- dorna; ma ognuna di voi sa come si tro- vino in commercio pef pochi soldi o si possano anche, volendo, fabbricare col le proprie mani, dei deliziosi tappeti di paglia colorata o di rafia a tinte vivaci e di gusto, che sostituiranno magnifica- mente i pesanti tappeti invernali e por- teranno una nota di stagione fresca e viva. Le poltrone, gli ampi divani di vel- luto, dove è cosi caro rincantucciarsi di inverno, saranno ora ricoperti non colla malinconica tela color di cenere o di balla che dà un acuto senso di desola- zione e di abbandono 1 , ma con belle co- tonine stampate a fiorami o ad uccelli, che, cucite con garbo con leggeri volani e tese esattamente secondo- le dimensioni dei mobili, sembreranno piuttosto una nuova rivestitura che una copertura di occasione. Le tende, se ne avrete, potranno essere rimpiazzate da lievi tendine di mussola di colore riposante; un diverso giro dei mobi li permetterà di portare una pol- trona a sdraio nell'angolo più ventilato con accanto un cesto porta libri e un minuscolo tavolino su cui i bei bicchie- ri di vetro ghiacciato daranno già alla vista il ristoro della bibita fresca. Po- trete stendere una allegra tenda a righe tipo- spiaggia sulla terrazza prospiciente il giardino, guarnito certo di fiori e di verde: tutti questi lievi ma opportuni ed efficaci mutamenti renderanno facilmen- te risolto quel difficile problema che si chiama « restare a casa ». Si, restare a casa non è facile, specie per le donne, quando si veda la più gran parte delle amiche andare in cam- pagna, in montagna o al mare, quando anche si pensi che in tempi come l'at- tuale la gente non vada fuori per diver- tirsi, ma soltanto per ragioni di salute e per la prosperità dei figli. Non occorre dire che il pensiero di ogni donna è oggi vicino agli artefici della grande vittoria di domani; né frivole idee di diletti o di svagli le disgiungono dai loro cari combattenti sul fronte della guerra o su quello del lavoro, né distraggono le loro menti da quell'assidua comunione di sen- timento e di volontà che fa di tutto il popolo nostro, dovunque si trovi, un popolo in azione supremamente teso ver- so il glorioso coronamento delle sue a- spirazioni. Tuttavia il desiderio di un cambiamen- to salubre per i ragazzi e in fondo anche di un riposo per se stessi è cosa che ogni donna naturalmente sente. Non è da stu- pire quindi che si sia chiamato il restare a casa un problema, sia pur piccolo in confronto di altri, sia pur limitato. E' bene dunque andare incontro anche a questa questione portata dal mutar di stagione all'ordine del giorno delle fa- miglie, perchè sia affrontata e risolta nel miglior modo possibile, tale da non tur- bare la serenità che deve essere dote precipua di ogni desco famigliare. E, co- me di tutte le piccole cose spiacevoli, cercare, fin dove è possibile, con la sag- gezza che è stata proprio sempre e tutta femminile, allo stesso modo che da certe erbe amare si cava il dolce, di trarne il lato migliore. E. d. P. Ventaogli di sardein per i giorni senso come Prendete una scatola di sardine nel- l'olio, togliendo una ad una le sardine senza spezzarle. Lasciatele sgocciolare l'olio, poi disponetele a ventaglio su un vassoio, in modo che tutte le code con- vergano su un punto. Avrete fatto asso- dare 4 uova, 01 6, e, dopo averle rinfre- scate nell'acqua fredda ne toglierete due o tre a spicchi, in modo» che ogni uovo sia diviso in quattro. Mettete questi quar- ti d'uovo fra una sardina e l'altra. Intan- to con l'olio della scatola, più un altro po' d'olio nuovo, un po' d'aceto, e un po' di erbe aromatiche a piacere (basi- licoi, prezzemolo, mentuccia ) e il resto delle uova schiacciate farete un impasto a cui aggiungerete sale, pepe, e qualche goccia di mostarda. Versate questo im- pasto fra sardina e sardina, intorno ai quarti d'uovo sodo. E servite come anti- pasto o come secondo piatto. 180

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