LA CUCINA ITALIANA 1940

runa rispoend a ... LU I GI P., Terni. — Per ì piselli, avre- te già letto. Quanto alla conserva di po- modori, cotta, dite alla vostra sposina di prenderli ben maturi!, di spezzarli, di condirli con sale, pepe, basilico, cipolla e aglio, e di metterli al fuoco in un reci- piente senza acqua. Portarli a bollore, e farli bollire 3/4 d'ora, rimestando con un mestolo perchè non s'attacchino a fondo. Passarli poi al setaccio. Se la salsi fosse troppo liquida, farla bollire ancora finché non diventa densa. Se è molto sa- lata, la conserva si... conserva così, in vasi di cristallo. Se no, si mette ugual- mente in vasi, ben puliti e tappati erme- ticamente: e poi' si fanno sterilizzare con mezz'ora di bollitura a bagnomaria. Questa è la conserva classica. Ma v'è chi la fa soltanto con pomodori e sale, senza altro, e la « tira » a tale densità che dura indefinitamente. MA S S A I A DI COMO. — Le creme « To-Radia », da giorno, da notte, e « Moresca », sono tutte e tre basate sui medesimi principii scientifici, che sono quelli di stimolare, eccitare, e in sostanza ringiovanire le cellule della pelle, costrin- gendo questa ad acquistare nuova elasti- cità, nuova freschezza. La differenza sta in questo: che la « Crema da notte » contiene, in più, delle sostanze atte a supplire alla scarsa attività delle ghian- dole sebacee. Sicché, mentre la « Crema da notte » nutre, durante il sonno, la pelle normale, e, adoprata anche di gior- no, sola o mista con la crema da gior- no, serve benissimo alle pelli secche, non sarebbe consigliabile alle pelli molto grasse. Le signore con la pelle che tende a diventar lucida possono usare, di mat- tina e di sera, la « Crema da giorno ». Entrambe sono meravigliose perchè com- battono le rughe, e danno freschezza, giovinezza, bellezza al volto femminile. La crema « Moresca » è uguale alle altre per i principii attivi che vi sono incor- porati, e che costituiscono la scoperta meravigliosa della « To-Rad i a »: ma è anche un « fondo di tinta », prezioso per chi voglia dare al volto, alle braccia e alle gambe il tono caldo delle persone sportive. E' utile anche a proteggere dai raggi troppo infocati del sole, 9 dal vento. Perchè non vi fate spedire dalla Società produttrice (Via Martel l i, 5 - Firenze) l'opuscolo che spiega l'uso di tutti i pro- dotti « To-Radia » per la salute e la bel- lezza della pelle? Con una lira in franco- bolli potrete avere anche un campione della Crema e della Cipria... E se no, procurateci una abbonata nuova alla « Cucina », e vi faremo mandare noi, gratis, l'omaggio. P A L L I DA CREOLA. — Per fabbricare in casa della carta trasparente, prendete dei fogli bianchi qualunque, non rigati, il più possibilmente fini e bagnateli con una emulsione di alcole ( 2 parti e 1/2) e una d'olio di ricino. Quando sono ben Inzuppati lasciateli asciugare all'aria. La trasparenza rimane indefinitamente. Ma certo conviene più comprare la carta tra- sparente dal cartolaio. E L I SA B. — La ricetta per fare il sa- pone è stata pubblicata nei numeri scorsi. A B B O N A TA B R I ND I S I NA 1904. — Per il sapone, idem come sopra. Le pesche sciroppate si fanno così: si prendono che non siano troppo mature, di qualità gialla, duracine: si tagliano in due, si liberano del nocciolo e della buc- cia e si mettono in un vaso di cristallo versandovi sopra del siroppo di zucche- ro, a 31 gradi di densità. Poi si tappa il vaso e si tiene per 5-10 minuti in bagno- maria con acqua che bolla. Per le ama- rene, lo stesso procedimento; ma 10 mi- nuti di ebollizione. La galatina di brodo di pollo si fa come tutte le altre: se di- sponete di una ghiacciaia, mettete il brodo in ufi vassoio, in modo che pre- senti la maggior superficie e il minor spessore, e si raffredderà facilmente. Qualche foglia di colla di pesce faciliterà il rassodamento. « M A M M A DI TORTONA. — Per un clisterino nutritivo, fate prima, al vostro ragazzo, un clistere di pulizia. Quando si sarà liberato (il ragazzo, non il cliste- re) somministrategli con una « pera » di gomma un centinaio di grammi di latte tiepido con un rosso d'uovo sbattuto e un pizzico di sale, oppure 100 grammi di acqua tiepida in cui sieno scolti un torlo sbattuto, 5 grammi di peptone secco e 1 grammo di sale. L I S I N. — La risposta è in ritardo, ma la gratitudine, per le buone parole e per l'amicizia, è sempre viva. Cordialità. AM E L I A M. — Avete perfettamente ragione. L' idea è più spiritosa del... tri- lemma. Posso almeno sapere se ora vi perviene? NYCA. — Sono a vostra disposizione per rispondere alle vostre domande, che P O G I I I N ' O ARREDATE LA CASA PAGANDO IN 20 RATE Stabilimenti : MIL4NO, NAPOLI, TORINO - Uffici : MILANO, Piazza Duomo, 31-D. Telefono 80648 Sede e Direzione Centrale: NAPOLI, Pizzofalcone, 2-CC. Telefono 24685. A r i chiesta most r iamo a domi c i l io, in tutta I ta l i a, la r i cca col l ez ione dei model li IMBALLO E TRASPORTO FRANCO DOMICILIO IN OPERA sono 9, esattamente. Ma volete mandar- mi la fascetta con cui ricevete la rivista, o almeno indicarmi esattamente il vostro nome, cognome e indirizzo, tanto perchè 10 sappia se siete abbonata, visto che questo consultorio familiare è riserbato soltanto alle abbonate? Cordiali saluti. A B B O N A TA T R E N T I NA. — Proba- bilmente si tratta della stessa pasta a- sciutta napoletana che si mangia da per tutto. Ad ogni modo, nel dubbio che a Bari la facciano in modo diverso, ho pas- sato la richiesta alla collega che si occu- pa della corrispondenza delle abbonate. Abbi pazienza per il ritardo-, cara amica lontana. Se tu sapessi quante lettere ci arrivano! MA R I A , S ANT ' ANTON I O. — Abbia- mo pubblicato molte volte come si pre- para la tavola. Recentemente se ne è oc- cupata anche la « Contessa Bruna » nella rubrica « Signorilità ». Quanto al dolce, se debba servirsi primo o dopo le frutta, ho spiegato altra volta che, di solito, si serve prima delle frutta e del formaggio: ma che, nelle famiglie un po' all 'antica, vige ancora il sistema di considerare il dolce come il piatto di' chiusura. Ho det- to « un po' all'antica » ma non del tutto al l 'antica: infatti i romani, per indicare una cosa « dal principio alla fine », di- cevano « ab ovo usque ad mala », il che significa che per loro l'uovo serviva da antipasto, e le mele da chiusura del pasto. Per la ricetta della « Colomba di Pa- squa » vi dispiace aspettare... a Pasqua? V E N E Z I A N A. — Per far ricrescere i capelli, se la causa della caduta non sia da ricercarsi in una malattia parassitaria, nel qual caso bisogna prima distruggere 11 germe, si fondano a bagnomaria 60 gr. di midollo di bue e 60 gr. di grasso di vitello. Si aggiungano poi 4 gr. di balsa- mo del Perù, 2 gr. di vainiglia e 8 gr. di olio di nocciuole. Mescolare, riporre in un vasetto, e ungere le parti del cuoio capelluto dove si vuol esercitare l'azione stimolatrice. B I ONDA L Y ANA . — Si attribuisce alle foglie di noce potere insetticida. Una bracciata di foglie fresche di noce depo- ste nella cuccia del cane dovrebbe ba- stare, in teoria, a scacciar le pulci che tormentano la vostra bestiola. Per le zec- che, frequentissime nei cani che vivono in giardini, e soprattutto in giardini dove sieno siepi di bosso o alberi di pino, bi- sogna bagnarle con una goccia di petro- lio, di trementina o di benzina. Si stac- cano e muoiono. Se non avete questi prodotti a portata di mano, prendete un paio di forbici e tagliate la zecca in due. La parte rimasta affondata nella pelle del cane cadrà da sé. E' un'operazione di- sgustosa, ma di effetto sicuro. Quanto alle formiche in casa, ricordate che esse fuggono dinanzi ai fondi di caf- fè, al petrolio, alla cenere, al gesso, al bianco di Spagna, al sale da cucina, alla canfora avvolta in uno straccio, alla fu- liggine, alla polvere di piretro ( razzia), 200

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