LA CUCINA ITALIANA 1940

IL MEODIC TAR EL PENETOL Ancora del "curarsi mangiando,, sperimentato quel lo citato nella vostra lettera ma l 'ho sentito rammentare ila più di un'abbonata. Quanto ai dolci di Casalmaggiore ri- cordo che a questo proposito pervenne, mesi or sono, alla Direzione un fascio di lettere. La rivista ne ha parlato e ripar- lato, pochi mesi fa. Intanto vi saluto caramente. Melanzane ABBONATA DI FIORENTINA . Li- vorno — Sono lietissima di avere in voi una vecchia amica. Perchè non vi siete fatta conoscere prima? Ho passato alla Direzione la vostra richiesta. State tran- quilla e seguitate a volerci bene. Quanto alle melanzane non posso che ripetervi quanto scrissi, tempo addietro, per altre abbonate, pur sapendo di es- sere in contraddizione con autori, an- che illustri, di cucina. Le melanzane rie- scono migliori cucinandole appena ta- gliate che facendole macerare nel sale. Io giudico secondo la ma personale espe- rienza; voi che chiedete consiglio in proposito, provate tutt'e due le maniere; fate il confronto e giudicate. Ed eccoli due modi poco comuni di preparare le melanzane. Ma intendiamoci: niente sa- latura. Nell 'uno e nell'altro caso la ma- cerazione nel sale è da escludersi. Melanzane panale e fritte Scegliere melanzane sanissime e di buona qualità, dalla buccia lucida e dalla polpa bianca. Sbucciarle e tagliarle per il lungo a fette non troppo sottili (circa mezzo centimetro). Infarinarle, tuffarle nell 'uovo frullato, impanarle e friggerle con ol io abbondante, a padella calda. Ne risulteranno delle gustose cotolette vegetariane. Melanzane alla mozzarella Sbucciate e tagliate a fette, come si è detto sopra, friggetele nel l 'ol io e sten- detele sopra un panno. Tritate poi fine fine con la mezza luna un po' di mozza- rella, mettetela in una tazza e lavoratela ben bene con rosso d'uovo, reggiano grattugiato e sale per ottenerne un com- posto liscio ed omogeneo. Messo, sopra una metà delle fette di melanzane frit- te, un mucchiettino del composto prepa- rato, coprite ciascuna fetta con una di quelle lasciate da parte. Passare quindi delicatamente le fette di melanzane rad- doppiate nell 'uovo sbattuto e, nel pan- grattato e friggerle con ol io abbondan- te, a padella calda, mettendone giù poche alla volta. FRIDA L' invito rivolto alle lettrici di doman- darmi una qualche pietanzina medica, per il loro desinare, ha avuto fortuna di assensi. Anzi, direi, sotto un certo aspet- t o : troppa fortuna. E questo non per- chè sia risultato che molte tra le mie cortesi lettrici abbian necessità, esse o i loro cari, di curarsi mangiando, il che mi sarebbe dispiaciuto assai, perchè mi auguro di poterle sapere, contro ogni mio egoistico interesse professionale (nel senso puramente ed esclusivamente scien- tifico della parola, ben inteso) dotate di una tal salute di... ferro ilio debba in- Se non possedete un portafortuna . chiedetelo all'Astrologo del Giorna- le della Domenica. Ve lo regalerà. Indicategli l'ora, il giorno, il me- se e l'anno in cui siete nata: pre- dirà gratuitamente l'avvenire vo- stro e delle persone che vi seno . care.: Leggete nei Giornale della Domenica la rubrica: « Se ci cre- dete... interroghiamo gli astri ». fischiarsene d'ogni limitazione e selezio- ne mangereccia; ma perchè più d'una di esse ha, nel suo entusiasmo travolgente, superato le mie modestissime intenzioni di consigliere, frainteso forse un poco il senso vero del mio suggerimento pra- tico. Mi accorgo, infatti, che qualcuna di voi, lettrici care, ha supposto che io vo- lessi addirittura portare una innovazione radicale, anzi una rivoluzione addirittu- ra nel campo curativo, sostituendo alla corsia la stanza da pranzo, al letto la ta- vola apparecchiata, il convitato all'in- fermo e, alla pastiglia di aspirina, all'in- fuso di digitale, alle polverine di magi- stero di bismuto o che so io, un tnine- stroncino saporoso e solleticante di cavo! bianco e di erba borrana avvivato da un soffritto arzillo d'aglio fresco in puro ol io d'oliva, un tortino di pomodori al forno, un piattino di asparagi appena cotti, un'insalata appetitosa di biancospi- no e una composta dolce di fragole e di datteri, se pure ognuna di queste vivan- de possa coadiuvare felicemente le nor- mali cure specifiche del caso: un reuma- tismo acuto o cronico, per esempio, o avere una influenza benefica collaterale, rispettivamente, in certe affezioni car- diaco-renali, o in alcune perturbazioni nell'andamento regolare dell'intestino... No, non dovete intenderla così ; ed è opportuno, anzi, metter subito bene le cose a posto, a scanso di equivoci che potrebbero porre in pericolo la mia se- rietà di seguace di Esculapio tramutan- domi, per errore di interpretazione, in un ghiotto pedissequo di Gargantua e di Pantagruele, il quale non vegga che nel solo mangiare la salute e, nella malattia, un motivo soltanto per sedersi ancor meglio e a lungo a tavola. Dunque dicen- do che si può in un certo modo curarsi mangiando io ho inteso semplicemente dire che per ogni malattia, o quasi, esi- ste una dietetica euciniera la quale può servire di notevole aiuto all'azione delle diverse medicine specifiche che il me- dica di casa vi avrà, nei casi singoli, saggiamente prescritte, e questo col se- condarne le virtù curative e soprattutto, ciò che di frequente invece accade nel mangiare a vànvera, non contrariandone o riducendone il valore terapeutico. Ecco che, dunque, rimesse le cose al loro vero posto voi potreste benissimo, lettrici care, continuar a chiedermi, si, minutine gastronomiche che vadan d'ac- cordo, se eventualmente ne abbiate, coi vostri incomodi fisici; ma un doman- darmi, invece, come qualcuna di voi ha fatto, a bruciapelo, la minestra tocca-e- sana per la nefrite, il manicaretto per il mal di fegato, la composta dolce per le neuralgie ostinate... sarei, si, felice di poterlo fare per voi, anche a costo di passar guai fra i colleghi medici, e fra... i cuochi che mi riterrebbero, gli uni e gli altri, un inopportuno guastamestieri, ma se, come ho detto altra volta, Scienza e Cucina possono occasionalmente darsi qualche volta la mano, ciò significa ap- punto che l'una e l'altra la loro propria mano debbono potersela ben conservare... DOTT. T IOLI P. S. — Alle tre lettrici che mi inviano letterine urgenti, da Tarvisio, l'una, e da Brescia e da Francavilla, rispettivamente, le altre due, pur tenendo conto di quanto ho detto qui sopra, risponderò tuttavia direttamente, per posta, quanto prima, trattandosi di vere e proprie consultazio- ni mediche e non di suggerimenti gene- rici che possano essere qui dati. Quanto alle altre moltissime, che si limitano a domandarmi una pietanzina medica che possa coadiuvare le normali pratiche cu- rative che esse van già seguendo, un po' di pazienza, perchè lo spazio è poco. S IATE PREVIDENTI 111 tenendo seinpre in casa crualche scatola di combu- stibile solido di sicurezza META in tavolette. Sostituisce anche il gas nei periodi di eventuale sospensione. Presso i grandi Magazzini ed il Vostro Droghiere

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