LA CUCINA ITALIANA 1940
ABBONATA CARAMELLI . Lancia, no. — L'idea di fare il sapone con le bacche d'alloro, per il fatto che e3se con- tengono dell'olio, è errata. Altri frutti, ad esempio le olive, le noci, contengono olio: ma vengono forse adoperati per quest'uso? I saponi « tipo Marsiglia » sono saponi normali preparati su lisceve purissime, per i quali occorre olio o pasta di arachi- de, e oli di oliva. Solo le grandi fabbri- che possono dedicarsi a questa speciale produzione. Anche alla vostra ultima do. manda debbo rispondere negativamente. Non si può fare il sapone nè col limone e nemmeno con la glicerina : si può solo mescolare il latte (ma a che scopo?) e la glicerina col sapone quando è caldo: ecco tutto! Riferendomi alla glicerina, vi dirò che essa, pure essendo una so- stanza estratta dai grassi animali e ve- getali, non è un grasso. Quindi da sola non saponifica. Se non avessi bene interpretato le vo- stre domande, fatemelo sapere. • SIGNORA IDA G. R. - Chiesa di San Marco. — Coi semi della melagranata si può fare un ottimo sciroppo, ma ri- chiede tanto zucchero (3 parti di zuc- chero e 4 di succo di melagranata) che per il momento non mi sembra il caso di parlarne. Per qualsiasi altra richiesta sia. mo a vostra disposizione. • SIGNORA ROSA SANGIOVANNI - Napoli. — La vostra lettera richiede una risposta diretta: ed io ve la invierò al più presto. Intanto persuadetevi che lo « strepitio » al quale alludete non ha nulla che possa offendere voi personal- mente. Esso si riferisce a chiunque dia prova d'incomprensione non riconoscendo quale sia il nostro dovere di pubblicisti di fronte alla necessità di restrizione dei consumi. Il vostro è un caso particolare ed io, ve lo ripeto, me ne occuperò con premurosa attenzione. Gelatina d'uva ELSA DI YALDELSA. — Appunto con l'uva bianca si prepara la gelatina d'uva che ha il pregio (nell'attuale mo- mento, incommensurabile) di non richie- dere zucchero, nemmeno in dose mini- ma. Richiede invece una gran quantità d'uva. Poiché uva bianca ne avete messa tanta sulle stoie, questo non può preoc- cuparvi. Eccovi dunque la ricetta. Sciacquati i grappoli in acqua abbon- dante, sgranarli. Raccogliere l'uva sgra- nata in una grossa pentola di terraglia, frangerla, metterla al fuoco e farla boi- F E L I X Fortifica i capelli - Antiforfora - Clamo- roso successo in tutta Italia - Uomini e signore ottengono risultati sensazionali - Presso le Farmacie e Profumerie - Opu- scolo gratis a richiesta : Profumeria A. Pomioino, Napol i -Via Giorgio Arooleo 21 lire per una quindicina di minuti. Pas- sarla quindi per staccio, strizzando ben bene le bucce con le mani. Raccogliere il succo in una terrina e farlo bollire, agitandolo di frequente col mestolo, fino a che non abbia raggiunto la densità ne- cessaria. Si capisce che, per ridursi in ge. latina, il succo deve bollire a lungo; cioè 2 ore e mezzo o tre. Quanto più va ad- densandosi, tanto pfiù occorre girarlo col mestolo e vigilarlo, affinchè, assodan- do eccessivamente, non si attacchi; ciò che provocherebbe un guaio irrimedia- bile. Per essere sicuri di non oltrepas- sare il punto giusto di cottura, lasciar cadere via via dal mestolo in un piatto o sul marmo della tavola, qualche goc- cia di gelatina ed esser pronti a ritirare il recipiente dal fuoco appena si vede che le gocce si addensano rapidamente. Prima che la gelatina si raffreddi del tutto, metterla nei vasetti di vetro, con- fezionandola col sistema in uso per tutte le marmellate. Per la gelatina d'aranci, invece, zuc- chero ne occorre assai: un cucchiaiata per ogni bicchiere di sugo. Dato che in questo momento gli aranci non ci sono ancora, saremo in tempo a parlare di questa squisita gelatina in seguito. E' verissimo che si può conservare in bottiglie chiuse ermeticamente e steri- lizzate il passato di polpa di albicocca cruda. Non è la prima volta che mi oc- cupo nell'« A. B. C. » della sua prepara- zione. Le albicocche ormai non sono che un caro ricordo dell'inizio dell'estate. A ogni modo v'indicherò il procedimen- to che potrete mettere in pratica l'estate ventura. Togliete il nocciolo a una certa quantità di albicocche sanissime e ben mature. Passare per staccio la polpa e mettere il passato in bottiglie da un litro accuratamente pulite e sciacquate con un po' di alcole puro. Ricordarsi che il passato non deve oltrepassare il punto dove la bottiglia comincia a restringersi per formare il collo. Tappare le bottiglie servendosi della macchinetta apposita, con sugheri nuovi e di buona qualità. Assicurare i tappi con una legatura in croce, quindi immergere le bottiglie fa- sciate di paglia o di stracci e per ritto, in un paiolo d'acqua fredda. L'acqua de- ve arrivare solo al collo delle bottiglie. Mettere il paiolo al fuoco e portare gra- datamente l'acqua all'ebollizione che de- ve protrarsi, blanda e continua, per un'ora buona. Lasciare le bottiglie nel- l'acqua fino a che non sia fredda del tut- to. Allora toglierle, spalmarne i tappi di ceralacca e riporle in luogo adatto. Il procedimento è semplice, ma richiede una certa attenzione. Trattandosi di po- che bottiglie, non c'è da darsi pensiero. Ancora più semplice sarebbe mischiando col passato una presina di acido salici- lico. Non ci sarebbe bisogno di steriliz- zazione, E il passato si conserverebbe be- nissimo. Ma è preferibile faticare un poco ed avere una polpa di frutta ge- nuina, specie dovendo usarla per gelati o per bambini. Ho detto frutta potendosi estendere il procedimento anche alle pe- sche e alle fragole. Della polpa di fragole fresche quando fuori c'è la neve... Che festa per grandi e piccini! Minestra col latte TERESA STIATTI - Firenze. — Dal momento che ai vostri ragazzi piace tan- to il latte — ed è una fortuna — prepa- rate loro spesso, questa minestra che, ol- tre essere squisita, è molto nutriente. Prima di tutto fate una pasta sfoglia con farina ed uova, senz'acqua. Per eco- nomia potrete aggiungere alle uova, a seconda del loro numero, un chiaro o due; ma l'acqua, anche poca, rendereb- be troppo morbida la pasta che invece deve riuscire sostenuta. Tagliate la sfo- glia a quadratini e, mentre prosciuga, mettete al fuoco contemporaneamente una pentola d'acqua e un'altra con la quan- tità di latte che può occorrervi per la minestra (una scodella scarsa a persona). Nell'acqua, salata a sufficienza, fate cuo- cere la pasta. Quanto al latte, fatelo bol- lire e versatelo a poco per volta in una zuppiera in cui avrete messo dei rossi d'uovo e del reggiano grattugiato nella proporzione di un rosso e di una cuc- chiaiata di reggiano a persona. Mentre versate il latte, smuovete le uova con un mestolo o, meglio, con una frustina, per evitare che le uova, come suol dirsi, im- pazziscano. Quando latte ed uova sono ben mischiati, rovesciate tutto in una pentola, e aggiungetevi la pasta bene sco- lata. Siccome la minestra si sarà un po' freddata, rovesciatela in una pentola e tenetela per alcuni minuti vicino al fuo. c<' (non sul fuoco) in modo che possa riscaldarsi senza bollire. FRIDA PROFESSORESSA di ottima famiglia, eccellente pianista (Santa Cecilia), offresi per lezioni di piano a signori- ne o fanciulli. Miti condizioni. Telefonare : 391-991 - Roma 230
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