LA CUCINA ITALIANA 1940

nina r i sponde VENE Z I ANA A NAPOLI. — Grazie dei due abbonamenti al « Giornale della Domeni ca» e dei 10 abbonamenti alla « Cucina ». Siete un'amica preziosa. Vi ho fatto spedire una bella scatola di c i - pria « To - Ra d i a» e un astuccio di bel- letto in polvere « To-Radia », del colore indicato. BUONC IOVANNI. — Se ho capito bene la vostra domanda, il vostro caso è di quelli per i quali occorre il consiglio e l'intervento di una madre: non di una amica sconosciuta fi lontana. Perchè non affrontate il problema lealmente, since- ramente? Credete a me: la via diritta è sempre la migliore. ABBONATA TORINESE. — Se po- tete procurarvi la razza gigante di Fian- dra, o altre razze molto prolifiche e di rendimento carneo è meglio. Se no, basta una coppia di conigli cdmuni. La cantina non mi sembra un luogo adatto, non tanto per le feci, quanto per le deiezioni liquide dei conigli, deiezioni che sono frequenti ed hanno un odore acuto sgradevole. Cercate di sistemare le gabbie in luogo dove la pulizia, che deve essere quotidiana, vi sia facile e proficua. Il maschio, come ho detto ad altra abbonata il mese scorso, deve es- sere tenuto separato dalla femmina: la quale deve essere messa nella gabbia del maschio soltanto quando ha termi- nato l'allattamento, e deve esser tolta dopo un giorno o due, quando si è ac- quistata la convinzione che il contatto dei due animali è stato proficuo. Tutti gli avanzi di verdure alimentari possono essere dati al coniglio: foglie di cavo- lo, scarti di insalata, ecc. Cercate però sempre di somministrare verdure asciut- te. L'erba del prato è ottima, purché colta dopo qualche ora dalla levata de! giorno, e non sia umida per piogge re- centi. Bucce di frutta, torsoli di mela o di pera, crusca asciutta, possono inte- grare l'alimentazione del coniglio, che è un divoratore instancabile, specie nel- la prima età. Certo, se avete un gatto dovrete o porre le conigliere in luoghi ad esso inaccessibili, o circondarle di, una rete così fitta da impedire ch'esso possa in- trodurre una zampina fra le maglie e cercare di tirare a sè i' coniglini. Se non Avete dei lavandini da sgorgare? USATE IL BREVETTATO Senza acido, senza pericolo di intaccare le tubazioni, disgorga, deodora, disinfetta lavandini, lavabi, bagni, apparecchi sanitari. Con 3 cucchiai da minestra, introdotti nell'orifizio, versandovi sopra un litro di acqua bollente, otterrete la ripuliture perfetta di qualunque tubazione. SOSTITUISCE L'IDRAULICO Presso I grandi magazzini ed il vostro droghiere A richiesta invieremo gratis l'opuscolo colle istruzioni per l'uso S. A. META - Via Rugabella.8 - MILANO I DUE CONCORSI per i PIATTI NUOVI e per l'UTILIZZAZIONE DEI RESTI sono chiusi, ma la Commissione Esa- minatrice ha davanti a sè un lungo la- voro, tanto più che non tutti i lavori so- no stati ancora pubblicati. Ci metteremo in pari col prossimo fascicolo e poi daremo l 'elenco delle autrici premiate e il testo dei nuovo c on- corso. avete di mira la concia delle pelli o al- meno la raccolta del pelo, evitate la razza angora, che è bellissima, ma è meno prolifica. MI LANES INA 1920. — La saponaria («Quillaya Smegdadermos»), è una pian- ta originaria dgl Brasile, di cui le radici hanno appunto la caratteristica di dare sostanze aventi proprietà quasi uguali al sapone. Si fa prima una decozione di 100 grammi (per esempio) di radica saponaria in un litro di acqua. Si ag- giunge dell'acqua man mano che l 'ebol- lizione, provocando evaporazione, dimi- nuisce il liquido, il quale deve rimanere sempre nella quantità iniziale. Quando le scorze delle radici hanno lungamente bollito, si tolgono e si fanno bollire an- cora in un altro recipiente con altra po- ca acqua, in modo da esser sicure di aver estratto ogni sostanza dalle radici. Poi si mescolano le®due acque e si procede alla lavatura dei panni coree se si avesse acqua e sapone. L'insuccesso vostro in confronto del successo che otteneva, invece, la vostra povera mam- ma, dipende dal fatto che molto proba- bilmente vi siete dimenticata di risciac- quare la biancheria con acqua lievemen- te acidulata con qualche goccia di acido citrico. E' questa risciacquatura che to- glie alle stof fe la tinta giallastra c on- ferita loro dall'impiego della saponaria. Per le stoffe colorate, le sete, i nastri, specie se neri, potete adoperare un in- fuso di 1 / 2 litro d'acqua bollente ver- sata su una ventina di foglie di edera. Si prendono le foglie fresche, cfella pian- ta, si lavano per detergerle dalla polve- re, si mettono in un recipiente qualun- que, vi' si versa sopra l'acqua bollente, si lasciano stare due o tre ore, poi si 246

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