LA CUCINA ITALIANA 1940

consigl iano di tenere per qualche ora nel l 'acqua — stacc iate e a pezzi — le patate da usarsi per il diabetico al qua- le — occorre notarlo — non tutte le pre- parazioni cucinarie a base di patate si adattano. La purea è indicatissima ; solo, se vi è controindicazione per il latte, a questo si può sostituire il br odo. Crostino di patate Unto di burro e cosparso di pangrat- tato uno stampo l iscio da budino, r iem- pi r lo di purea di patate. Cospargere la superf icie di pangrattato, metterci sopra qualche pezzetto di burro e far cuocere in f orno a calore piuttosto vivace. Quando si è formata su di essa una crosta dorata, togl iere la preparazione di f o rno e sformarla. Questo crostino può rimpiazzare il pa- ne nel l 'al imentazione del diabet ico. Crema gelata Lavorate in una casseruolina un rosso d ' uovo con due dita di panna di latte, mezzo bicchierino di cognac, nel quale avrete sciolto una pastiglia di saccarina. Mettete la crema al f uo co e fatela ad- densare. Quando è fredda mischiatevi un chiaro d ' uovo montato in neve ferma. Travasate la crema in una coppa e met- tetela in ghiaccio. TELEFONISTA IN PENSIONE - R o - ma. — Il sistema di lavare gl ' indumenti e le stoffe di lana di co l ore col fiele del bove, è dei più antichi e credo dei mi - gliori. Ve lo di co per pratica, avendone fatto sempre uso mia madre e forse la mia bisavola, eie. Il fiele è un l iquido vischioso di un bruno-verdastro contenuto in una ve- scica membranosa che sta attaccata al f e- gato dei bovini. Aperta la vescica con le f orbi c i, se ne sciogl ie il l i qu i do con acqua tiepida o fredda in quantità suf- ficiente perchè gl ' indumenti da lavare possano restarvi del tutto sommersi. Do - po un'ora o due di bagno, gl ' indumenti si lavano con le mani, se sono leggeri, o col bruschino, se sono pesanti, e sen- za sapone, avendo il fiele proprietà e - mulsionanti energiche, per le quali non solo pul isce benissimo le stoffe, ma ne ravviva le tinte. Prima però di bagnare l ' indumento, si tolgano 1» macchie, sia con qualche smacchiatore, sia con sa- porie mo l to duro e asciutto, dato l eg- germente. Per le sue proprietà deter- genti il fiele viene usato anche nella f ab . br i cazione dei saponi da smacchiare. Se volete sperimentare questo ecce l- lente sistema di lavatura, chiedete per tempo il fiele al vostro macel laio, non essendo cosa faci le procurarselo. E, ap- pena l o avete in casa, servitevene su- bi to. Stando lì il l i qu i do acquista cat- t ivo odore. Le stoffe lavate col fiele r i - chi edono una sciacquatura accurata in acqua abbondantissima. FRIDA Doilc e b i scio t t dle temo p di guearr Continuano a pervenirci ricette per dolci casalinghi, di facile preparazione anche in tempi un po' difficili. Ecco una nostra gentile abbonata piemontese, che vuol nascondersi sotto il solo nome di Dorita, suggerirci alcune ricette che por- giamo subito alle nostre lettrici. BISCOTTI DI GRAZ. — Si montano a neve sei chiari d ' uo v o; vi si incorpo- rano 170 gr. di zucchero, poi 150 gr. di farina, setacciata per tre volte, con un cucchiaino di cremore di tartaro e un pi zz i co abbondante di bicarbonato, e per ultimo 70 gr. di burro l iquefatto in scodel la calda. Si mette l ' impasto in una forma da do l c i, unta di burro, e si fa cuocere a f orno non troppo caldo. Pr o- varne la cottura con una stecco. Quando po i si è tol to dal fuoco ed è f reddo si leva dalla forma. L' indomani si taglia a fette sottili, che si passano nel lo zuc- chero vanigliato e si rimettono in f o rno a biscottare. SPUMA DI MARMELLATA. — Mo n- tare a neve ben soda 6 chiari d ' uovo ai quali avrete aggiunto mezzo cuc- chiaino di finissimo sale, quindi trenta granimi di zucchero a velo e 500 gram- mi di marmellata di mele. Si versa l ' im- pasto su ¡piatto di pirofila imburrato o si col loca in un tegame di rame luc ido. (Il dol ce non deve esser messo in forma). La cottura a f orno caldo deve durare 25 o 30 minuti. ALBERT INA. — Un dol ce che non richiede nè zucchero nè burro. Si f o r - ma una pasta tenera con 600 gr. di fari- HP, 50 gr. di strutto o sugna (ogni re- gione lo chiama con un nome diverso ma è solo grasso di rene di maiale fuso), 3 tuorli e tre cucchiaiate di panna di lat- te. Al la farina, prima di intriderla, si aggiunge una cartina di l ievito secco. La pasta si stende del lo spessore di un cen- timetro, e si taglia in tante f orme a pia- cere che si fanno cuocere su una lastra unta in f orno caldo fino a che siano d o - rate. BISCOTTI SALATI. — Impastare 250 grammi di farina, setacciata per tre v o i - o del piovano PURGATIVE-ANTh EM0RR0IDALI-DIGE5TIYE Jcatola éSOpiiote £. 4 nefteprincipatifarmacie e con vagùa ࣠5 aia FARMACIA PONCI S-fOSCA-VENEZIA te, con tre eucchiarini rasi di cremore di tartaro e uno, sempre raso, di bi car- bonato, mezzo cucchiaino di finissimo sale, 2 cucchiai di ol io o di burro e un quinto di l itro di latte; lasciare r ipo- sare la pasta per mezz'ora, stenderla quindi e tagliare del le listerelle larghe tre centimetri e lunghe dieci. Con uno stecco fare su queste liste, nel senso de l- la lunghezza, una fila di buchini. Si cuo- c i ono su lastra imburrata per quindi ci minuti in f orno caldo. PASTICCINI DI GRANOTURCO. — Setacciare insieme per tre vol te le se- guenti cose: 130 gr. di farina finissima di granoturco, 150 gr. di farina di f ru- mento, tre cucchiaini rasi di cremore e uno di bicarbonato, mezzo cucchiaino di finissimo sale e 2 cucchiai di zucchero. Formare una fontana e nel mezzo r om- pere un uovo anche se conservato, versa- re due cucchiai d ' o l io o di burro e un quarto di litro di latte (questo va ver- vato a po co per volta perchè la pasta deve essere tenera ma non scorrevole). Farne del le pi ccole ciambel le che saranno p o - sate su lastra unta e cotte a f orno caldo per 35 minuti. Plaudendo all'iniziativa dett ' Innomi- nata, una brava e cara signora che firma Lisin ci invia le seguenti ricette di dolci semplici e senza zucchero ed altre che pubblicheremo nel prossimo numero, vietandocelo in questo la ristrettezza dello spazio. TORT I NA DI MELE. — Far cuocere 1 kg. di mele dol ci sino al lo spappola- mento. Qualora fossero un po ' addet te mettere una puntina di bicarbonato, che neutralizza l 'acido. Unire qualche cuc- chiaio di marsala, una presina di sale. A cottura ultimata prendere una teglia rotonda, ungerla di burro e spolverarla tutta di farina gialla preparata con due o tre cucchiai di c ioccolato in polvere. Di questa mescolanza farne un leggero strato, indi alternare uno strato di mele cotte con altro di detta farina, per u l - t imo ancora le mele. Si aggiunge qualche cucchiaio di latte c on qualche f iocchetto di burro. Si mette la teglia coperta al f o r n o : dopo mezz 'ora si scopre e quan- do il pro fumino avverte che è cotta si togl ie e si serve semicalda. AL TRO TORT I NO DI MELE 0 A L - T RA FRUTTA COTTA. — Si procede nel lo stesso mo do della torta sopra de- scritta ma invece della farina gialla si utilizza i l pampesto con il relativo c i oc- colato in polvere. Con questo impasto si può utilizzare la frutta cruda affet- tata. Occorre iperciò qualche quarto d'ora in più per la cottura al f orno. 257

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