LA CUCINA ITALIANA 1940
i f t PREUÌDERift ftSSlCUftftUUft f R f t d ì fflHBCCLTQffl Una circolare del ministero dell'Agricoltura In una recente circolare il Ministro dell'Agricoltura Tassinari ha nuovamente richiamata l'attenzione degli Ispettorati Provinciali dell'Agricoltura e delle organizzazioni sindacali ed economiche agricole sul problema della previ- denza assicurativa degli agricoltori. GLI AGRICOLTORI POSSONO VANTARSI DI AVERE SEMPRE PRATICATO IL RISPARMIO Il Ministro Tassinari scrive: « con la previdenza assicurativa si affermerà più fortemente il legame fra la terra e la famiglia rurale, in quanto essa garantisce l'avvenire e sopratutto assicura la conservazione della unità del podere ». In queste parole è compreso chiaro un concetto: in ogni' attività agricola è contenuto un atto di risparmio e di previdenza: si accantona, ad esempio, il seme per immetterlo nel terreno domani e per raccogliere in avvenire il prodotto. La previdenza assicurativa lo completa in quanto permette di risolvere pro- blemi più importanti a distanza di tempo — ad esempio la formazione .del capitale di esercizio — e sopratutto di garantire, in caso di premorte del capo di famiglia, la possibilità di mantenere unito il fondo, rappresentando il capitale, che si realizza immediatamente, il mezzo per provvedere alle necessità che spesso portano alla divisione della terra. IL LEGAME FRA PREVIDENZA ASSICURATIVA E ATT I V I TÀ» ACRICOLA spiega l'intervento del Ministero dell'Agricoltura e Foreste e delle istituzio- ni sindacali ed economiche dell'agricoltura ad assistere l'opera dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni nella diffusione della previdenza assicurativa fra i rurali. L' ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI — aggiunge il Ministro Tassinari — ha apprestato con lodevole solerzia e comprensione la « Polizza del Rurale » che ha avuto l'alta approvazione del Duce, con particolari provvidenze per le categorie modeste dell'Agricoltura. « La formazione di un capitale liquido permetterà l'economico evolversi del- l'attività agricola, mentre, nel caso di premorte del capo di famiglia, per- metterà la continuazione del lavoro nell'azienda unita. « Nella previdenza inoltre vedo la possibilità della formazione di nuove piccole proprietà rurali » . LA PREVIDENZA E' LA FORZA DI UN POPOLO CIVILE ha detto il Duce. A questo concetto si è ispirato il Ministro Tassinari, in- vitando gli Ispettorati provinciali dell'agricoltura a unire al lavoro « per il progresso tecnico, quello rivolto a diffondere la previdenza fra gli agricol- tori, nella certezza che gioveranno all'avvenire dell'agricoltura e di coloro che ad essa dànno la loro intelligenza e la loro fatica ». Tutta ['organizzazione dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni è pronta a fornire chiarimenti a chiunque ne faccia richiesta. U n a f « » » 4 ù i r i < a i s i a « u n c i « » l e : « » glio se già lavorata in salsa, e, dopo po- chi bollori, versatevi il brodo bollente. Distribuite nelle scodelle dove avrete di- sposto delle fettine di pane tostate, due pizzicate di foglioline fresche di cer- fogl io ed in mezzo un bell'uovo affogato caldo. Formaggio grattato a parte. N. B. — Non fate il soffritto che in casseruola o in tegame di coccio, e ba- date bene di tenere sul fuoco il pomo- doro solo pochi istanti (donde la ragione della salsa), giacché il bicarbonato, a contatto del ferro, fa scurire i composti e rende alla lunga amarognoli i brodi, come gl'intinti al pomodoro. ZUPPA COL CAVOLO ROSSO A L L A MONT ANARA — Prendete un bel ca- volo, dal cesto ben sodo e pesante e con le prime fogl ie macchiate di color vio- letto; sfogliatelo, tagliatene fuori le co- ste di tutte le fogl ie, e lavatele nell'ac- qua fresca quindi dividetele in due parti per il lungo e trinciatele a sottili filetti; date loro una sbollentata e scolate. Coprite il fondo di un tegame con fettine grasse di prosciutto, sovrapponetevi uno strato di cavolo, disseminatevi delle fet- tine di cipolle piccolette, in una delle quali infilerete uno o due chiodi di ga- rofano; fate altrettanto con fettine di carote; rovesciatevi il cavolo restante, ponetevi ài di sopra delle fettine di lar- do; riempite di brodo al l ivel lo del ca- volo e cuccete al coperto in buon forno facendovi prosciugare il liquido. Cinque minuti prima di ritirare dal forno fa- tevi lessare un bel pezzo di luganica. Tagliate delle fette di pane scuro — preferibilmente di segala — e ponetele in fondo alla zuppiera. Versate su queste del brodo ben caldo, e servite. Dentro un piatto lungo e fondo, po- nete il cavolo togliendo man mano ogni fettina del prosciutto, che metterete nel mezzo insieme alla luganica tagliata a pezzi. Niente formaggio a parte. FORMAGGIO FRESCO I N AUTO — Siamo in tempi di rapidità febbrile. Per- ciò non più la « carrozza » in aggiunta al fritto di crostini col cacio fresco. L'au- to addirittura, e non basta. Prendete fettine di pane, inzuppatele bene nel lat- te o nell'acqua, mettete su di una metà di esse delle fettine di mozzarella, sca- morza od altro formaggio del genere — ogni regione ha il suo — insaporite con parmigiano, groviera, provolone o simi- l i, grattugiati, misti o da soli (è un mez- zo per liberarsi di qualche buon avanzo) ; coprite con l'altra fettina di pane, dopo aver distribuito dei filetti d'acciuga. Col rovescio di una forchetta calcate i cro- stini perchè aderiscano fra loro usando di briciole inzuppate per chiudere bene i l formaggio fra ¡ tramezzi. Friggete que- sti con una certa vivacità. In altri ter- mini : padella dinamica ! ! ! Amedeo Pettini Capo cuoco di S. M. il Re Imp. E' stata pubblicata la notizia che un ignoto signore di Napoli aveva, attraver- so una Banca, presentato i l Buono che as- sicurava ad uno degli acquirenti dei Pa- nettoni Motta un premio di 100.000 lire. Ecco una persona che ha veramente ap- plicato in pieno il precetto oraziano: « Miscere utile dulci » . Ma noi che non siamo stati cosi fortunati non ci sentia- mo da meEO; Se non abbiamo avuto le 100.000 lire, abbiamo mangiato uguSÌ= mente e seguitiamo a mangiare i dolci Motta: e ve ne sono di deliziosi: sono anzi così deliziosi, che, profittando della eccezionale proprietà ch'essi hanno, di rimanere sempre freschi soffici saporosi squisiti, ce li portiamo e ce li facciamo portare dovunque andiamo: in montagna o in campagna, o in villeggiatura. 29
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