LA CUCINA ITALIANA 1940

suo vero nome è « maiz » , ed è origi- nario dell 'America. Sai come mai si chiama granturco? Per errore: gli in- glesi, che lo importarono per i primi, lo chiamavano « Wheat of turkey » (grano dei tacchini ). Chi lo sentì tradusse, a orecchio... Già, come quello che tra- duceva « houille » in olio, mentre olio in francese si dice « h u i l e » , e « hou i l - le » è il carbon fossile. Grazie per l 'ab- bonamento alla « Domenica » : ti ho fat- to spedire la cipria « To-Radia » . TILDE 91617, Genova. — Grazie per i complimenti. Davvero ti piace, la mia povera prosa? lo non ho nemmeno, come Tristan Bernard, il conforto di dire, come fece lui una sera che invita- va dei suoi amici ad andare a teatro ad assistere ad una sua commedia: « V e - nite armati, chè il luogo è deserto » . Quanto pubblico, invece, per le nostre rubriche! Anche oggi una trentina di lettere. Ci vorrebbe una « Cucina » grande come I ' « Enciclopedia», tutti I mesi. Speriamo di poter tornare presto alle 32 pagine. Pubblicheremo le tue ricette. E. D., Perugia. — La vostra lettera cosi garbata mi ha fatto tanto piacere. Il dono che l 'Amministrazione vi ha mandato è un segno di riconoscenza per i molti abbonamenti nuovi procurati ai nostri giornali. Se la vostra veneranda vecchiezza ri fugge dall'uso della cipria, o f f r i te la scatola a qualche signora o signorina che vi sia amica. Le farete piacere. La disinvoltura con cui parlate della vostra età mi ricorda la Principes- sa Paolina Sandor di Metternich, che sposò lo zio materno, ambasciatore di Austria presso Napoleone III. Anche lei aveva 75 anni. A un amico che diceva come 75 anni non fossero, in sostanza, che 3 volte 25, la Principessa rispose sorridendo: « Evidentemente per una Cattedrale non sono morti: ma per una donna contano un pochino ». Tutti i miei auguri reverenti, cara Signora: e quelli di f u f f e noi. NEN. C„ Benevento. — Il sapore di rancido all'olio si toglie aggiungendo 120 grammi di carbone di legno tritu- rato in Ogni litro d'olio guasto. Agi tare spesso. Filtrare dopo tre giorni. Spedito il premio: continua! A N NA M. AULLA ( ? ) . — E' esatto. La proporzione è di 6 grammi di miele per ogni etto di burro. Si mescola be- ne, lavorando l'impasto con diligenza. Quei 6 grammi bastano a dare a tutto l 'etto di burro un sapore squisito. Inol- tre il burro al miele si conserva megl io dell'altro. Passata la richiesta al l 'Ammi- nistratore. Avrai già ricevuto la copia di gennaio coll'indice del 1939: ma perchè chiedi l'indice dell'anno scorso se non eri abbonata? INQUIETA, Napoli. — Perchè? Se aveste domandato al vostro medico vi avrebbe detto che molti vermifughi pro- vocano il vomito, nei bambini: basta dar loro un terzo di grammo di lattosio e altrettanta polvere di mentolo, un quar- to d'ora prima della somministrazione del vermi fugo: il disturbo è evitato. Se si può preparare un lievito in casa? Cer- tamente: basta far bollire per un'ora 50 gr. di farina con 12 gr. di zucchero e un pochino di sale in poco più di mezzo litro di acqua. Si adopera l ' in- domani, per i dolci o per altre prepa- razioni che occorre vengano lievitate bene. LUISA... SPOSINA NOVELLA. — Un dolce da spedire per pacco postale al caro lontano e « che arrivi fresco »? Ho letto in questi giorni la ricetta del più celebre cuoco francese vivente, il Montagnè, e mi par che si adatti al caso tuo: metti in un tegame 125 gr. di mandorle ben pestate, ma così pesta- te da esser ridotte a polvere impalpa- bile. Aggiungi 125 gr. di zucchero pu- re in polvere, e mescola. Aggiungi un cucchiaio da minestra di marmellata di albicocche, e... mescola. Poi mettici, uno per volta, 4 uova. E... mescola sem- pre più energicamente col mestolo. Do- po 10 minuti di lavoro, aggiungi 25 gr. di farina e 25 di fecola setacciata, un po' di zucchero vanigliato e un bicchie- rino di rhum o di grappa. Ora non è più il caso di agitare l'impasto girandolo in tondo col mestolo, ma sollevane una parte e poi un'altra collo stesso utensi- le, lasciandola ricadere nel tegame. A g - giungi poi 100 gr. di burro fuso: metti il tutto in una forma da dolci unta e infarinata, e cuoci in forno a calore medio. Quando è cotto, e freddo, metti il dolce in un fogl io da cioccolate ( f o- glio di stagno) o almeno in una carta pergamenata, e spedisci. Se il tuo bel tenentino ti manda baci e ringraziamen- ti, tienti questi e soprattutto quelli, chè il merito non è mio. RACH. — Bene. E speriamo che Id- dio ti assista, cara! Sono a tua disposi- z ione! TERESITA BRICHETTO, Genova. — Sono lieta che voi abbiate trovato « g r and i o s o» il premio assegnatovi dalla Comissione. Anche tutte le altre Signore premiate al Concorso della cucina le- sta sono rimaste molto contente. Grazie per le ricette che andranno appena pos- sibile. Nina a l l a f o r f o ra ed ^ a l l a c a l v i z i e D T I f J \ Loz i one studiala s e c o n do le natura del capel lo. Per cape l li no rma l i S u c co di Ur l i ca . . L. 17 Per cape l li g r a s s i S u c co di Ur l i ca as l r i n- g en l e . . . „ 2 0 Per cape l li b i o n d i e b i an c hi S u c c o d i Ur l i ca a u r eo „ 2 0 Per cape l li ar i di O l io M a l l o di n o ce S .U. „ 11 Per cape l li mo l lo ar i di O l i o R i c i no S .U. . . „ 2 0 Per r i c o l o r i re il cape l lo S u c co d i Ur l i ca He n ne ,, 2 0 Per l ava re i cape l li Frufu S .U. . . . ; „ 1 , 50 Invio g r a t u i to dell'opuscolo A F. 1 » RAG AZZOIM (aseall N V i i S S i S' S a r TONOL f £ DEPOSITO S A E M A - Via A. Mar io 36 -M i l ano Scatola L. 15.— in tutte le farmacie I O ON I C GENERALE E S T I M O L A N T E DAE L L N U T R I Z I O N E P o t e n t i sos i m e R a p oi d r i m eod i p e r I N G R A S ES A R e curare ANEMIA, LINFATISMO, NEVRASTENIA, ESAURIMENTI, ecc. Dà appetito, digestioni faci l i, tonni tranquilli, nervi calmi, forza, vigore, carnagione fresca, colorita e un bellissimo aspetto. Ef f i cac ia garantita. An c he una sola scatola produce ef fet ti meravigliosi. 35

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