LA CUCINA ITALIANA 1940
dmím m/m « Mammina, posso in-vita- re a merenda le mie ami- chette, per il giorno della mia festa?.». E' un vocino squillante e supplicante che lancia que- sta frase, sono due occhio- ni blu, teneri, luminosi che accompagnano con lo sguar- do interrogativo la doman- da, e che — nel volto caro di mamma — scrutano la risposta. E la mamma dice di « si » : lo dice sempre, quan- do può, ed ha ragione di voler assecondare la bimba nel suo nascente senso di ospitalità, e di rallegrarsi essa pure della prospettiva che farà gaia la sua casa, in un giorno già di per sé stesso così gaio. Poi, mentre la bimba corre al telefono, il pensiero della mapima... corre ai preparativi. Non è tanto facile allestire per bam- bini una tavola di merenda bene indo- vinata. Essi sono sagaci critici delle no- stre opere, e sono conoscitori precoci in materia, un po' per esperienza un po' per istinto! Avrete osservato più volte che il bam- bino cui si offre un piatto di dolci, li scorre tutti velocemente con lo sguardo e difficilmente sbaglia nella scelta. Sarebbe un errore di preparare la ta- vola dei bambini con biscotti troppo semplici, con panini troppo usuali, ed altri consimili insipidi bocconcini, sotto pretesto che a loro giovano solo gli ali- menti di facile digestione, e che, d'altra parte, « gioventù » si accontenta di fare il chiasso! Andrebbero a casa delusi; se essi sono venuti dalla amichetta anzitutto per giocare, in fondo al cuoricino hanno pur sorriso all'idea di gustare qualche cosa di buono. Sarebbe altrettanto sba- gliato scegliere a loro intenzione tutto un programma insidioso di pasticceria pesante, a base di creme e, peggio, creme di burro, con latte e cacao in tazza, e magari torte di cioccolata, e dolci di mandorle, e via dicendo, una sequela di ghiottonerie stucchevoli. Lo stomaco de- licato dei ragazzi va tutelato, e non tutti i piccoli ospiti sanno frenarsi innanzi alle tentazioni della gola; rammentiamo dunque che essi sono momentaneamente affidati alle nostre cure, e non sono ve- nuti a casa nostra per divertirsi buscan- dosi una intossicazione, con susseguente sgridata, al proprio domici l io! Alleagr meraend Esplorazione... nel barattolo della marmellata Se decidete di offrire la cioccolata in tazza, badate che sia sempre finissima, e sarà bene servirla con un po' di panna montata, a parte, che formerà, per chi la gradisce, sulla profumata superficie della tazza un pennacchio candido; ac- compagnatela da una torta soffice, sem- plice e ben levata, di cui la Cucina ha dato tante ottime ricette. Tenete appron- tata, in ogni modo, una bibita fresca e dissetante quale è sempre l'aranciata, per gli insofferenti della cioccolata. Se avete l'abitudine di preparare il caffè- latte, oppure il tè (come io personalmen- te preferisco) potrete sbizzarrirvi con lato » di tartine, fatte col pane a cassetta, oppure con i panini al latte, divisi a metà, i quali, se nel gusto e nella decorazione variano in mille modi per il tè dei grandi, per i bimbi saranno invariabilmente classici: al prosciutto, al burro d'acciu- ga, oppure con burro e marmellat». Quanto sopra, sia in un senso, sia nell'altro, costi- tuisce già una ottima e com- pleta merenda ; volendola arricchire in fatto di pa- sticceria, o sostituire la tor- ta, è bene attenersi alle pic- cole bignole, alle sfogliati- ne- ventaglio, e nel campo della biscotteria le lingue di gallo, le spueniglie, le pastine con l'uva passa, rie- srono generalmente gradite. Per completare una me- renda elegante, che do- vesse assumere carattere d'eccezione, pensate alla gelatina di frutta, alle ciliege candite, ai marroni glassati. Ma tanto per la riunione semplice ed intima, quanto per una vera e propria fe- stina infantile, la tavola apparecchiata deve apparire sempre curata, vivace^ fre- sca, in armonia con i visetti ridenti cui è destinata. Le tovaglie colorate non ri- chiedono grandi ornamenti; pochi fiori in centro, sfrondati dalle foglie, accioc- ché ne risalti la tinta, una sola, o, me- glio, fiori sparsi qua e là, tramezzati da qualche fantasia dolce, luccicante nella sua stagnola. La tovaglia bianca, all'anti- ca, che tanto opportunamente (nel no- una torta un po' lavorata, ornata, farcita. Non omettete in nessun caso il piatto « sa. stro caso) si sottopone al bucato, può essere ravvivata da qualche lungo nastro in tinta vivace che formi sulla superficie una larga scacchiera fissata da invisibili spillini. Se gli invitati sono molto gio- vani, li renderete felici, facendo loro tro- vare un pallone colorato, frenato da un torroncino, presso ciascun coperto. Un po ' di spesa, si, un po' di lavoro la richiede, questa bella giornata dedicata alla gioia della bimba, ma quando la vedrete tutta contenta, perchè sente l 'or- goglio della sua casa ospitale e del suo invito tutto personale così ben riuscito, troverà modo di appartarsi un momento dalle amiche per buttarvi le braccia al collo e.¿sussurrarvi un «grazie, mammi- na ». Allora, come è accaduto tante volte anche a me, sparirà in voi ogni traccia di fatica! ACQUA MAR I NA F'" R A G A Z Z ONI • c a s e i un 22 , CALOmcKO&rr. - P«. BFBGAMÍJ 51
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