LA CUCINA ITALIANA 1940

L A - <440N E UNA CHIMERA... ...anzi per la donna bella la felicità è un dono spontaneo della vita. Evitate quindi che il vostro fascino sia menoma- to da una carnagione arìda, inerte e senza vitalità ricor- rendo al Sapone Palmolive. i l Questo famoso prodotto di bellezza è composto con olii d'oliva e di palma,! migliori cosmetici che la natura vi offra. Ecco per- i chi la sua schiuma è così benefica per le carnagioni avvizzite! Il Palmolive li- bera i pori dalle impurità e rende fresca l'epidermide. LO SHAMPOO PALMOLIVE COMPLETA NEI CAPELLI LA BELLEZZA CHE IL SAPONE DONA AL VOLTO SEMPRE) IL PIÙ' ECOflO-1 MICO I to a volontà caldo o freddo, oppure cospargo di zucchero vanigliato. BABA* — Ammollite il pane nel latte zuccherato e passatelo al setaccio. Me- scolatead ogni dieci cucchiaiate di pa- sta, e 3ue di zucchero in polvere, due di uvetta secca rinvenuta in acqua zucche- rata addizionata con una cucchiaiata di rum, {re tuorli d'uovo ed i relativi al- bumi ^attuti a neve. Lavorate l'impasto per qualche minuto e versatelo nello 6tampo a savarin unto di burro e pone- telo nel forno casalingo per un'ora cir- ca (un'ora e mezza se tra due fuochi). Sformato il dolce Io si appoggia sul reg- gitorte in f i lo zincato e lo si bagna tre o quattro volte a un quarto d'ora di in- tervallo, con sciroppo di zucchero aro- matizzato con rum, usufruendo natural- mente lo sciroppo usato per rinvenire l'uvetta ma aggiungendo nuovo rum. Così come è, il dolce è ottimo, se lo si vuole superlativamente bello e buono non vi resta che pennellarlo con marmel- lata di albicocche diluita con acqua zuc- cherata — poca poca — e quindi rico- prirlo di zucchero al velo sciolto in po- chissima acqua: deve rimanere un tut- to molto denso ma fluido e naturalmente senza grumi. Non appena lo zucchero non cola più dal dolce, posatelo sopra il piatto rotondo di portata' ed esponetelo per qualche minuto al calore del forno, ma ricordate non più di due o tre mi- nuti. Lasciate poi il dolce all'aria e gu- statelo tiepido o freddo. IL DOLCE DI PANE E CILIEGIE - Snocciolate due grossi pugni di ciliegie (se avete l'apposito snocciolatore, l ' ope- razione è un gioco!...) e fatele cuocere per circa mezz'ora in due bicchieri di acqua zuccherata. Per mezzo di una pa- letta bucata togliete le ciliegie dallo sci- roppo e mettetevi il pane avanzato di modo che assorba tutto il liquido. Passa- te al setaccio e unite alla pasta tre uova di cui gli albumi siano alla neve, e un bi c- chierino da liquori di Kirsch. Ponete il tutto in stampo burrato e sformate dopo un'ora di forno a calore moderato e un'ora e tre quarti se cotto tra due fuo- chi. Si serve caldo o freddo a piacere. 2° DOLCE DI PANE E CILIEGIE — Si affetti il pane e lo si disponga sul fondo e sulle pareti di un piatto conca- vo ; si facciano cuocere nel vino rosso fortemente zuccherato le ciliegie o le marene snocciolate o no, con alquanti filetti di sottilissima buccia di limone e un pizzico di cinnamomo o cannella dol- ce. Il vino deve essere in quantità abbon- dante e di ottima qualità. Cotte le cilie- ge e divenuto sciropposo il liquido ben caldo si riversi sul piatto foderato di fet- te di pane e non si serva il piatto dolce se non dopo almeno sei ore. Angelica Cameroni - Milano AVANZI DI MERLUZZO — Parrebbe che il merluzzo avanzato dal pasto pre- cedente dovesse essere gradito solo al pollame mentre, se è manipolato con qualche altro ingrediente, e se viene servito il giorno dopo riesce ancora gra- devole al palato. Fare un buon impasto spezzettando finemente gli avanzi di merluzzo. Ag- giungervi qualche chcchiaiata di pane grattato, prezzemolo e aglio tritati fi- nissimi, un uovo intero, poca bescia- mella. Lavorare bene con un cucchiaio di legno fino a ottenere una poltiglia compatta e omogenea e formare delle costolettine che verranno fritte al burro dopo di averle precedentemente passate all 'uovo e al pane grattugiato. Con lo stesso procedimento si posso- no formare le costolette con gli avanzi di tonno o di altro pesce. PALLINE DI SALUMI AVANZATI — Se, dopo un pranzo, non si sa come uti- lizzare gli avanzi dell'antipasto salato, ecco che cosa si può ricavarne. Tritare il tutto finemente con la mez- zaluna aggiungendovi qualche foglia di basilico anche disseccata. Formare un impasto con del formaggio dolce grat- tugiato, un uovo, una mollica di pane inzuppata nel latte e strizzata. Formare delle piccole paUine che si passeranno in una leggera pastella composta di fa- rina e acqua e si friggeranno nell 'olio. Servirle cosparse di prezzemolo. GELATINA CON LE SOLE BUCCE E I TORSOLI DELLA FRUTTA — Si ottiene una buona gelatina per carni les- sate cuocendo nell'acqua i torsoli e le buccie delle mele e delle pere. Passare al setaccio, aggiungere uguale quantità di acqua, e ricuocere per un altra mez- z'ora abbondante. Un'abbonata piemontese • I GAMBI DEL RADICCHIO — I grossi gambi del radicchio rosso, benché troncati ed alquanto raschiati già, quan- do si acquistano, anziché gettarli via si abbia cura di radunarli in mazzo, non legati e di porli in un recipiente d'ac- qua, che restino ritti e colla superficie non immersa. La superficie sarebbe la parte ove non erano attaccate le fogl ie. Le foglie, tagliandole, bisogna aver cura di non intaccare la radice, ma anzi di lasciarvi un po' di germoglio. Si tenga il recipiente in luogo non rigido e si abbia cura di cambiare l'acqua ogni due giorni. Il radicchio tornerà a crescere ed avrete una nuova insalata « gratis ». Eugenia Bellotti - Venezia 56

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