LA CUCINA ITALIANA 1940
Menlresul mondo incombe la minaccia delia guerra, il nostro dovere ••• Era mio desiderio trattare un tema al quale, giustamente, io annetto molta im- portanza: alla regola e al modo di stu- diare e di giocare dei fanciulli, ma l'ora che attraversiamo, così carica di tre- mende minacce, ha già cominciato ad im- porci qualche restrizione che rende ne- cessario parlare oggi di cosa diversa da quella cara al nostro cuore di madri. Il tesseramento dello zucchero — bi- sogna riconoscerlo — ha una portata che tocca davvicino la comodità e il benessere di tante famiglie, specialmen- te di quelle dove ci sono vecchi e bam- bini o in quelle ove il gusto, o partico- lari abitudini di vitto, avevano portato ad un largo uso di esso. Questa restri- zione viene a sconvolgere abitudini di lunghi anni e a riformare quasi total- mente, in qualche caso, i pasti di una certa categoria di persone. Senza inutili e dannose recriminazioni, bisogna pensare che questi provvedi- menti sono il risultato di una disgra- ziata situazione che tutto il mondo deve ineluttabilmente subire e se noi italiani l'affronteremo e la vivremo con disci- plina e con fede, supereremo con più onore degli altri paesi le inevitabili ri- percussioni della grave crisi europea. Siamo chiamati a vivere in un periodo dei più terribili della storia d'Europa e chissà, forse del mondo! Considerando la gravità del momento chi sarà che potrà ancora protestare per poche restrizioni? Se l'animo gentile e sensibile della don- na pensa alla guerra, agli strazi che da essi derivano, se evoca col pensiero e cerca di raffigurarsi le pene di ogni ge- nere che devono sopportare i Finlandesi per difendere il loro territorio, se pen- sa all'esempio meraviglioso di quelle u- inili Lottai, tante delle quali sono già cadute, vittime della barbarie bolscevica, issa allora capirà anche meglio, che nel- _ Ut al vostro viso la freschezs* Ktyvanile e lo splendore di un'epi- dermide sana, vivifica le secrezio- ni sottocutanee, ammorbidisce ed alimenta I tessuti, imbianca la peli». fticMetfere l'opuscolo PUBIA a : r.LLl RAGAZZONI - Calolziocorte Casella N » (Bergamo) l'ora attuale, è suo dovere accettare con animo sereno le piccole rinunzie imposte dalle circostanze attuali, allora penserà che tuttociò è meno che niente e che sarebbe meschino e ridicolo lamentarsi. Se alla Patria occorre sempre più at- tuare una stretta autarchia per poter ba- stare a, se stessa ed essere in grado di non accettare imposizioni da nessuna nazione, noi dobbiamo aiutare questo nobile sforzo. Le donne italiane con « intelletto d'a- more » debbono assumersi il compito di rendere quasi inavvertiti alle fami- glie i provvedimenti economici e di ap- provvigionamento, che toccano davvi- cino le comodità e gli usi di esse. E' necessario aguzzare il nostro in- gegno per trovare da sostituire la man- canza o la deficienza dei generi che ver- ranno a scarseggiare. La buona padrona di casa può fare molto, mol to; più di quanto si possa supporre. Ne ebbi una conferma anche la settimana passata in casa di due amiche le cui possibilità eco- nomiche quasi si eguagliano, ma che sono tanto dissimili solo per la diversa loro mentalità. Sabato scorso passavo il pomeriggio in una di queste famiglie. Naturalmente la signora offriva il tè e questo le dava occasione a interminabili e noiose la- mentele per la limitazione dello zucche- ro, che sarebbe poi seguita, annunziava lei, da altri generi che pure dovevano essere tesserati e il catastrofico quadro era lungamente discusso. Il clima morale si faceva sempre più fosco e il cuore di ognuno era preoccupato, rattristato ed oppresso tanto che fu quasi un sollievo uscire da quella casa. Il giorno dopo eravamo invitati dal- l'altra famiglia, ma qui il sereno equi- librio della padrona di casa aveva subito trovato la maniera di tutto appianare con gran semplicità. — Ho trovato in dispensa — ci disse con la sua aria serena — queste due bottiglie che io penso non ci faranno rimpiangere la nostra tazza di tè ben inzuccherata. Ed ella, gaia e gentile, ci offriva a volontà un bicchierino di biondo mo- scato od uno di spumoso lambrusco. Intanto era stato portato un piatto col- mo di fette di ottima pizza alla napole- tana, ben calda, fatta proprio con attenta arte, che, insieme ad altri generi salati e dolci, furono consumati con gran buon umore. Così il « five o' clock tea » fu sostituito da una ben indovinata merenda all'ita- liana. La serenità regnò in tutti e non man- carono, alla gentile padrona di casa, elo- gi spontanei e schietto consenso ; più volte si sentì reclamare ancora un bic- chierino dell'ottimo vino, specialmente da parte degli uomini. Un vecchio e colto signore che aveva come me assistito alle due riunioni mi si accostò e mi disse: — Signora, noi oggi abbiamo potuto avere un esempio di quanto benefico in- flusso possa avere la donna per appia- nare le piccole difficoltà della vita quoti- diana, che pure hanno importanza per dare benessere alla famiglia ed equili- brio alla società. La nostra intelligente e graziosa o- spite ha capito quali sono i doveri della donna nell'ora presente ed a questi si dedica consapevole certo che la discipli- na e la fede sono la migliore forza nel- l'ora presente. — Avete mai letto le leggi di Licurgo? — continuò il mio interlocutore — Scor- retele, quando avete tempo. In queste si dà un valore immenso alla disciplina e si fa notare che finché essa fu osser- vata nella sua ferrea semplicità gli Spar- tani furono la meraviglia del mondo. La nostra fede nel Capo che così sag- giamente ci governa sia illimitata oggi più che mai; oggi che, ignorando trop- pe cose del confuso e complesso svol- gersi degli avvenimenti, meno che mai siamo in grado di formulare un giudi- zio oculato su quanto ci viene imposto da chi presiede ai destini della Patria. Disciplina e fede dunque, mie care, siano la nostra unica guida; cerchiamo che col nostro esempio e con la nostra propaganda, altri ci seguano su questa via e che noi, simili agli Spartani, pos- siamo anche con queste virtù far meravi. gliare il mondo. AVE LONCI noet di uiat praatic Non sciupato il Vostro denaro per acquisto di Acqua di Colonia. Fabbricatela voi stessi con Essenaz Coloani Schuzlt per la dose di un litro, che costa sol- tanto L. 5. Nelle buone profumerie o contro as- segno dalla Chimica! S. A. - Via C. Mar- tucci, 64 - Napoli. 61
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