LA CUCINA ITALIANA 1940

• Mm'AaàftJkia/ am* jomm Bevande dissetanti Sembra finalmente tornata la buona stagione e, con essa, il bisogno di bibite rinfrescanti. Vogliamo insegnarvi a prepararne delle ottime senza bisogno di spendere danaro dal droghiere o dal farmacista per acquistare le numerose polveri che si trovano in commercio e che sono buo- ne, ma che costano relativamente ab- bastanza. Una bevanda che somiglia assai alla famosa acqua di Seltz si può ottenere mescolando tra di loro le sostanze che più sotto vi 1 diremo e che si possono ac- quistare con minima spesa. Per preparare 10 cartine, ognuna delle quali può servire per un litro di acqua, mescolate 18 grammi di acido tartarico in polvere con 20 grammi di bicarbo- nato di sodio; dividete le polveri in 10 parti eguali ed al momento opportuno versate la cartina in acqua pura e fre- sca. Otterrete un'ottima bevanda friz- zante e dissetante. « Bagna naso » Un'altra bibita che può costituire an- che un motivo di divertimento è il cosi detto « Bagna naso » che si ottiene me- scolando 5 grammi di zucchero ed un grammo di bicarbonato di sodio per ogni cartina necessaria a preparare un litro di acqua. Si fa sciogliere bene la polvere nel- l'acqua e dopo averla lasciata riposare per qualche tempo, la si versa nel bic- chiere. Ma prima di bere, vi si aggiungeran- no alcune gocce di limone in modo che la bibita spumi, sino a meritare il titolo di « Bagna naso ». Bibita «fi ananasso L'infuso di tè nella misura di' un cucchiaio da caffè per ogni comune bic- chiere di acqua a! quale si sia aggiunto un po' di succo di ananasso, costituisce un'ottima bibita dissetante e di gradi- tissimo gusto. E' ovvio dire che la bibita dovrà es- sere messa in ghiaccio prima dell'uso. Limonata alla rosa Con l'aprile tornano a fiorire le rose, le regine dei nostri verdi' giardini, i fiori dai colori e dal profumo soavi. Con i petali di questo fiore si ottiene un'ottima bevanda. Versate un litro di acqua bollente su trenta grammi di petali di rose rosse e lasclatevele in infusione per un'ora; poi filtrate ed aggiuntevi un etto di zuc- chero nel quale avrete sciolto il succo di un limone. Questa deliziosissima bibita di colore rossastro e di sapore delicatissimo, co- stituirà l'ammirazione delle vostre ami- che alle quali potrete vantarvi di aver servita una bevanda autarchica e di gu- sto prettamente italiano. Senza contare, poi, che il tema della conversazione potrà naturalmente scivo- lare sul profumato tema delle rose, su questo nobile fiore che tutti ammirano, del cui profumo tutti si inebriano, ma di cui pochissimi conoscono la storia. Voi che avrete lette queste brevi no- te, potrete dire alle vostre amiche che una tra le leggende più graziose sul- Monte dei Paschi di Siena istituto di Credito di Diritto Pubblico Aperto nel 1625 SEDE IN SIENA Filiali in APUANIA CARRARA - APUANIA MASSA - AREZZO - FIRENZE - GROSSETO - LIT- TORIA - LIVORNO - LUCCA NAPOLI - PERUGIA - PISA PISTOIA - ROMA - TERNI - VITERBO e in altre Piazze della TOSCANA - UMBRIA - LAZIO TUTTE LE OPERAZIONI DI BANCA E CAMBIO ESERCIZIO DEL CREDITO FONDIARIO E AGRARIO l'origine delle rose, è di nazionalità araba. Si dice che i fiori si lamentassero con Allah perchè il loto dormiva tutta la not- te. Allah creò allora, per regnare su di loro, la rosa bianca, ma per proteggerne la bellezza e la grazia la circondò di spine. Un usignuolo s'innamorò del fiore tanto bello e si precipitò senz'altro in mezzo ai cespugli di rose, oggetto del suo amore. Colpito al cuore dalle pun- genti spine, cantò tutta notte le sue la- mentevoli canzoni ed il sangue, st ran- iando sui fiori, ne colorò in rosso i' bian- chi petali. Centi le leggenda questa, di sapore tutto orientale, tutta dolcezza e tutto sogno. Anche le leggende pagane danno alla rosa origine dolorosa e gentile e si trova scritto nei poemi più noti che la rosa ha tratto origine dal sangue del bel- l'Adone ucciso da Marte metarfosato in cinghiale, oppure dal sangue dell'Amore ferito dalle vittime sue eternamente er- ranti nei Campi Elisi. Terrazze al sole Col ritorno della buona stagione tutto riprende colore e vita. La natura si ri- desta dal letargo invernale ed un alito di vita nuova aleggia su gli uomini e le cose. Si aprono finestre e balconi perchè l'aria vi penetri e con essa gli effluvi dei fiori. La casa, il dolce nido nel quale si svolge tanta parte della nostra vita, for- mando lo sfondo alla nostra attività, è quella cui debbono rivolgersi le nostre cure particolari per discacciare il gri- giore invernale e perchè essa assuma un'aria di festa, in armonia con la pri- mavera che ritorna a rallegrare il mondo. Le nostre cure particolari debbono es- sere rivolte alle terrazze di cui dovrebbe essere dotata ogni casa. Cià altre volte accennammo a questo argomento, ma non ci sembra inutile il riparlarne. Se sarete fortunate di possedere que- st'angolo verde a portata di mano, avre- te modo di' dimostrare, ancora una volta, il vostro buon gusto. Con accortezza e poco dispendio po- trete fabbricarvi una serie di piccoli mo- bili muniti di rotelle, sedie e poltron- cine leggere e maneggevoli, vasi dipinti tutti nella stessa tinta, disposti sapiente- mente in gradazione perchè l'occhio ne sia soddisfatto. Non dimenticate l'attacco per la luce e per la radio indispensabili a che la terrazza entri a far parte integrante del- l'alloggio. Essa sarà una vera oasi di riposo, un gradito rifugio per le calde sere estive e dove ora, in questa primavera inci- piente, potrete cogliere i' primi raggi del sole temprando il corpo colla ginna- stica e coi salutevoli bagni d'aria e di luce. Liquore di lauro Un ottimo liquore, un poco forte, ma utilissimo per facilitare la digestione, è quello che si ottiene dall'alloro, la pian- ta dalle bacche brune che ricorda gli sfortunati amori di Apollo e di Dafne. Mettete a macerare per due giorni in 350 grammi di alcole 3 bacche di lauro. Mescolatevi poi uno sciroppo ottenuto facendo bollire 350 grammi di zucchero in 300 grammi di acqua; filtrate ed usa- telo come tonico. I TAL I CA 77

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