LA CUCINA ITALIANA 1940

NON PERDETE LE VOSTRE EVITATE DUNQUE CHE LA VOSTRA CARNAG I ONE PERDA LA SUA VITALITÀ USANDO QUO- TIDIANAMENTE IL PALMOI IVE I ...PERCHE I I SAPONE PALMOL IVEÈ FATTO CON OLI D'OLIVA E DI PALMA, I DUE MIGLIORI COSMETICI CHE LA NATURA VI OFFRA. È PER QUESrO CHE LA SUA SCHIUMA. P E N E T R ANDO NE I PORI, RAVVIVA L'EPIDERMIDE E LA RENDE MOR B I DA, FRESCA E RADIOSA. V LO SHAMOPO PAIMOELIV RENED MORBI ID E LUCEINT I CAPEILL COME LI SAPOEN RENED MORBAID E RADIAOS L'EPIDER!MIDE massicce, cori, in mezzo, il ripiano su cui si ergeva l'auriga. Fette di pane e mozzarella, intrise d'uovo battuto, si friggono e si servono calde: vi è chi le mangia con salsa d'alici, e chi no. B I CE Z . — P iù che un restaura- tore dì colorì sbiaditi, ii fiele di bue è imo smacchiatore e uno sgrassatore i dì tessuti scuri o neri. Lo si acquista da un macellaio, si fa bollire lentamen- te per 15-20 minuti, schiumandolo, e vi si aggiunge un pizzico dì allume, nella proporzione de! 3 % del peso del fiele. Quando l 'allume è sciolto si lascia raffreddare il liquido e si mette in un luogo fresco. Si lasciano depo- sitare tutte le impurità, e si filtra con una carta comune da filtri. Ma quello che può fare il fiele di bue lo fa an- che il tuorlo d'uovo. If male è che quando il sole ha reso verde una stoffa nera... E G L ANT I NA. — Crazie per ie ri- cette, che andranno. Ho passato al l 'Am- ministrazione la rettifica dell'indirizzo. Quanto al premio per le ricette, come posso pronunciarmi? C'è una commis- sione severissima. Quando si raduna, hanno tutti l'aria grave come se fossero membri della Società delle Nazioni. E' vero però che qui si tratta di cose se- re: roba da mangare. A Ginevra invece... V I N C E N ZO M. , Salutfscio. — Non ho capito bene l'allusione alla salsa pic- cante andata a finire nella rubrica del medico. Quando e dove è successo? Nella « Cucina »? Non mi pare, vera- mente: noi siamo purtroppo vaccinati contro tutte le sorprese, ma questa mi sembra un po' troppo grossa. Pubbli- cherò le ricette per il concorso, e... non piglierò la scopa: tutt'altro. Fa piacere vedere un uomo che si interessa dei no- stri problemi... A B B O N A TA UD I NESE. — Ecco una lettera di quelle che fanno bene al cuo- re! Sposa felcie da sei anni, madre te- nerissima di due creature e... in attesa di una terza, questa cara abbonata ha la bontà di dirci che quando sposò non sapeva far quasi nulla, ma ha imparato tante cose dalla « Cucina », e ha fatto molta strada. Brava! Tutta la nostra sim- patia va verso di voi, cara gentile ab- bonata friulana: ed io vi prego di man- darci' spesso, con le vostre notizie, an- che il frutto della vostra esperienza di brava massaia. Ho passato alla collega deM'A.B.C. la ricetta: per quel che ri- guarda la panna del latte bollito, vi dirò: proprio una diecina di giorni fa leggevo in una rivista straniera che si può ogni giorno raccogliere quella specie di tela che si forma sul latte quando ha bol- lito, e che ai ragazzi non piace. E', in sostanza, la parte grassa del latte, e si può serbare al fresco per parecchi gior- ni, finché non se ne è messa insieme una certa quantità, che, sbattuta in un recipiente, diventa « una specie di bur- ro » con cui si possono fare dei dolci, dei biscotti, ecc. Confesso che non ho ancora potuto provare: e penso che, forse, sarà più facile a voi, far l'espe- rimento, che a me. Però voglio anch' io vedere cosa viene fuori. Quanto ai dolci, o surrogati di dolci, pomeridiani, vi di- spiace se ve ne scrivo un'altra volta? Tante cordialità. CELESTE. — E' verissimo: una volta, alcuni anni fa, l 'Amministrazione invia- va in dono alle abbonate la copertina, che non era una ricca cartella (avrei voluto vedere come avrebbe potuto re- galare una cartella, con un abbonamen- to che costava 5 l ire!) ma, semplicemen- te, un modestissimo foglio stampato. Con l 'andar del tempo anche quel foglio si è dovuto abolire per economia. Non dovrete mai dimenticare, gentile abbonata, che ogni copia di giornale scritta, stampata, messa sotto fascia, e spedita a mezzo della posta, rappresenta una spesa che supera il prezzo a cui vien ceduta agli abbonati. E' per questo, anche, che si è dovuto mettere un « fermo » alle ri- chieste dì copie arretrate, e pregare co- loro che desiderano avere una copia in più « di quelle che vengono scrupolosa- mente spedite », di reclamare alla Posta se si tratta di smarrimento, ma di man- dare « una lira » per ricevere il duplicato del fascicolo. I O L ANDA C. — L'abbonamento vi è stato messo in corso regolarmente e a quest'ora avrete ricevuto (con questa) le 4 copie. Il volumetto della Bibliote- chìna Gastronomica (o ì tubetti « To- • 1 1 • i . — I Radia », o l'astuccio da lavoro, ecc. ) si regalano alle abbonate che ci procurano « un a l t ro» abbonamento, non il proprio! I NCH I OSTRO NERO. — Grazie per l'abbonamento. I 4 volumetti sono stati spediti. Quanto alla ricetta desiderata, siccome il nome che indicate è forse dia- lettale, volete spiegarvi meglio? Si' trat- ta forse di un dolce fatto con la farina di castagne? Cordiali saluti. MA R G H E R I TA B „ Genova. — Ri- cambio a nome del Direttore e di tutti noi i saluti più cordiali. Grazie per il suggerimento, che attueremo, e grazie per le ricette. Cercate di diffondere i nostri giornali: vi manderemo in dono i prodotti « To-Radia », insuperabili per la bellezza femminile. B I SOGNA che le molte abbonate che mi hanno scritto mi scusino: ma non so come succede: il fatto è che lo spazio di- venta di giorno in giorno più deficiente. Prima stampavamo la posta in caratteri minutissimi: molte abbonate hanno pro- testato chè ci rimettevano la vista. Ora che i caratteri sono grossi le abbonate hanno gli occhi tranquilli, ma io non so più come fare a rispondere a tutti... Chi ha un problema urgente, per questo mese di aprite, mandi il francobollo per la ri- sposta, e la riceverà direttamente. N I NA 81

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