LA CUCINA ITALIANA 1940
L'inverno, questo crudo rigido inverno, ha portato con sè tante miserie nel mon- do : ha imposto tanti sacrifici ai disere- dati della sorte... Bisognava pensare a questo, quando ci siamo lamentate, se qualche volta — per via del costo troppo elevato — abbiamo dovuto rinunziare a quel delicato piccolo lusso, che è l 'ac- quisto dei fiori. Ci parrebbe un contro- senso veramente egoistico, una colpevole « sete » di cose superflue ! Eppure, dobbiamo confessare in sor- dina che — specie nelle città più fred- de — la privazione si è fatta sentire: che il nostro sguardo andava accarezzando con desiderio amoroso la vetrina proibi. tiva del fioraio di classe, emanante ca- lore di serra, e odore di feste... Oppure il rigoglioso banco, fiorito d'incanto, tra la nebbia, all'angolo della via, ed ancora la cesta tentatrice della gioconda conta- dina, vivace chiazza di colore tra il bru- lichio del mercato. Costosi e rari, i fiori quest'inverno; e spesso i salotti ne sono rimasti sprovvisti. Non sempre il maggior godimento ci è dato dalla profusione di fiori che ani- ma la nostra casa, in alcune particolari ricorrenze; si tratta per lo più di fugaci eccezioni: è la presenza abituale, nelle stanze maggiormente abitate, di qualche mazzolino profumato, di qualche ramo fiorito, che rende luminoso l'ambiente, che rasserena lo sguardo stanco. Se con un po' di cura, di destrezza, di buon senso e di pazienza ci si prova a far durare i fiori recisi il più a lungo possibile, questa modesta gioia è alla portata di tutti. E' una missione che spet- ta personalmente alla padrona di Casa, purché essa ami i fiori; ma li ami tanto, che nemmeno il tocco sapiente del giar- diniere esperto possa sempre dirsi alla altezza della « sua » interpretazione di armonie e di contrasti. Ognuno dice di amare i fiori... le si- gnore, le signorine lo proclamano tutte, con sincera persuasione, e se qualcuno le accusasse del contrario, resterebbero grandemente sorprese. Ma come! Hanno sempre fatto tanta festa agli omaggi flo- reali, loro indirizzati a nome di persone affabili, simpatiche e care!... Hanno prò. vato tanto entusiasmo nell'ammirare quel ta! giardino e quella serra rinomata... Hanno apprezzato mille volte, beatamen- te, il profumo soave delle rose, o quello, febbrile, della gardenia! Ahimè, poveri fiori... se potessero parlare! Quanti maz- zetti di viole, dalle modeste corolle chi- ne, lamenterebbero la vicinanza scottante del termosifone, quante volte sarebbe bastato ritagliare un gambo nodoso per S ai il celebre astrologo che il Giornale della Domenica mette a disposizione delle sue lettrici, non accetta nessun compenso per le sue consultazioni. Inviategli la vostra data precisa di nascita (giorno, mese, anno, e possibilmente ora esatta) ed egli vi dirà, gratis, che durata avrà la vostra vita, se avrete fortuna in amore, nel ma- trimonio, nei figli: se ci saranno nella vostra esistenza malattie, viaggi, sorpre- se, etc. Le risposte vengono pubblicate nel Giornale della Domenica: indicale lo pseudonimo a cui deve esser diretta quella che vi concerne. prolungare la freschezza di un bel ramo assetato! La mimosa, con i soffici grappoli ine- brianti, color dell'oro, soffre dello sbal- zo di temperatura, del passaggio dal freddo al caldo, tanto da morirne; ma scegliendola già sbocciata a pieno, ed immergendone gli steli in acqua calda, se ne favorisce la durata. Le violette av_ vizziscono dopo un sol giorno, se non si ha l'avvertenza di sciogliere i mazzetti da ogni legame (spesso troppo serrato) e di intingere i gambi delicati sino alle corolle, in acqua freschissima, nella qua. le si aggiunge una mezza compressa di aspirina. I primi doni spontanei della nascente primavera: giacinti, anemoni, fresie, a- morini, ecc., hanno maggiore resistenza, ad eccezione dei rami deliziosi di lillà i quali esigono acqua in abbondanza; perciò occorre intagliare in vari punti i loro rami legnosi, e liberarli dal foglia- me. Ma tutti, lutti i fiori debbono essere bagnati generosamente, sino alla corolla, o addirittura immersi in acqua, durante la notte, quando, tolti dai loro reci- pienti « d i gala», la mano amorosa li pone ogni sera in ambiente fresco e ri- parato. Chi scrive, ha il coraggio... puerile di alzarsi, a volte, di notte, per controllare Io stato dei suoi fiori, messi « a bagno » , e migliorarne, eventualmente, le condi- zioni, per accertarsi che nemmeno una felce, un piccolo tralcio di ginestra siano sacrificati... e si permette di aggiungere — senza modestia — che questo, si, è vero amore! ACQUA MAR I NA 82
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