LA CUCINA ITALIANA 1940

Come ci si comporta... A T 4 V O I 4 L'ordine nell'apparecchiatura è uno del migliori coefficienti dell'estetica... Questo della tavola è un argomento così complesso che non basterà certo un solo capitolo ad esaurirlo tutto. Non voglio darvi certo quelle poche regole di elementare educazione consi- stenti nell'evitare ogni rumore mentre si mangia, nel non portare mai il col- tello alla bocca, ecc. Queste cose voi tutte le sapete, mie gentili lettrici, e non avete bisogno di alcun consiglio. Voglio invece parlarvi della tavola sotto tutti i suoi aspetti; da quello este- tico — giacché rientra nell'ambito della perfetta educazione l'onorare gli ospiti con gusto e con premura — al servizio di mensa. Cominciamo dall'apparecchiatura. Tut- to è ammesso, dalla tovaglia moderna in una stanza dai mobili antichi, e vicever. sa, alla tovaglia colorata anche per una cena elegante; certo, nel primo caso bisogna armonizzare bene due stili di- versi e di epoche lontane, nel secondo attenersi a delle tinte molto pallide, a Un'amica di tutu (a mm: €ottima C t f m a " ( ¡ ¿ M o n d a i » Cream GlOCOnLDfl da fumica dati* *ugfo disegni e ricami raffinatissimi e leggeri. Lo stesso avviene per la decorazione flo- reale: mentre, anche per una colazione elegantissima, tutti i fiori sono ammessi, e le mescolanze di colori e di varietà permesse, la sera i fiori dovranno essere leggeri, radi e di qualità pregiata. Non esagerate mai nella quantità: la tavola non deve trasformarsi in un giar- dinetto fiorito, ma solo esser guarnita di « qualche » fiore, « qualche » foglia. Nulla deve appesantire questo aspetto di grazia: specchi, statuette, anche se di fattura pregevole, fanno rassomigliare la tavola ad una vetrina di articoli di lusso. I fiori appoggiati sulle loro foglie o messi in vasetti bassissimi, e così piccoli da restare quasi nascosti, saranno la mi- gliore d'elle decorazioni. Il coperto -— Invece di mettere un solo piatto davanti ad ogni commensale, co- me di solito si usa, è meglio metterne due : uno resterà sempre in tavola perchè quando tra una portata e l'altra si cam- bia il piatto, questa non resti mai vuota e sguarnita. Fra questo piatto (che non si toglie mai, neppure al dolce e alla frutta) e quello di sopra, si metterà un tondo di pizzo che armonizzi con la to- vaglia, e che servirà, oltre che di orna- mento quando il piatto resta scoperto, ad attutire il rumore dèi vasellame. Le posate — Le posate si mettono solo per la prima e la seconda portata: cioè per la minestra, asciutta o brodosa che sia e per il pesce: le altre si porteranno sul piatto al momento apportuno. I bicchieri — Il numero massimo dei bicchieri è quattro, ma se non si serve Io spumante è tre, e si dispongono in questo ordine: a destra, sopra alla punta del coltello, il bicchiere dell'acqua e, ancora alla sua destra quello del vino. Fra questi d'ile, sul davanti verso il piatto si mette il terzo, da mezzo vino, e sul dietro, nella stessa posizione la coppa da spumante: in modo da for- mare come un quadrifoglio. Le bottiglie dell'acqua e del vino tro- veranno posto sulla tavola solo nel caso che non ci sia la cameriera sempre pre- sente nella stanza a servire; ma anche in questo caso è preferibile appoggiarle su uno di quei comodissimi tavolinetti a rotelle che aiutano tanto per il disbrigo della mensa, che si collocherà vicino alla padrona di casa. Il pane è di moda, ora, metterlo su un piccolissimo piatto uguale al resto del servizio, a sinistra del commensale. Se non si ha l'apposito piattino si appog- gerà su un tondino di pizzo uguale a quello del piatto che non si cambia mai. Saliere e stecchini non si mettono mai in un pranzo appena appena meno che intimo, giacché nessun invitato sarà così poco educato da dimostrare di non gra- dire completamente le vivande che l'o- spite gli ha ammannito, né, più orribile ancora, di pulirsi i denti davanti ad altri. E mi sia concesso aggiungere qui che mai gli stecchini dovrebbero trovar posto sulla tavola di persone educate: in casa propria, dopo mangiato, tutti han. no la possibilità (dovrei dire il dovere) di lavarsi i denti. La lista — Anche questa è una co- sa che molti usano ancora, credendolo un segno di raffinatezza, e nessuna di voi sbaglierà se crederà di usarlo. In questo caso il cartoncino deve essere decorato con grazia e gusto anche per avere una... ragion d'essere ! Per mio conto, mi sem- bra una cosa di cattivo gusto che fa ras- somigliare la propria casa ad una trat- toria, e che non serve ad altro che a di- mostrare la curiosa golosità degli in- vitati. L'ordine nell'apparecchiatura è uno dei migliori coefficienti dell'estetica; al- lineate quindi con perfezione piatti, bic. chieri e posate: i tovaglioli saranno pie- gati a destra del commensale nella mas- sima semplicità, evitando quei ridicoli accartocciamenti che ormai non usano più se non nelle trattorie dei sobborghi. CONTESSA BRUNA Roet di uiat praatic Non sciupate il Vostro denaro por acquisto di Acqua di Colonia. Fabbricatola voi «tessi con Essenaz Coloani Schuzlt por la dose di un litro, che corta sol- tanto L. 5. Nelle buono profumerie o contro as- segno dalia Chimical S. A . - Via G. Mar- lucci. 64 - Napoli.

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