LA CUCINA ITALIANA 1941
ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI { ¿ o i u i ^ U a g l i i i ì t e v i e n e l i i o t i e i 1. La tua alimentazione sia fatta di cibi facilmente digeribili con poca carne e pochi grassi: rinuncia alla carne conservata, ai salumi, alla selvaggina. - 2. Sii molto mo- derato nel fumare e nel bere sia il vino che le altre bevande: evita i liquori. - 3. Il lavoro fisico ed intellettuale è utile, anzi necessario ma non deve affaticarti e quindi deve essere proporzionato alle tue possibilità. - 4. Cura che le funzioni intestinali e renali si compiano normalmente. - 5. Il sonno deve essere ristoratore delle forze fisiche ed intellettuali. - 6. Evita il freddo eccessivo e specialmente i rapidi squilibri di temperatura. - 7. Esercita lo sport moderato che non stanchi: molto utile una passegg ata giornaliera. - 8. Ama la campa- gna e cerca di passare almeno un mese all'anno in collina vi- vendo molto all'aria aperta: evita l'alta montagna. - 9. Cerca di vivere una vita serena e socievole dando maggior valore alle note liete e la minima importanza alle contrarietà. L' Istituto Nazionale delle Assicurazioni ha realizzato importanti iniziative atte ad offrire ai propri assicurati i mezzi più moderni ed efficaci d'i assistenza sanitaria. Così ha organizzato dei CENTRI SAN I TARI in molte città ita- liane ponendoli a disposizione gratuita di tutti gli assicu- rati dell'Ente. PER I NFORMAZ I ONI E CH I AR I ME NTI RIVOLGERSI A L LA D I REZ I ONE GENERALE DELL ' I ST I TUTO IN ROMA O ALLE SUE AGENZ IE GENERAL I. loro salute. E' important issimo protegge- re i pulcini dal f reddo e dal l 'umidi tà, specialmente nel periodo in cui spuntano loro le pr ime al i. Dopo quaranta giorni i pulcini possono v i vere senza la chioc- c ia che tornerà a deporre le uova. I polli sono soggetti a mol te malat t ie di f f ici li a curarsi perciò è consigl iabi le di eseguire cure prevent ive consistenti in una rigorosa pul izia dei pol lai, in un'al i- mentazione sana e razionale, nella disin- fezione e ne l l ' a l lontanamento tempest i- vo dei polli malat i. Buona ed economica cosa è l 'acqua di calce da somministrarsi ai polli due o (IO) t re vol te alla set t imana, mescolata nel- l 'acqua da bere; si prepara in questo modo: si prende un pugnet to di calce, vi si versano sopra quat t ro litri d'acqua, si lascia riposare t re-quat t ro giorni e si f i l tra. Le oche L ' a l l evamento di questi ut i li anima- li dovrebbe essere più di f fuso e inten- si f icato: esso non richiede cure parti- colari. Da questi preziosi animali si trag- gono mol t issimi prodot t i: le uova (di 150 gr. ciascuna) ., la carne apprezzata e nutr ient issima che può essere consu- mata fresca oppure conservata salata en- tro recipienti in cui si fa fondere il gras- so. Cuc inando l 'oca, si ricava ot t imo e abbondant issimo grasso che si conserve- rà per uso di cucina. Questo grasso, spe- c i a lmente al l 'estero, è apprezzat issimo: mol ti _lo consumano spalmato su tart ine, per colazione o per il tè. Il fegato del- l 'oca, ipertrof¡zzandosi, può pesare an- che mezzo chi lo e serve a fare i noti past icci. L 'oca ama l 'acqua chiara e profonda; ha vi ta lunghissima e ingrassa faci lmen- te. Essa sa cercarsi il nut r imento da sè. Il cibo è preva l entemente vegeta le e consiste in semi di f rumento, granagl ie, mais, riso. Il piumino d'oca è adoperato per cuscini, imbot t i te, piumini ecc. Le anitre An c he questi palmipedi sono alta- mente ut i l i tari sia per l ' abbondante e squisita carne che offrono, sia per l ' in- tensa produzione di uova, ot t ime spe- c i a lmente per la pasta fatta in casa. Lo svi luppo del l 'ani tra è mol to rapido; in tre mesi circa essa raggiunge il peso commerc iale. L ' ani t ra è una straordina- ria trasformatr ice di quanto le si dà a mangi are; tanto che si suole parago- narla al maiale. .Nei pr imi quat t ro gior- ni di vi ta gli ani t rot ti consumano quat t ro pasti al giorno così compost i: una parte di granoturco, una parte di sabbia e quat t ro parti di crusca o tritel lo. Dopo di che, al quinto giorno si sostituisce un quar to del la crusca con scarti di carne tagl iuzzata. I recipienti per l 'acqua da bere dovranno essere sempre pieni e ab- bastanza profondi da permet tere agli ani t rot t i, bevendo, d' immergere anche il collo. Dopo tre set t imane i pasti, anz i ché quat tro, saranno tre, composti di crusca, mais ( in f a r i na ) , cruschel lo e un poco di sabbia. Si unisca abbondante verdura: cavol i, spinaci, erba, ort ica. Passato questo pr imo periodo, il cibo del le ani t re può essere cost i tui to di qual- siasi sostanza; purché trasformata in pa- stone. I piccioni I piccioni v i vono a coppie. 1 picco- li, incapaci di nutrirsi da soli, sono im- beccati dai geni tor i. Se per una qual- siasi ragione i piccoli rimanessero orfa- ni, si a l iment ino con f rumento o migl io macerati in acqua e dati loro per mezzo di un imbut ino. Se av r anno freddo si ri- scaldino tra l ' ovat ta o al sole. I piccioni amano f rumento, avena, riso, orzo, vec- cia, lent icchie, fave. Essi, come tut ti gli uccel l i, hanno bisogno, per la formazio- ne del guscio del le uova, di sostanze sa- l ine e calcaree (sale, nitro, ca l c inacc io) ; vogl iono aria, luce e gran pul izia. I nidi sono disposti lungo i muri e consistono in casset te di legno lunghe cm. 70 ( larghez- za) per 36 ( pro f ond i t à ). La facciata è fatta di due sportel li a steccato. L e stec- che debbono essere distanti in maniera di consent i re ai colombi adul ti di spor- gere il capo per nutrirsi alla mangiatoia e al l ' abbeveratoio col locat i, alla stessa al- tezza, di fuori. MARIOLINA ODONE 102
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