LA CUCINA ITALIANA 1941
E' tornata primavera, la festa dei colo- ri; la natura rinnova, i suoi manti sfumati; , e la donna rinnova l'aureola del suo abbi- gliamento. Conciliare le rinunzie volute dal mo- mento austero, con l'obbligo, con il de- siderio e col diritto di apparire sotto al più favorevole aspetto, non è facile con- quista, ma la buona volontà ed il buon gusto vincono molti ostacoli. Acconten- tiamoci di quel minimo possibile, compa- tibile con le leggi di una sobria elegan- za e sopratutto proponiamoci di riflette- re, per evitare errori, e per adattare i nuovi acquisti alla vita del giorno. Non è forse bello, infine, di pensare che vanno scomparendo molte inutilità, .che basta- no pochi vestiti, pochi sandali, pochissi- mi cappelli, e forse un solo soprabito, per le dinamiche corse all'aperto, utili e divertenti, cittadine o campagnole? Se molti capricci vanno oggi radiati dal li- bretto delle annotazioni, in compenso la mente si eserciti a trarre profitto dal pro- prio carattere personale. Mol te donne non studiano abbastanza attentamente il lo- ro viso, e le colorazioni predominanti del loro « t i p o » , e ciò, a scapito degli ef- fetti che potrebbero ottenere. Sappia, ognuna, conoscere i riflessi dei suoi occhi, dei suoi capelli, della sua car- nagione e non si distolga dalla gamma fondamentale che Dio le ha dato, così da fondere in una suprema armonia, i doni di natura, con i prodigi dell'arte e della industria. Ed accanto alla tavoloz- za dei colori, sorge anche la sagoma, e l a. linea costituzionale, che dice la sùa pa- rola: rispettatela! Innanzi al problema di un tessuto da scegliere, di un taglio da stabilire, di una acconciatura da adottare, non deve- si dire puerilmente: «mi pi ace», .pri- ma di avere consultato severamente lo specchio, con una ansiosa interrogativa: « Mi sta bene? ». Osserviamo la « collezione » di una brava modista (in omaggio alle circo- stanze, ed ai giorni in cui non sarà am- missibile passarsi il lusso dei capelli al vento) ; ecco la serie dei turbanti e del- le tiare in tessuto serico, in maglia im- palpabile, dai motivi eccentrici d'ol t re-, mare. Ma sono riservati soltanto al bel- l'ovale classico e regolare, cui donano una grazia altera. Non sono per voi, vi- setti mobili e marcati, che vi avvantag- giate, invece, nella cornice romantica di una ampia falda di paglia, o di morbido feltro. Ricordate: l'arte del vestire secondo il proprio « io » è un dono sottile e del tutto femminile che, a volte... « può » più della virtù! Ha presa sul cuore del- l'uomo, anche sul cuore dell'amato, lon- tano, che aspettate; e se a me non cre- dete, interrogate una margherita, e ve- drete che morendo, dolcemente vi dirà di « sì ». r /)ceidtì(jo fin La memu quotidiana 1. - Non tollerate macchie sulla to- vaglia. 2. - Non permettete che la domesti- ca serva senza guanti. I 3. - Non. permettete che la domestica parli durante il servizio. 4. - Non tenete in uso piatti o bic- chieri scheggiati. 5.. - Non lasciate la tavola sguarnita di frutta o fiori. 6. - Non lasciate i tovagliuoli in corso d'uso senza custodia. 7. - Non trascurate di apporre posate opportune al piatto di portata. 8. - Non permettete che si sbricioli il pane sulla tovaglia. 9. - Non ci si alzi inutilmente; nè si legga a tavola. 10. - N o n v e n ga t u r b a t a la s e r e n i tà de i- mensa, con dissapori o malumori. (QanùdeMziani relative 1. - Per evitare le macchie sulla to- vaglia, così indecorose, occorre in- culcarne un vero orrore alla fa- miglia. Si ottiene, un po' per vol- ta, scrupolosa comprensione. Per il vino e le salse, si provveda a precauzioni preventive. 2. - L'uso dei guanti di filo per il servizio di tavola non è un lus- so, ma una norma igienica, poco costosa. Grave lutto di Lidia Morelli E' morto a Torino, nel pieno della- sua maturità artistica, un pittore di gran- de ingegno e di chiara fama: Ennio Mo- relli, fratello della nostra cara e valo- rosa collaboratrice signorina Lidia Mo- relli: « Zalì ». I quotidiani piemontesi che hanno da- to l'annuncio della scomparsa del valen- tissimo artista, hanno messo in luce ia modestia della sua vita quasi cenobi- tica, contenta degli affetti familiari, e la pensosa probità artistica, la dolce genia- lità della inspirazione, la delicatezza del- la esecuzione. « Pittore di ambienti in penombra e di salotti aristocratici — scrive la « Gazzetta del Popolo » — il Morel li ha cercato i suoi modelli esclu- sivamente, o quasi, nelle persone della sua casa, nei diletti congiunti, intenti al lavoro o raccolti nella lettura... ». Noi che' sappiamo come Lidia Morelli e il povero Scomparso fossero tenerissi- mamente legati, e abbiamo in questi ul- timi tempi sentito attraverso l'ansia della nostra collaboratrice palpitare la sua an- goscia per la sorte del diletto congiun- to che un' infermità gravissima costrin- geva ad atti operativi, possiamo misu- rare il dolore senza conforto che deve attanagliare il grande cuore dell'amica nostra, al cui lutto ci associamo solidali e reverenti. 3. - E' doveroso da parte del perso- nale di servizio, un rispettoso si- lenzio, durante la mensa. 4. - I piatti ed i bicchieri scheggiati sono pericolosi, anche perchè la parte lesa sfugge alla pulizia. 5. - Il centro della tavola, decorato giornalmente, conferisce una nota gaia alla mensa. Basta qualche frutto, una coppa di fiori estivi, una piccola fantasia orticola. 6. - I tovagliuoli che dovranno ricom- parire, vanno protetti dalla polve- re, e da ihutili contatti. 7. - Se le posate del piatto di portata non sono pratiche, il servizio si fa rischioso, e lungo. 8'. - Il pane individuale sta bene ap- poggiato su apposito piattino. In nessun modo va sprecato o sbri- ciolato. 9. La mensa familiare richiede deferen- za e rispetto. Le telefonate inop- portune. ad ora di tavola, inaspri- scono; evitatele. Guardatevi bene dal leggere la vostra posta, a ta- vola, e chiedete ai vostri figli di non farlo. 10. - L'ora solenne e patriarcale del pranzo, richiede un tono .caldo e gaio. Ne dia il buon esempio la padrona di casa. ACQUAMARINA. Corrispondenz a air el abebonat Sciroppo di rose « Angioletta », abbonata dal 1934, vuol fabbricare un buon sciroppo di rose e domanda la ricetta che esorbita un "po' dal campo delle nostre cognizioni. Se qualche abbonata può accontentare « An- gioletta », renderà forse un servigio a qualche altra abbonata che non sa come utilizzare i petali delle rose, una volta che essi hanno adempiuto alla loro funzione principale, ch'è quella di rendere le no- stre case gioconde ed aulenti. Crema al gusto di pesca Una abbonata torinese che firma « Li- bellula »... svolazza oggi nel campo fiori- to dell'attesa di un'estate che certamen- te verrà, ma che si fa attendere: vorreb- be sapere come si fa 'la crema al gusto di pesca, e se vi si deve mettere un ra- metto di pesco. Tappeti L'abbonata Maria Petito, Via Tici- no, 24, Roma, desidera sapere se vi sia nel l 'Urbe qualcuno che sappia fare i tap- peti usando come materia p r i m a vecchi stracci. I n caso affermativo rivolgersi d U rettamente alla abbonata. CALEZ ELÀSETICH per V E N E V A R I C O S E , F L E B I T I , ecc. Nuovi tipi perfetti e curativi, in lana, filo, seta. 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