LA CUCINA ITALIANA 1941
I € O L L \ B O R A Z I O N E I I D E L L E \ B B O N \ T E t v X •dighera o « acheni crostacei »? (Foto Enit) parecchie cose: e pr ima di tut te che mangiandole. .. « una t ira l ' a l t r a». Sic- ché è faci le che quel le « t i r a t e » , e mangiate, siano parecchie, e si prenda l ' indigest ione. Credo inut i le parlarvi del- le varie qual i tà di ci l iege, e del modo di farne la marmel lata, o la composta, e la gelat ina, e lo sciroppo. Eccovi un dolce un po' compl icato, ma buono, di cui vi do la r icet ta col sol i to avver t i- mento di serbarla per quando pensare a queste cose non sarà, come oggi sarebbe, per lo meno inoppor tuno e ant ipat ico. Fare un impasto con far ina (4 cuc- chiaiate) uova .14)" un bicchier ino di ac- quavi te o di grappa, mezzo l i t ro di lat te. Lavorar mol to la pasta, in modo che di- venti l iscia: incorporarvi poi a poco a poco 65 grammi di burro, e f inalmente un chi logrammo di . ci l iege pr ivate del nocciolo. Versare l ' impasto in una tegl ia imbur rata o in un grande piat to di pi ro- f i la ugualmente imbur rato, e cuocere a forno di medio calore. Si possono conservare le ci l iege nel lo spi r i to (megl io, nella grappa) col locan- dole in un boccale di cr istal lo, una ad una, dopo averle scelte, per scartare quel le di fet tose, e aver lasciato loro un cent imet ro di gambo. Vi è chi met te fra uno st rato e l ' a l t ro di ci l iege del lo zuc- chero cr istal l izzato. Vi è chi vi unisce chiodi di garofani e pezzet ti di cannel la. V i è chi vi aggiunge poche bucce di a- rancio. Si versa sopra alle ci l iege la grappa, si tappa bene il vaso... e si a- spet tano tre mesi pr ima di assaggiarle. Ma le ci l iege sono un f r u t to così co- mune che t u t t i sanno come prepararle in var io modo: mi l imi to a di rvi che i gambi, staccali e lasciati bol l i re per un'ora in un l i t ro di acqua, danno una tisana d i u- retica che vale quel la di asparagi, di f o- gl ie di bcrragine, di gramigna, ecc. Oc- corre f i l t rare, addolcire, e berne un bi c- chiere la mat t ina a digiuno. L V. »ROM Gent i le Frida, ti mando alcune r icet te copiate dai vecchio quaderno che mia madre mi con- segnò quando mi sposai. Sono t u t te eco- nomiche perchè le mie condizioni f inan- ziar ie non mi permisero mai di sciala- re. Ma io 1 ho sempre fat to. .. capriole per destreggiarmi fra le rendi te scarse e ¡1 'desiderio di fare bella f igura davanti a mio mar i to e ai piccoli che a brevi in- terval li arrivavano e che sono ormai sei... Se ci è qualcosa che non va nelle mie r icet te, correggi pure, lo sono solo una povera massaia... Tu sei una donnina tanto cara, ed io vogl io già bene a te e ai tuoi piccini. Penso che t i diano un bel daffare-, quel- le sei creature! Baciale per me: le più piccole almeno. Frida P a n e di frattaglie Versare in una pentola tante scodelle d'acqua quante sono le persone di fami - gl ia, anzi una di più, per sost i tui re l 'ac- qua che evaporerà nel l 'ebol l izione. Me t - tere la pentola al fuoco. Quando l 'acqua bol le, aggiungervi una costola di sedano, ol t re il sale, una patata, una carota e al - tre verdure se ve ne sono, il t u t to t r i tato f inemente. Met tere poi giù un rognone bene aperto e lavato, un mezzo cuore di bue oppure uno intero di v i tel lo; un bel pezzo di corata: insomma quel lo che CUCIAN IN TEMOP DI GUEARR di R. Petrilli Cicognara e Anna Zuccardi Merli E' un manualetto che ha incontrato il più grande suc- cesso. 15.000 copie iti un mese Le contingenze attuali hanno imposto delle l imitazioni che questo manuale —: vivamente elogiato dagli esperti della materia — s u p e r a in modo bri l lant issimo partendo dalla premessa di adoperare con contagocce i gèneri razionati e di risparmiare al massimo quelli non razionati. Sono 250 ricette, pratiche che ogni donna di casa provve- derci con diffidenza e adotte- rà con entusiasmo. Richiedere il volume invian- do l'importo di Lire 5 alla Unione Editoriale d'Italia ROMA - Via dei Prefetti, 8 si potrà ot tenere dal macel laio nei gior- ni in cui si vendono sol tanto le f rat ta- gl ie. Quando la carne è cot ta scolare il brodo e met ter lo da parte per la mine- stra. Raccogliere poi in una terrina le verdure bene scolate, con le f rat tagl ie t r i tate f inemente, 100 grammi di pane grat tugiato, due uova intere f rul late, un cucchiaio di prezzemolo t r i to, due c i - pol le rosolate nel burro ( facol tat i vo! più un cucchiaio di lat te. Mischiare bene t u t to e quando il composto è amalga- mato sistemarlo in uno stampo unto di burro e spolver izzato di pangrat tato. Cuocere poi in forno di calore moderato per un'ora e più. Il pane di f rat tagl ie è ugualmente buono se viene mangiato freddo. Esso cost i tuisce Una pietanza ab- bondante e al tempo stesso economica, perchè richiede una quant i tà minima di burro e fornisce anche il brodo per una buona minestra specie se : si di lui rà in esso un cucchiaino di estrat to di carne. Salse per cacciagione SALSA I ND I ANA. — Tr i tate mi nuta- mente tre spicchi di peperone rosso. Met tete nella casseruola un pezzo di burro grosso come un uovo, un cuc- chiaio da caf fè di zaf ferano, due di fa- rina ed una grande scodella di brodo. Lasciate cuocere per un quarto d'ora e aggiungete un po' di noce moscata e servite subi to. Se volete fare più sempl icemente, struggete un pezzo d.i burro nella cas- seruola, • cospargete di far ina, lasciate ar- rossare, bagnate con brodo, aggiungete una cucchiaiata da caf fè di polvere di karì, fate bol l i re dieci mi nut i e servite. SALSA PEPATA. In un bicchiere d'aceto met tete una fogl ia d'al loro, un po' di t imo, di prezzemolo, alcuni sca- logni e cipol l ine t r i tat i f i n i . Tenete la casseruola sul fuoco vivo f ino alla evaporazione del l 'aceto; ag- giungete allora un bel pezzet to di bur- ro e int r idete con una cucchiaiata di far ina. Quando il t u t to è di color bruno, ba- gnate col sugo del l 'arrosto e col brodo, lasciando cuocere un quar to d'ora circa a fuoco lento. Servite con capriolo, daino o cinghiale. Un'abbonata di Nuoro Autarchia minima . Semplice accorgimento per avere co- tone da rammendo, nei vari color i, per le calze. Tagl iate la parte sopra, il ginocchio del le calze rot te e inservibi li e togl iete- ne la cuci tura ( tagl iando rasente ad essa da una parte e del l 'al t ra) . Ti rate ad uno ad uno i f i l i nel senso della larghezza, con che si ot tengono faci lmente tante a- gugl iate. Bagnatele e poi avvolgetele, an- ' 157
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