LA CUCINA ITALIANA 1941
Consigli di una madre a una figliola che deve andare sposa Mia cara f igl iola, t u sei mol to giovane e naturalmente, come mi hai det to mol te vol te, l 'espe- rienza vuoi far la da te. Ma se ti tosse possibile evi tare degli sbagli che t i po- trebbero rendere la vi ta penosa e d i f f i - ci le, non ti piacerebbe? Se t i si dice: « non toccare il fuoco perchè t i bruci » vuoi propr io met tere le di ta sulla f i am- ma, per vedere se è vero? No. T i so t roppo intel l igente per far questo. E al- lora ascolta. Ag l i uomini, chiunque essi siano, pia- ce mo l to avere una f idanzata un po' bamboccia, graziosa., vezzosa, elegante sempre, anche un po' capricciosina, qualche vol ta. Ma quando questa d i - venta mogl ie, vogl iono che essa sia una donna: non una bambola carina da guar- dare e coccolare. Questo lo faranno ugualmente, per mol ti anni, ma a t em- po e luogo. Gi saranno dei moment i, sei giovane tu e giovane è il tuo promesso sposo, in cui giocherete come bambini; in cui sarete due ragazzi, due amanti che troveranno la vi ta del iziosa. Ma in t u t to il resto della vi ta egli dovrà essere l 'uomo che t i sosterrà, ti sorreggerà, t i vegl ierà, con la sua opera fat t iva e v i - ri le. Tu dovrai essere la donna, che gli renderà lai casa accogl iente e piacevole, che gli togl ierà le piccole noie del la vi ta quot idiana, che gli darà il senso del con- for to, nella sua casa ospitale. Tu do- vrai essere la donna, che saprà vivere con economia e larghezza... ti sembra- no due parole che non vanno d'accordo? Te le spiego, subi to: Dovrai economizzare tL! f te le spese i nu t i l i : e riservare il denaro che tuo ma- r i to met terà a tua disposizione, per il benessere di ent rambi, per la gioia di t u t t i , e due. Vuoi degli esempi? Va be- ne: ecco: Ti si scuce un abito? Inut i le por tar lo, per dare due punt i, dalla sarta che t i met te in conto sia pur ooche l ire, ma che sono sprecate quando, con pochi mi nu t i di appl icazione tua, l 'abi to potrà esse- re accomodato da te per fet tamente. Inu- t i le dare alla st i ratr ice le camicie e la biancheria tua e di tuo mar i to: hai tan- ta ore a disposizione, che potrai far questi piccoli lavori da te, r isparmiando parecchio denaro. Quando- ti verrà la ten- tazione di far quésto, prendi dal tuo borsel l ino i denari che dovresti spende- re e me t t i l i in questo salvadenaro che t i dò. Al la f ine del l 'anno, apr i lo. Avrai una sommet ta che t i servirà a compe- rare qualche cosa di ut i le, di indispen- sabile forse, per te, o per tuo mar i to, o per la tua casetta. A te piace vest i re bene ed essere sempre in ordine. Hai ragione: ma per far questo, tu non devi portare sempre, (Da leggere, meditare e... seguire senza far broncio !) sempre, sempre, l 'abi to nuovo. I vest i- t i hanno, come le persone, bisogno di riposo. Se tu, perchè un abi to t i piace, lo por ti ogni giorno ad ogni ora, lo r i- duci, dopo poco tempo, impor tabi le. E al lora ecco avanzarsi la spesa: poiché dovrai fare un abi to nuovo pel caso si presenti un'occasione di doverlo me t t e- re; intanto dovrai mandare dalla t intora e dalla sarta l 'al t ro, che non ha. che po- chi mesi di vi ta, ma è sporco, strappato, logorato, ha cat t iva odore... Vuoi evi tare questo e vuoi che il tuo abi to per tut ta la stagione sia a posto, quando devi uscire con t uo mar i to o. so- la, o quando dovrai fare una visi ta o r i - , cevere qualcuno? Tieni da conto il ve- st i to per le ore in cui esci, e per le oc- casioni. E cambia: varialo con gli al t ri che hai, anche se dovessero piacerti me- no. Mi pare poi di sentire la tua rispo- sta: e in casa? Vuoi che in casa mio ma- r i to mi t rovi mal vestita? lo dovrò esse- re elegante per lui ! Hai per fet tamente ragione, bambina mia. E mai t i consigl ierei di most rar ti a lui sciat tata, oppure spet t inata, o peg- gio ancora, meri che pul i ta. Ma per ca- sa tu dovrai indossare i vest i ti che l 'an- no precedente met tevi per uscire, e che, tenut i a dovere come t i ho det to, saran- no ancora buonissimi. Tu sposi un impiegato il quale ha un buon st ipendio, ma non è un mi l ionar io: dovrai dunque contentar ti di una perso- na di servizio a ore. La farai venire in mat t inata e le farai fare, sorvegliandola!, i lavori di fat ica. Lavare i p i at t i , il bu- cato, accendere le stufe, lavare e luci- dare i pav iment i. Ma gli al t ri lavori do- vrai far li t u: e allora r icordati due cose: non basta avere il vest i to vecchio,. Oc- correrà copr i r lo con un grembiule, per- chè a l t r imenti anche l 'abi to sarebbe do- po pochi giorni impresentabi le. E poi: adopera le calze vecchie, quel le che han- no delle smagl iature. Non met tere per casa le calze nuove. E quando queste t i si rompessero, accomodale subi to; non get tar le via. Se ci son smagl iature, f a l - le r iprendere da I lai rammendat r ice, se non sei capace; ma se ci son pochi pun- t i da dare, fal lo da te. Ricordati che le calze r ichiedono, a chi non ne ha cura e non si l imi ta a por tar le, le ore in cui esce di casai, una spesa che equivale a un secondo a f f i t t o. E se il tuo f idanza- to poteva regalartene parecchie paia, quando non doveva spendere nul la per mantener t i, adesso che avrà sul le spalle il peso, non lieve, di una mogl ie e di una casa, non potrà cer to far lo più. Un al t ro consigl io. Tuo mar i to è di carat- tere generoso. Egli ama far t i dei regali, E tu al lora at tendi li da lui.. Non far ca- pr icci. Non chiedergli nul la, Potrai serri, pre fargli presente quel lo che gradiresti di avere: ma se non te lo dà non insi- stere. Non fare che egl i, per acconten- tar t i , sia por tato a spendere p iù di quel- lo che può fare e a procurarsi debi ti e pensieri gravi. Il buon senso deve essere la base della tua vi ta. Ricordalo. Le don- nine, che vogliono, una data cosa e non danno pace e respirp al mar i to f inché non l 'hanno ot tenuta, fanno il pr imo gradino, e poi scendono inevi tabi lmente verso la disaf fezione, il disamore e per- f i no arrivano talvol ta ad essere odiate. Impara a cucinare come piace a tuo mar i to. Devi fare in modo che egli non dica mai: «Ques to piat to lo faceva tan- to bene mia madre! ». E' una' f rase, que- sta, che quasi t u t t i gli uomini dicono, e che crea una profonda scissione nel cuo- re della donna. Un po' perchè la mo r t i f i - ca; un po', perchè le dà un senso di ge- losia. Quindi vedi di fare il possibile per cucinare secondo il gusto del tuo sposo. In pr incipio sbagl ièrai: ma non t i spa- ventare. I tuoi errori dapprima' lo di ver- t i ranno. Bisogna però che non dur ino a lungo! Credo di averti det to in gran parte quel lo che t i sarà indispensabi le nella tua vi ta: un u l t imo consigl io: dividi be- ne le ore della tu3 giornata. Non stan- carti da mor i re un giorno e poi r imane- re t u t ta la giornata a let to un al tro. Trova le ore per il tuo lavoro e per il tuo riposo. Ricordati che non devi essere né pigra né esageratamente solerte. Il t roppo, storpia, in t u t t i i casi. Non far il broncio, bambina cara! Non son. sgridate, né Lezioni malevoli le mi e! Sono l'espressione del mio pensiero, sem- pre r i vol to a te, al tuo avvenire, alla r i - cerca della tua fel ici tà. Vorrei evitare a te t u t t i gli errori commessi da tante don- ne giovani a l l ' i n i z io del la loro vi ta co- niugale. Errori che, in pr incipio, sembra- no cose da nul la e che talvol ta hanno creato dei disaccordi tal i, da portare la completa rovina di una famigl ia. Spesso, incordat i: « a piccole cause, grandi e f f e t t i ». T i abbraccio con t u t to l ' a f f e t to che può avere una mamma per la quale i f i g l i sono l 'unica ragione di vi ta. RIMA SIMONETTA ' 165
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