LA CUCINA ITALIANA 1941
IL DOVERE DELLA MASSAIA Le recenti opportunissime disposizio- ni nei r iguardi dei propr ietari di immo- bi l i , tendenti a faci l i tare alle madri d famigl ia la creazione di piccoli al leva- menti di animali da cor t i le, hanno susci- tato il più vivo interessamento in ogn massaia. Sempre, da che ha incomincia- to a pubbl icarsi, la «Cuc i na Ital iana >• ha insist i to presso le let t r ici, addi tando l 'oppor tuni tà (divenuta necessità in que- sti u l t imi anni I di dedicare qualche mi- nuto del loro tempo al l 'al levamento di animali da cor t i le: pol li e conigl i. Non abbiamo mancato di i l lustrare la faci- l ità e la convenienza di questi picco- li al levament i, spiegando come essi fos- sero r imunerat ivi e anche diver tent i, piacevol i. Oggi dobbiamo r ipetere che al- levare anche sol tanto una coppia di gal- line e di conigli è un dovere da park di ogni madre di famigl ia: dovere che s risolverà i n un vantaggio per la fami- gl iuola e in un cont r ibuto, indi ret to m. prezioso al fabbisogno nazionale in fat te di al imentazione carnea. Salvo rare eccezioni, è d i f f i c i le che in una casa manchi un angolo r iparato e isolato, dove si possa sistemare una gab- bia rudimentale, fat ta di legno da casse. In sof f i t ta o su un ter razzino, nel cor- t i le o in giardino, sulla terrazza di un « a t t i c o» o in una cant ina ariosa, un paio di gal l ine che vivranno faci lmente cogli avanzi della famigl ia, avanzi di f r u t - ta e di verdura, avanzi di minestra, r i - pul i ture del lesso, br iciol ine di pane, qualche manàt ina di crusca ecc., t rove- ranno sempre faci le sistemazione. Se lo spazio sarà suf f i c iente, i pol li pot ran- no esser lasciati in l ibertà, a cercarsi qualche al imento supplementare bec- chet tando fra le zol le del giardino; e in tal caso pot ranno esser più di due, e le uova, e la carne, cresceranno in proporzione: ma anche due pol l i, due modesti pol l i, rappresenteranno sempre un vantaggio per la massaia, un al leg- ger imento per il consumo carneo del Paese in guerra. , Quanto al conigl io, le let t r ici non igno^ rano la nostra opera di intensa divulga- zione del le v i r tù al imentari di questo umi le preziosissimo rosicante. Una stra- na di f f idenza ingiust i f icata ha ci rcondato f i no a poco tempo fa il conigl io, da par- te dì tante donne che non esitano a sor- bire un « gelato da passeggio » manipo- lato da chi sa quali mani e preparato con chi sa quali i nt rug l i, ma che si sen- t ivano i r r imediabi lmente r ivol tare lo sto- maco al l ' idea di dover cibarsi della car- ne bianca, sapida, nut r iente, di questo pul i t issimo fra i più pul i t i animal i. Le l i - mi taz ioni del l 'uso della carne bovina han- no cost ret to mol te schizzinose a fare di necessità v i r tù, e . a « provare » ' il coni- gl io: ciò che ha permesso a una quant i tà enorme di persone di riconoscere che la carne di esso vale quel la del pol lo, e che un conigl io, arrosto, f r i t t o, in umido, lesso, in polpet te, ripieno, in fricassea, r i fat to in cento modi è una pietanza sa- lubre, nut r iente, digeribi l issima e « squi- sita ». E' nel l 'al levamento 1 del conigl io che dovrebbe soprat tut to mani festarsi lo spi- r i to di int raprendenza, di ingegnosità e di invent iva del le madri di famigl ia. In campagna, t u t to è faci le. Nel le ci t tà, dove c'è vicino un prato, un orto, un giardino, un mercat ino rionale, o anche sol tanto una bottega di erbivendola, è anche faci le procurarsi gli scarti di fo- gl ie di cavolo, di insalata, e in generale t u t te le r ipul i ture, e la manciata di cru- sca, e l 'erba dei prat i, e magari le ghian- de delle querele e degli elei, con che nu- t r i re una nidiata di conigl i. Ma nei gran- Ristoraent S. CAROL Cor so Umbe r t o, 120 - Te l . 62 . 518 pr im' ordine : ser- v i z i o sceltissimo P r e z z i m o d i c i s u l l a t e r r a z z a d i u n t n DD r i c . i ro o p c r . n o (Foto O.N.D.) di casamenti, dove le famigl iuole vivono in ambienti più piccol i, senza or t i e sen- zà giardini vicini, le madri di famigl ia dovrebbero inst i tui re fra loro il sistema della ccoperazione: comprare in società una coppia di questi prol i f ici animal i, che fanno f ino a tre covate l 'anno, ciascuna del le quali può dare f ino a 10 e 12 co- n i g l i e t t i ; af f idare la gabbia (megl io, le gabbie, se è possibile, chè il maschio va uni to alla femmina solo quando questa è pronta alle nuove nozze) a quel la delle massaie che abbia un terrazzo o un cor- t i le o una sof f i t ta, e r iuni re, ogni gior- no, fra le diverse famigl ie associate, gli avanzi erbacei necessari al l ' al imentaz io- ne. Se le madri di famigl ia sono i nte l l i- gent i, sagaci, e dotate di spi r i to di ini- ziat iva, l 'al imentazione della conigl iera. .. sociale non « deve » costar nul la: accor- di coi l 'erbivendola del l 'angolo, col cuoco della t rat tor ia vicina, o anche fra le mas- saie del lo stabi le, permet teranno di raci- molare ogni giorno di che nut r i re prat i- camente senza spesa la f abb r i che rà coo- perat iva di carne e di pel l iccie. Oggi due conigli del peso di un chi logrammo cia- scuno possono costare, vivi, dal le 30 alle 40 l ire, a seconda del le local i tà. Non c'è bisogno di ricorrere a razze pregiate, se i mezzi sono l imi t a t i: anche il più umi le dei conigli comuni darà, fedelmente, il suo cont r i buto di carne e di pel l iccia ^ alla bat tagl ia, per la resistenza e la v i t - toria. Ora, fat te le gabbie con qualche assicella e pochi chiodi, i nt rodot t i vi i due r iprodut tor i, non c'è che da nut r i r l i tre vol te al giorno, e lasciarli t ranqui l l i. IN OGNI CASA LA CONIGLIERA E IL POLLAIO 171
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