LA CUCINA ITALIANA 1941

Il n as Mal Nel la risposta a « Vecch io s t i l e», com- parsa t empo add i et ro, avevo accenna- to i nc i denta lmente al la ch i rurg ia ( ch i - rurgia estet ica) come mezzo di con- servazione e di restaurazione del la be l - lezza mu l i ebre. Una amica del la « Cuc i - na » che si nasconde sot to un pseudo- n imo mal inconi co al quale, per uno scru- polo di riserbo, sos t i tu i rò que l lo di Ma - lombra, mi domanda in una interessan- t issima let tera « se è propr io vero » che l ' i n t e r ven to operator i o, pot rebbe tog l i er le un d i f e t to f isico che la pregiudi ca e l ' a f - f l i gge. Con Ma l ombra la natura è stata generosa e mal igna assieme: le ha dato l 'avvenenza — begli occhi, bei capel l i, bel la bocca e dent i pe r f e t t i .— e gl iel ' ha r i t o l t a, a f f i bb i ando le un bru t t i ss imo na- so. Cosi a lmeno af ferma l ' interessata, nel lo sfogo de l ' suo comprens ibi le cor ruc- cio verso la protuberanza da cui l ' a rmo- nia del suo vo l to viene ad essere al terata. Ed io, non potendo constatare « de visu » l ' en t i tà del d i f e t t o, sono cos t r e t ta a c re- der le. Ma , per con f or t ar l a, le di rò che la ch i rurg ia estet ica può dare e f f e t t i vamen- te a un naso di sgraz iato come il suo l i - nea e proporz i oni norma l i. Agg i ungo che a l t r i d i f e t t i f isici, soppor tati Un t empo co- me il marchio indelebi le di un nefasto capr iccio del la natura, possono essere t o l - t i , grazie a un ' ar te che, al la natura con- t rapponendos i, real izza t ras formaz i oni e no rma l i zzaz i oni stupefacent i. Nel r i velarmi con la sua r ichiesta la vaga, lontana speranza di poter dare al propr io vo l to, mercè l ' i n t e r ven to opera- tor i o, un ' armon ia nuova, Ma l ombra non ha forse supposto di guardare, sia pure t imi damen t e, verso una possibi l i tà che nel momen to at tua le assume, per mo l t i no- st r i eroici comba t t en t i, il valore di una promessa merav igl iosa; quel la di far l i r ient rare nel la v i ta, dopo la prova c r uen- ta, non come r e l i t t i uman i, dest inati a essere ogget to di pietà o di repugnanza: ma come i nd i v i dui norma l i, val idi al le fat i che del lavoro e rec lamanti il loro d i - r i t t o a l l ' amore. Segni impressi nel la carne viva in un'ora di per igl io glor ioso (orecchi aspor- tat i , nasi quasi staccat i, c i cat r i ci s f re- g a n t i guance gÌQvani l i, bocche con t r a t te in una smor f ia at roce) pot ranno essere cancel lati dal l 'opera del ch i rurgo, gu i da- ta dal la luce prodigiosa del la scienza. Questo ramo del la ch i rurg ia che durante l ' u l t ima grande guer ra, raggiunse rea l i z- zaz i oni sorprendent i, viene oggi ch i ama- to a compiere nuovi mi raco li di restau- razione per gl i scempi causati dal la m i - t ragl ia. Nel gr i g i ore degl i ospedal i, uomi - ni . spesso giovani e giovanissimi, a t t en- dono, l ' an ima sospesa f ra il timoFe e la speranza, che l ' i n t e r ven to operator io ren- da loro, o quasi, l ' i n t egr i tà f isica. E noi, par tec ipi del l 'ansia di quel l ' at tesa, pal- p i t an t i del la stessa speranza in essa con- tenuta, noi, ci sent iamo sopraf fat te da r iconoscenza s t upe f a t ta ed ammi ra ta per una scienza in "cui sembra emanarsi la forza creat r ice del la natura. Ma anche nel la vi ta normale la ch i rurg ia estet ica quante de f o rmi tà può compensare o cor- reggere! Chi nasceva un t empo col labbro lepor ino — non di rado de f orman te un bel vo l to mu l i eb re —-. lo por tava f i no alla tomba. Ora, l ' i n t e r ven to operator io rende al labbro sf regiato da così r i pu- gnante anomal ia la sua f orma normale. Un paio di orecchi a ventola, mo t i vo grot tesco nel la sagoma di un i nd i v i duo, ven i vano considerati come un d i f e t to f i - sico i r reparabi le. Oggi, quale mamma esi- terebbe a chiedere al ch i rurgo di mo- d i f i care l 'eccessiva sporgenza del pad i- gl ione aur icolare d ' una sua creatura? E quale donna si rassegnerebbe a por tare in gi ro un vo Igar issimo gozzo che le de f o r- masse il col lo? E i nasi? Spioventi o r in- cal cat i, a bal lot ta q gr i fagn i, b i t o r zo l u ti e paonazz i: t u t t i possono at tendere una cor rez ione sapiente da l l ' ar te del ch i r u r- go. E varrebbe la pena di norma l i zzare la s t r u t t u ra di un organo che occupa nel vo l to umano una posizione così p r emi - nente. l i rammar i co d'i Ma l ombra è l eg i t t i - mo ; l eg i t t imo è il suo desider io di re t - t i f i ca re la f o rma di quel la sua abbon- dante e sgraziata protuberanza, l o non so se il mo to i nterno che ha sp i nto quest ' ami ca sconosciuta a scr i ver- mi , esca d a l ' l i m i te del le aspi razioni pla- ton i che oppure fàccia capo a un propo- n imen to deciso a concretarsi. Ma sarei por tata a credere che la pr ima ipotesi fosse la p iù esat ta. La ch i rurg ia estet ica, almeno f ra noi, non è ancora accessibi le, anche per una quest ione di t a r i f f a, alla quasi t o t a l i tà del le donne. Solo poche p r i - v i l eg i ate possono benef i c i are del le sue v i r t ù t auma t urg i che. Forse, un giorno, le donne andranno dal ch i rurgo per l i - berarsi del le rughe r i ve l at r i ci de l l ' età, con la stessa d i s i nvo l tura con la quale oggi vanno dal dent i sta o a farsi la permanen- te. Per ora le umi l i donne conside- rano i mi raco li del la ch i rurg ia es t e t i ca come f a t t i ma t er i a ti d ' i r rea l tà. E se, av- v i z z i te i nnanzi tempo, vedono già d i - nanzi a. sè lo spet t ro del la vecchiaia che togl ierà ogni fascino al la loro f emmi n i l i t à, si l imi t ano a sospirare, rassegnate al pen- siero che la loro giovani le avvenenza non poteva s fugg i re a l l ' i ne l u t t ab i le sorte del- le cose del la v i ta. Sanno che t u t t o passa, quagg i ù; che t u t t o si cancel la. .. FRIDA ( J e (itigli al (ontagocce Come si fa a pul i re le pel l icce oscure? Lont ra, per esempio, castoro, con i g l io t i n t o, persiano, eccetera? Comperate da un ebanista del la sega- tura di cedro. Scuci te la fodera del la pe l - l iccia e stendetela ben piat ta su una ta- vola, coi pel i al disopra. St rof i nate bene pezzo per pezzo la pel l iccia, con quel la polvere. Poi s t ro f i na te ancora con un pez- ze t to di f lanel la. Poi con del la morbida carta vel ina bianca. Dopo sbat tete bene la pel l iccia per far uscire t u t ta la po l - vere. Usate una bacchet ta, se vi è pos- sibi le. Spazzolate e r i cuc i te la fodera. Av r e te la pel l iccia rimessa a nuovo. • La cucina a gaz f unz i ona male? Del grasso ne ha o t t u r a to le condut ture? La- vatela bene con acqua e carbonato di soda, spazzolando for te. Poi asciugate e. guardate nei buch i n i, a f f i nchè possiate vedere che non siano o t t u r a t i ; per l ibe- rar l i servi tevi di uno stelo f lessibi le: ad . esempio un f i lo t o l to al la scopa. + • Ave te f a t ta la vostra Scorta mensi le di bu r ro e volete conservar lo fresco, sen- za t imore che si i rrancidisca t roppo f ac i l - mente? , Copr i te lo con uno st raccio ume t t a to di una soluzione di sale. Prendete uno st rac- cio pu l i t o, copr i te il bur ro con questo, e su l lo st raccio, ponete uno st rato di sale che abbia almeno almeno lo spessore di un di to. " + Ave te le borset te o le scarpe sc iu- pate? il cuoio non è p iù fresco e l ucen- te come quando era nuovo? Prendete le bucce del le arance che avrete tag l i ato per mangiare il f r u t to è s t ro f i na te con cura la pel le che r i pren- derà l 'aspet to p r imi t i vo. La stessa cosa potete fare per val igie, po l t rone ,' qua l - siasi ogge t to di cuoio, insomma. + Ave te adoperato il servizio di posale ua pesce e volete pu l i r lo in modo che non resti la mi n ima traccia di odore? St rof i nate l e, dopo averle lavate con acqua calda, con bucce di l imone, poi sciacquate con acqua f redda. Non reste- rà assolutamente nessun odore. -f Ave te da lavare guanti di pel le sca- mosciata bianca? Dopo aver l i lavati con acqua e sapone, me t t e te nel l ' acqua de l l ' u l t ima r isciacqua- tura due o t re gocce di gl icer ina. RINA SIMONETTA. SIAET PREVIDIENT ! ! tenendo sempre in casa qualche scatola di com- bustibile solido di sicurezza ITI E T A. in tavolette. Sostituisce anche il gas nei periodi di eventuale sospensione Presso i grandi Magazzini ed il Vostro Droghiere 182

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