LA CUCINA ITALIANA 1941
M V O R I Ä W O P RE I N O S I T R P R O D I S a t P Ä T I E' una pubblicazione che fuffe le donne devono avere. Contiene oltre 50 lavori a maglia praticissimi ed indispensabili. COAST OSOL IT ELIR POÉICH È NI VEANDIT NO A SOCOP l O L0ÜCR R I C H I E D E T E L A A L L A V O S T R A E D I C O L A S. A. EDITORIALE DEA - PIAZZA CARNARO, ó - MI LANO fè. E' un surrogato economico, autar- chicissimo, e salubre. Ed è nutritivo. A B B . DI S I E NA. — Perchè non do- vreste saper prepararvi i « crauti »? Pren- dete un barilotto di legno, una botticel- la, insomma un vaso di l e j no solido. To- gl ietene uno dei due lati. Depositate sul fondo uno strato di grosso sale. Poi le foglie di cavolo (cavolo bianco, cavolo cappuccio, preferibi lmente! tagliuzzate. Poi, grani di pepe (ce n'è quanto ne vo- l ete ) , di coriandoli, e bacche di ginepro, o chiodi di garofani: quindi ancora del sale e poi i cavoli e cosi via, a strati. Met tete in alto delle grandi foglie di ca- volo, e poi il coperchio di legno, di cui però avrete diminui to il diametro in mo- do che possa entrare dal l 'apertura. Sul coperchio, delle pietre o altri pesi. Mah mano che volete adoprare i vostri crauti togliete i pesi, il coperchio, le foglie, prendete i crauti che vi abbisognano... e ricollocate tutto a posto. Questa dei crauti è 'una riserva preziosa. Grazie dei 10 abbonamenti. Magni f ico! Ho fatto spedire un piccolo necessario da lavoro, ricordo della « Cucina Italiana », e con- sistente un aghetto, due piccolissimi rocchetti di filo, per viaggio, due aghi, un paio di forbicine, un metro avvolgi- bile: un piccolo modestissimo dono, se- gno della nostra riconoscenza. I R ENE L. — Potete dare alla s t a t i - na di gesso l'apparenza del l 'avorio tuf- fandola nella stearina fusa. Per le cor- nici dorate, adoprate, per allontanarne le mosche, olio di alloro, o cipolla fresca. Per pulirle, togliete prima la polvere col pennello o con una spazzola dolce. Se a una di esse mancano frammenti di de- corazione, fate una mescolanza di olio di lino, gr. 12; collaforte pestata gr. 1; re- sina pestata gr. 1 1/2. Intridetevi quan- to bianco di spagna occorre a formare una poltiglia densa, e attaccatela alla cornice, nei punti dove è andata disper- sa la decorazione. Questa pasta, mette 2 o 3 giorni a seccare: avete il tempo di modellarla con una lama di tempe- rino, o un tagliacarte, in modo da ri- produrre, meglio che potete, i fregi ca- duti, inspirandovi a quelli rimasti. Per l 'applicazione della pasta adoprate un pennello che la faccia sgocciolare len- tamente dove deve esser applicata. Quan- do il fregio è ricostituito, doratelo nei modi consueti. L'odore della cipolla dalle mani, se non volete adop/are sapone, si elimina sfregandole con qualche foglia di se- dano. Quel lo di aglio va via adoprando nello stesso modo il prezzemolo. Vedete che a tutto c'è rimedio! DAL LE DUE A L L E TRE. E' pro- prio in momenti come questi, cara, che noi madri di famiglia dobbiamo reagire contro ogni tendenza a sopravalutare le inevitabili difficoltà. Tut te abbiamo del- le preoccupazioni, o di bilancio (e sia- mo le più) O derivanti dalle piccole sfa- sature -che si constatano, fra. un quar- tiere e l'altro, magari fra un negozio e l 'altro dello stesso quartiere. Se il pen- siero che dovunque, nel mondo, le cose vanno molto, ma molto peggio, potesse consolarci, credete pure che noi avrem- mo materia di esser consolatissime. Ma la verità è che noi possiamo benissimo, con un poco di accorgimento e un poco di buona volontà, provvedere ai bisogni delle nostre famigliuole. La disposizio- ne che vieta il recapito a domici l io del pane, del latte, della carne, delle frut- ta, etc., è stata ispirata, oltre che dal- le necessità del doveroso controllo, dal- l 'opportunità di evitare disuguaglianze fra le diverse classi, sociali. Non è più il tempo di poltrire a letto fino alle 9 e alle 10, quando tante massaie del po- polo sono in piedi dalle 6 per provve- dere alle occorrenze del l 'al imentazione domestica. Chi non ha domestici, o chi, come me, avendo una domestica vuole lasciarla al le faccende della, casa, e ve- dere con occhio premuroso e attento che cosa ci riserbi il mercato, va da sè a far la spesa. Vi assicuro che non mi sento af fat to menomata quando torno a casa colla mia brava borsa piena di vivande, e il fatto di potervi recitare un'ode di Orazio nella sua lingua originale (ricor- di lontani !) non mi impedisce di star attenta alla stadera dell 'erbivendolo, per esser sicura di avere il peso giusto e cibi di ottima qualità. Le donne debbono di- mostrare comprensione, disciplina, entu- siasmo. E servire in serenità. Per le pillole per il seno, rivolgete- vi al nostro collaboratore, dott. Sacchi- ni, titolare della' farmacia omonima, Via Cavour, Firenze. E chiedetegli anche quel le per il fegato. Sono efficacissime a mantenere sgombro l ' intestino e quin- di ottimo il colorito. Cordialità. A N N A . — Il ramolaccio, o rafano, o ravanello, o rapastrello, o rafanistro sono tutte varietà di una pianta della famiglia delle Crocifere, annua o bien- ne, con fusti ramificati, e fiori o bian- chi, o lilla, o gialli, e radici o rosse, o rosso-globose o nerastre. Veramente il rafanello o ravanello e il rafano sono delle sottospecie modificate dalla colti- vazione del rafanistro, selvatico e ori- ginale. Tut te queste varietà sono ado- prate nello stesso modo, per le loro ra- dici commestibili, di un sapore pizzican- te, che le fa ott imo contorno del ' lesso, o ottimo condimento dell ' insalata, di cui le fett ine sottili del ravanello rialzano il tòno. Il « c r e n » , che ho sentito no- minare, e che ho visto in qualche risto- rante in Germania e in Svizzera, deve essere la radice di una pianta della stes- sa famiglia, ma ho l'idea che debba es- sere più pizzicante e violenta, perchè coloro che la grattavano a trucioletti sul- la carne facevano poi di gran boccacce- quando la mangiavano. A titolo di cu- riosità, per indennizzarvi della incom- pletezza della risposta, vi dirò che nei Boui l let hp visto citata la « Rafania » , malattia di cui soffrirebbero taluni del- le popolazioni nordiche, e che sarebbe uno stato convulsivo dovuto ad uso smo- dato del rafano. Ma al l ' infuori del vec- chio autore del « Dictionnaire des scien- ces » non ho memoria che altri abbia accennato al pericolo di mangiare un onesto ravanello con un po' di carne, o senza. M A S S A I A DEL L AR I O. — Se siete una vecchia abbonata, consultate i fa- scicoli arretrati della « C u c i n a » : ci tro- verete tante indicazioni per la conser- vazione delle uova .e per la fabbricazio- ne casalinga del sapone che non saprem- mo davvero ripeterci. Se non avete con- servato i fascicoli, mandate 2 lire al l 'Am- ministrazione e vi saranno mandati due numeri. Quanto alla crema per le scarpe, ne abbiamo parlato. I M P A Z I E N T E . — Cara, tre delle do- mande riguardano problemi di tecnica elettrica, di chimica industriale e di pro- fumeria. Non potete pretendere che una rivista per massaie vi dia., oltre che le ri- cette di cucina, e articoli di economia do- mestica o di igiene spicciola, anche le- zioni sul modo di fabbricare l'essenza di Cipro o di riparare le resistenze dello scaldabagno! Per il resto, mi è più fa- ci le: 314
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