LA CUCINA ITALIANA 1941

CREARE GLI ANGOLI D'INTIMITÀ Non importa affatto avere una casa vasta, sontuosa, con mobili di stile, e quadri d'autore: si può ammirarla ma anche non desiderare affatto di abitarvi. Quello che conta per una donna è di saper creare per sè stessa, il marito, i bimbi, caldi, soavi, confortevoli angoli d' intimità. Una stanza, per quanto piccola, è sem- pre troppo grande per questo bisogno di raccoglimento che ognuno di noi sente fin dalla più tenera infanzia. Chi di noi, infatti, fanciullo, non s'è rifugiato sotto la tavola o sotto la scrivania, a giocare, per sentirsi proprio a casa sua, in uno spazio stretto, angusto, dove non c'era posto che per uno solo? Diventati adulti, abbiamo trasforma- to questo bisogno, creando nella stessa casa che è tutta nostra, quelle stanze che sono le più nostre; lo studio per gli uofiiini, il salottino o la stanza da toelet- ta per le donne. Eppure non basta anco- ra: ci vuole l'angolino, proprietà riser- vata di ogni membro della famiglia, al di là del quale si estende il territorio co- mune. Se la casa è grande, gli angoli verran- no formati nello studio del signore, nel salottino o nella toletta della signora e nella camera dei bambini. Se la casa è piccola si creeranno nel- la stessa camera da letto o in sala da pranzo. Ci vuole così poco! Se in fami- glia dimorano il vecchio babbo o la vec- chia mamma, basterà mettere negli an- goli ad essi destinati, una comoda pol- trona con un cuscino per appoggiarvi Ir spalle, un tappeto e uno sgabello ai pie- di, e un tavolino davanti con sopra il gior- nale, la pipa e i fiammiferi e gli occhia- li, per il babbo, e i ferri dai maglia, il rosario, le pasticche per la tosse e gli occhiali, per lai mamma. L'angolo della giovane signora, inve- ce, sarà civettuolo e un po' frivolo, se si può, accanto alla finestra, per poter da- re una sbirciatina fuori: tendine di tul- le ai vetri e sul davanzale piantine di gerani e di malvarosa. Seduta in una seg- giolina bassa, la signora non avrà che da allungare un braccio per prendere un li- bro della sua bibliotechina personale o una matassina di seta dal cestino da la- voro. Davanti avrà una piccola scriva- nia o un tavolinetto basso con tutto l'oc- corrente per scrivere, una piccola sve- glia, uno specchietto a portata di ma- no (ogni tanto bisogna pur guardarsi !). Da dietro il vetro lucente le sorriderà l ' immagine della persona più cara, in un alto vaso sottile basterà un unico fiore a tenerle compagnia. L'angolo del signore sarà più severo, ma egualmente confortevole: una pol- trona, una scrivania o un tavolo più grandi, i giornali, l'orologio, un'agenda, preferibilmente il telefono a portata di mano, l'accendisigari, il portacenere, la scatola delle sigarette che non deve es- sere mai lasciata vuota, così come il ca- lamaio. La cartella sarà ben fornita di carta da lettere: accanto, bene in vista, la posta della giornata. E passiamo all'angolo più delizioso e allegro della- casa: quello dei bambini: alle pareti sovrastanti l'angolo una stri- scia di tela stampata a fiori e così alla spalliera e all'imbottitura della seggioli- na del piccolo: a terrai, su una striscia di linoleum, una grande cesta: dentro, i giocattoli. Dall'altra parte una biblioteca in miniatura divisa in due settori; da una parte i libri da leggere, dall'altra i quaderni e i libri scolastici. Se l'ango- letto appartiene a una bimba, vi sarà an- che un minuscolo cestino da lavoro. Tut- ti e due poi, sia la bimba che il ragazzo, alzando gli occhi, dovranno^incontrare le immagini della mamma e del babbo, non in abito da sera, nè con l'aria imponen- te delle grandi occasioni, ma col loro viso e il loro vestito di tutti i giorni, sem- plici, sorridenti, affettuosi, ispiranti con- fidenza e non timore. E come potranno, circondati da tutte le cose che amano, fare i capricci o met- tersi a piangere? Che pace in famiglia, quando tutti, grandi e piccoli, subiranno l'atmosfera riposante e pacificatrice degli angoli d'in- timità! ROSA D ESTE Aut. Prefettizia, Milano W. 12943 4IX/41-X1X 217

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=