LA CUCINA ITALIANA 1941
vemente inzuppata nel latte, il fegato dell'oca trito, cucchiaino di prezzemolo pure trito, odore d'aglio, sale e pepe; il tutto nella misura che il vostro' gusto vi detterà. Arrostitela in casseruola col proprio grasso ed accompagnatela con una : L A T T A TA 01 CASTAGNE. ™ Leva- te loro la prima buccia, ponetele in forno caldissimo per, pochi minuti e stropic- ciandole togliete loro l'altra buccia. Met- tetele in casseruola con brodo che le ri- copra. tolto da qualche surrogato di vo- stro gusto, lessatele, sgocciolatele e pas- satele per staccio già bene asciutte in cottura. Fate condensare a metà del loro volume due bicchieri di latte, unitevi il passato di castagne e correggetelo con sale e noce moscata; un cucchiaio di buon grasso non gli farà male. OCHETTA I N S A L AMO I A. — Un'oca . o più di una, conservata per la fresca stagione può costituire con piccolo di- spendio una vera risorsa di qualche gior- nata celebrativa nella famiglia. Eccovi il modo di prepararla in breve: Abbrustita a dovere, toglietele le coscie e disossa- tela per metà; dividete in due il petto lasciandovi attaccate le ali, e mettetela in un recipiente di terraglia dopo averla soffregata con poco sale pesto insieme ad una presa di salnitro (tre grammi per chilo di carne), aggiungetevi un cuc- chiaio di zenzero o, in mancanza, un peperoncino rosso a pezzetti, ramoscello di timo, basilico, spicchili d'aglio a fet- tine, una bella cipolla in pari modo, quattro chiodi di garofano e tanto vino bianco secco quanto basta per coprire carne e aromi; ponetevi un peso sopra che prema su ogni punto. Sei giorni dopo voltate il contenuto del recipiente, com- primendo di nuovo, e tenete in salamoia per altri due o tre giorni, dissalate al- lora in acqua tiepida l'oca per farla poi cuocere, ma non troppo, nel vino stesso e gli ortaggi con leggero bollore. La po- tete servire tanto calda accompagnando con spinaci, cavolo in umido, passato di patate ecc. oppure fredda con miscela di ortaggi all'aceto. Volendo conservare l'oca nel grasso, la preparerete come si è detto, dopo averla lasciata non più di ventiquattro ore nella salamoia ed averla più leg- germente dissalata. Badate che abbia a bollire lentamente nel proprio grasso (già' tr i tato come fareste per del grasso di suino) ) ritirandola dal fuoco a scar- sa cottura. Disponete i vari pezzi in un vaso, l'uno e gli altri bene asciutti co- landovi sopra il suo grasso senza ombra di umidità ed in modo che restino ab- bondantemente coperti. A complesso ben rappreso e freddo, coprite ermeticamente il recipiente, che riporrete in luogo fre- sco ma non umido. Questa preparazione si conserverà intatta per tutta la stagio- ne invernale, GR AN I TA AL LATTE VEGETALE. Non è a scopo voluttuario ch' io vi detto questa ricetta che, anzi, è sempre in cima al nostro pensiero di mantenere al massimo il severo contegno famigliare dell'ora; d'altra parte ciò vi sarà dimo- strato dagli ingredienti stessi che com- pongono questa bevanda. Pestate tutti i semi secchi che può aver contenuto un bel popone (nell 'alta Italia molti hanno la buona abitudine di conservarl i ), ba- gnate con acqua, spremete il latte che ne risulta attraverso un tovagliolo, , e magari ripetete ancora una volta le due operazioni, quindi aggiungetevi dello zucchero, fino a raggiungere il gusto di una perfetta bibita, profumate con la pellicola di un limone o di un'aran- cia. Fate congelare con un minimo di sale, giacché le granite per il loro bas- so contenuto in zucchero induriscono fa- cilmente. Se si aggiungeranno poche mandorle o noci fresche al pesto si può dare alla granita il nome di questi frutti. AMEDEI) PETTINI Capo-cuoco della Maestà del Re e Imperatore MARMELLATE Le marmellate costituiscono oggi il naturale ripiego di tutte le madri di fa- migliò, che le limitazioni nella fabbrica- zione dei dolci e la necessità di rispar- miare zucchero spinge alla ricerca di pro- dotti che sieno squisiti e salubri, per i bambini. Le Marmel late Motta, come tutti i prodotti della celebre industria dolciaria italiana « Motta panettoni », sono quel- lo che di più sano, di più delicato, e di più nutritivo si possa desiderare. Una Marmellata Motta è una fonte di gioia. Avete dei lavandini da sgorgare ? USATE IL JVioQ&ia W $ BREVETTATO Senza acido, senza pericolo di intaccare le tubazioni, di- stolga, deodora, disinfetta lavandini, lavabi, bagni, appa- recchi sanitari. Con tre cucchiai da minestra, introdotti nell'orifizio, versandovi sopra un litro di acqua bollente, otterrete la ripulitura perfetta di qualunque tubazione. SOSTITUISCE L ' IDRAULICO P r e s so i grandi magazz i ni ed il vos l ro d r ogh i e re A r i chi es ta iuvieremo j r a t l s l 'opuscolo col le i s t rui t o l i! per l ' uso S. A. META - Via Rugabella. 8 - M I L A NO questa seconda bisogna. E' buon uso uni- re sullo stesso vassoio un passato al- quanto ristretto di mele al naturale cal- dissimo. Col restante sugo grassetto con- direte una past'asciutta. OCHE TTA A L LA CA S A L I NGA. — Levatele gli ossi del petto e delle costo- line. in ultimo ricomponetela- come è in- dicato nella prima ricetta, senza mai di- menticarvi di togliere alla bestiola il grasso di cui è abbondantemente guar- nito dalla natura il suo interno, e riempitela del composto seguente: fun- ghi affettati e rosolati' in poco del suo grasso, olive verdi cui fu tolto il noccio- lo, trito di acciuga, midolla di pane lie- stag' 0 ne autunnale, possono cucinarsi in mille teg ra *'one della mensa nei giorni senza carne (Foto Enit) 219
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