LA CUCINA ITALIANA 1941
Jacques Eliacin Mar ie Francois Paga- nel, l ' ineffabi le geografo-siYiemorato de « I Figli del Capitano Crant », conosce- va 20.1 maniera di cucinare le uova; e tuttavia dovette una volta accontentarsi di approntarle nella maniera più elemen- tare, lasciandole cuocere, cioè, nella ce- nere calda. Vero è che si trovava in una situazione abbastanza originale, appol- laiato com'era, insieme ai suoi compagni, sui forti rami di un « ombu » nel bel mezzo della Pampa Argent ina allagata per una piena improvvisa, ma il suo sto- riografo ci assicura che il degno scien- ziato, malgrado l 'enorme cultura cucina- ria, se ne accontentasse e che le tro- vasse, anzi, eccel lenti. Forse qualcuna delle mie lettrici penserà che l'entusia- smo del simpatico distrattone poteva at- tribuirsi a un appetito tanto forte da poter essere scambiato per fame... e quelle mie lettrici avranno anche ragio- ne, ma sarebbe compiere un' ingiustizia non riconoscere al geografo francese ol- tre che uno spiccato senso di adattamen- to, gusto di avventura, amore del l ' im- previsto e spirito d' iniziativa. Per queste qualità, senza dubbio, Pa- ganel ci è subito apparso simpaticissimo; perchè noi uomini siamo portati ad am- mirare, subito dopo gli Eroi (con la « E » maiuscola) tutti coloro che hanno la facoltà non solo di non lasciarsi abbat- tere dagli avveniment i, ma di attingere in essi nuove energie per fronteggiarli e signoreggiarli. Quasi tutti gli uomini hanno il senso del l 'adattamento. Un mio amico scritto- re e combattente ebbe a scrivere in un suo diario di guerra che « nessun ani- male ha tanta facoltà di adattamento quanta ne ha l ' uomo» e avvalorava la sua asserzione con numerosi esempi trat- ti dalla sua lunga esperienza di uomini. Ma una cosa è l 'adattamento ed un'al- tra è il gusto dell' avventura, I' amore del l ' imprevisto, lo spirito d' iniziativa. L'adattamento, una sottospecie dell'istin- to di conservazione, il più delle volte si riassume in un « fare di necessità vir- tù », in una melanconica rassegnazione che aiuta, sì, a sopportare gli aspetti nuovi di una nuova vita, ma che costrin- ge ad una esistenza grigia, incolore, sen- za sole, amareggiata e scontenta. Lo spi- rito d' iniziativa, l 'amore per l ' imprevisto, il gusto del l 'avventura, portano a trova- re simpatiche le situazioni più assurde e aiutano a trarsi d' impaccio con gaia., serena filosofia. Per questo il signor Pa- ganel trovava eccel lenti le uova di pas- seri (americani, ma passeri), cotte sol- tanto nella cenere calda; per questo un mf I dolori ne! dorso\ '/di origine diuretica .[ v' invecchiano '/Risanatevi cori l ' uso DIIIIICC ef f icace diuretico k a v u n o ut i 7 . i » s c » r o i> MMJVO < altro mio amico, anch'egli combattente nella grande guerra, trovatosi abbarbica- to sopra una lingua di terra fra un f iume conteso e la laguna battuta, isolato o quasi dal resto del fronte, seppe risolvere ii problema della sussistenza per se e per i suoi uomini sfruttando fino al l ' invero- simile le risorse locali. — Immagina, •— mi raccontava egli un giorno •— ero addossato, con un pu- gno di soldati, ad una casa colonica ab- bandonata. Le « retrovie » non esisteva- no: i rifornimenti difficilissimi e rari. E nella casa un bel niente, o quasi: un po' di sale, un po' di farinai e del vino nel- le cantine. E pure bisognava mangiare! A furia di cercare scoprimmo che per la campagna scorrazzava qualche sparuto pollastro; ci accorgemmo poi che lungo l 'argine del f iume vi erano alcuni vivai ove guizzavano cefali e anguille... e il problemai fu risolto in un lampo. Lascia fare agli Ardi t i! I soldati non chiedeva- no altro che sale... e per tutta la linea era un continuo odorare di pesce arro- sto... arrostito alla buona vecchia ma- niera antica... Un buon fuoco di legna, un pizzico di sale... e dietro un .bocca- letto di vino... lo credo di non essere stato mai tanto bene in vi ta mia... Una vita da papi ! E gli brillavano gli occhi! lo, per mio conto, senza vantare l'abi- lità del mio amico, ho al l 'att ivo sei me- si di vita alla Robinson Crosuè; e lo dico senza modestia, mi sono cavato d' impaccio benino. Nel 1917, in un isolotto semiselvag- gio ancorato alle foci del Brenta ( .1), gli ufficiali miei colleghi si impantanava- no nelle piccole cose: io, più di loro at- trezzato ad una vita rude, forse in conse- guenza di una mia naturale^incl inazio- ne a cercare i pasticci per vedere di ti- rarmene fuori, le superavo di slancio, fe- lice di essere Robinson con molti « Ve- nerdì » da sorvegliare. Al Bacucco ho completato la mia cultura di « uomo sel- vaggio » ed ho arricchito la mia espe- rienza di cognizioni utilissime. Il problema di ogni giorno era sempre lo stesso; mutare la lista quotidiana sen- za. aumentare la spesa. Non per econo- mia: ché in tempo di guerra, e soldati, ben pochi si curavano eccessivamente di p| ramo di scienza; ma per la diffi- coltà (e talvolta l ' impossibilità) dei ri- fornimenti che imponeva una rigorosa di- sciplina nei consumi. Ho imparato così, ad esempio, che un telo da tenda, teso, ma non troppo, fra due assi, può divenire un ottimo let- to sul quale è, possibile far sogni dorati; che un vecchio annaffiatoio può servire benissimo per il bagno a doccia... Che le zanzare non sono le bestie più noiose del Creato... e nel regno cucinario, poi, che era un po' un'ossessione, che un poco d'acqua mista ad un poco di olio è un condimento ottimo sóptatutto pel- la cottura del pesce: perchè fornendo il necessario aiuto alla vivanda nulla le to- glie della fragranza or iginar ia; .che l'ac- qua di mare (quella limpida, di battuta) è, per certe determinate pietanze sem- pre d'origine marina, un elemento indi- spensabile e dal costo inf ini tamente mo- desto. Che un ottimo piatto di pasta asciutta si può ottenere unendo agli « spaghetti » un poco di formaggio groviera disciolto sapientemente in un poco di latte... Che qualunque al imento, infine, purché sano, può essere squisito purché sia condito dall 'entusiasmo e dal- la decisa volontà di essere più forti di ogni evento. Se dicessi adesso che tutto quanto ho imparato mi è servito gran che nella vi- ta, direi una forte bugia; nella vita nor- male si sa, i rimedi di fortuna si met- tono da parte, s' immagazzinano, si ser- bano con cura; non si adoperano anche se non si dimenticano.. Ma oggi che l 'umanità è ancora un poco « i s o l a t a »; oggi che la più rigo- rosa disciplina s' impone, come una vol- ta., mi sono accinto a trarli di nuovo alla luce, risvegliando le vecchie, addormen- tate virtù. Ed ogni incontro è un piacere; ed ogni vittoria, anche piccola, una gioia. Così la mia vita, malgrado lo stato di eccezione, scorre egualmente, se non maggiormen- te, serena. C ' è in queste mie parole, forse, il se- greto di una modesta felicità che mi pia- ce pensare alla portata di tutti. Occor- re, per raggiungerla, gettare alle ortiche molte delle vecchie abitudini e porre in opera un po' di buona volontà. Può non essere, per molti, troppo fa.- cile, ma la posta è così bella che vale la pena di tentare... L. A. BROIMI (1) Sentinella, avanzata della difesa, « fronte mare » di Venezia. ^ j j ^ ^ o c i e l piovano ^ k V PURGATIVE-ANTI; T EMORROIDAtl-DIGEiTIVE Jcatofa éiOpiSoii C 4 neffeprincipatiJarmacie oconvagtiaài 5 afa FARMACIA PONCi 5.FQSCA-VENEZIA
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