LA CUCINA ITALIANA 1941
"SALUTE DALLA TERRA „ ( ungwi tz — una piccola città si tuata sul- la catena degli Ergebi rge che in pochi anni è divenuta un grande centro indu- str iale — si fabbr i cano ca lze da donna infrangibi l i. Non credere che si tratti di ca l ze grossolane sul tipo di quel le di refe bianco comprese a dozzine nel corredo del le nostre bisnonne. Le ca lze di Ober- l ungwi tz, pur essendo sotti l issime, più sott i l i, a quanto si dice, di qualsiasi velo, hanno il pregio di essere refrat tar ie al le smagl iature. Intendiamoc i. La parola « infrangibi- li » non deve essere interpretata. .. in senso lato. Le bel le ca lze di Ober lung- vvitz si st rappano come tut te le al tre a l l ' ur to di una bol letta, di una scheggia di legno, di un'unghia troppo aguzza. .. M a il guaio si l imi ta a uno strappo, o, per dir megl io a un buco dal quale le magl ie non possono precipi tare vert ical- men te con quel la tragica rapidità che ogni donna conosce. Le ca lze con le qual i gl ' industr iali di Ober l ungwi tz si propongono d' invadere, a guerra f ini ta, tut t i i mercati del mondo, hanno l ' ine- st imabi le pregio di non smagl iarsi da sè. E c iò per il f a t to che, invece di essere tessute ver t i ca lmente come le al tre, so- no tessute or i zzonta lmente e diagonal- men te a forma di croce. Così le magl ie (pensa che si trat ta di due mi l ioni di magl ie microscopiche, per ogni calza) r iescono iegate e intrecciate in modo da sostenersi a vicenda e da impedi re l 'una a l l ' a l t ra di tracciare sul le calze, caden- do in basso, quel le righe del la malora che sono il tormento del le donne di ogni classe sociale. Na t ur a lmen te le cal- i e infrangibi li avranno un prezzo più ai to del le a l t re; ma la maggiore durata compenserà questa di f ferenza di costo e permet terà, a chi vorrà usarle, di rea- l i zzare una sensibi le economia. E questo non sarà il solo vantaggio. E l imi nate le smagl i ature, cesserà per le nostre si- gnore la causa di una preoccupazione tor turante assi l lante e cont inua. Qua l 'è la donna che, nel l ' ini i larsi, p"èfi>,la pr ima vol ta, un paio di calze velate, non pas- sa qua l che momento di bat t i cuore al pens iero del la loro fragi l i tà? Si assicura inol tre che le calze di Obe r l ungwi t z, aderendo per fet tamente al la carne, e str ingendola, model lano la gamba megl io del le ca l ze comuni, bene- f icio di grande r i l ievo per chi ha le gambe troppo grosse. Queste, in succinto, sono le preroga- t i ve del le ca l ze inf rangibi l i; del piccolo por tento che un corr ispondente di gior- nal i ha segnalato, or non è mol to, in un interessante art icolo, alla nostra at ten- zione. Ed io lo segnalo a te, povera M im- mina che tanto ti crucci al pensiero del- l ' immi nen te ripresa del f i lm super-gial lo del le ca l ze che si smagl iano da sè. Per ora il por tento si l imi ta a una not izia che ti farà cer to piacere. At t en- di amo che esso si concreti in un fat to reale. .. « S e son rose, i ior i ranno » . T i abbraccio di cuore. r. J l % t t l ì i i l i 1 L ' autunno e l ' inverno procurano a tut- ti coloro che non sono abbastanza ac- cort i, un male, di c iamo così, di stagio- ne, mol to noioso ed anche pericoloso, se trascurato. Quando l 'aria annunzia, con il suo bacio f r izzante, i pr imi rigori, occorre deporre gli indumenti est ivi per indos- sare quel li più opportuni, senza peral tro esagerare, chè allora il r imedio sareb- be peggiore del male. Per questo pecca- no d ' imprudenza tut te quel le signore che al pr imo f reschet to ot tobrale indossa- no la pel l iccia e si cominc i ano a mo- strare in vesti trasparenti al pr imo te- pido soff io di zef f i ret to profumato dal- l ' ef f luv io di Fata Pr imavera, la quale spesso si diverte a mostrarsi al balcone, per poi fuggi re in gran f ret ta serrando bene le imposte. Così ecco la fastidiosa tosse accompa- gnata dal tanto deprecato catarro che una vol ta stabi l i tosi nei bronchi, o peg- gio ancora nei polmoni, mol to di f f ici l- mente si lascia scacciare, e quando se ne va traccia una scia penosa per dis- solver la quale occorrono cure lunghe, costose e sf ibrant i. T u t t e le cost ipazioni sono nemi che del la bel lezza, ed infat ti una signora af^ fet ta da catarro bronchiale perderà quel- la freschezza tanto necessaria ad una bella carnagione; ed il fascino del la sua voce sarà incr inato spesso e ve l ato dal fast idioso groppo, che pizzi cando la gola eccita ¡a tosse. , Così, addio gioia di bel le passeggia- te e di l iete conversazioni con gli ami- ci e le persone care; addio refr iger io della carezza fresca del vento, ma at- tenzione meticolosa al mi n imo sof f io che potrebbe incrudi re il ma l e; magl ie, giub- boni e s c i a l e , che inceppano i movi- menti tarp do le ali al lo slancio della giovinezza la quale deve frenarsi e lan- gui re in una forzata inerzia che depri- mendo lo spirito, lo annebbia. Ed allo- ra, siccome non si può sempre scongiu- rare questo male che piomba sopra quan- do meno ce lo aspet t iamo, occorre far at tenzione ai pr imi sintomi di esso per poter impegnare una lotta decisiva che possa v incer lo f in dai suoi iniziali as- salti. Mo l t i r imedi di ef f icacia indiscut ibi le sono of ferti dai prodotti della, terra, ge- nerosa madre, la quale in ogni atomo racchiude un tesoro per le sue creature. Quando Dio, di f ronte al la disobbe- dienza di Adamo, acceso da giusto sde- gno, lo scacciò da l l ' Eden condannandolo alla v i ta terrena aspri di tr ibolazioni e di fat i che, nel ia sua Inf ini ta Miser icor- dia ebbe pietà di quel le creature fragi- ATHOS GASTONE BANTI, Direttore FANNY DiNi, Condirattriee e gerente Stab. Grafico F . Capriotti - Roma s t a g i o n e li la cui creta era stata più forte della scint i l la spi r i tuale infusa loro dal soff io Di v i no; e vol le donare al le zol le della dimora in cui le lacr ime sarebbero sta- te più f requenti del le gioie, la v i r tù di infondere alle piante da essa nut r i te, qual i tà adatte a lenire i mali del corpo di tut ti gli esseri che avrebbero abita- t o ' su l la terra. L ' i s t into guidò le best ie; e l 'uomo, os- servandole, imparò a conoscere i segre- ti racchiusi nel le erbe da cui disti l lò i farmachi che ancor oggi r isul tano di una ef f icacia suprema. Per ogni male una pianta diversa of- fre il suo balsamo; così i catarri insi- stenti placano il loro tormento se cu- rati col succo dist i l lato dal le fogl ie de l ; I ' « l l yper i cum per foratum » che si fanno bol l ire come un comune t è ; da l l ' Impe- ratoria, che cot ta nel v i no e quindi be- vuta, sciogl ie prodigiosamente il catar- ro local izzato nei polmoni, ment re essic- cata e poi mast icata come un cioccolati- no, ha il potere di guar i re rapidamente il raffreddore. Anche la « Men t ha arven- tis » ( 1 ) , che durante la pr imavera smal- ta con i suoi fiori il mante l lo verde dei prat i, con il suo decot to sciogl ie in breve tempo ogni croni co catarro. Quando ci accorgiamo di avere preso un bel raf freddore ed il catarro si an- nunzia, dobbiamo subi to bere, prima di coricarci, una capace tazza di tè rica- va to dalla ebol l izione di un miscugl io di fogl ie del l 'Armoglossa, del la pr imula, de l l '« Al chyen i na vulg. » e del la menta Ri cor rendo tempes t i vamente a questo r imedio, avremo la dolce sorpresa di sent i rci guar i ti nel breve corso di dodici or e ; Per concludere, non sarà superf luo accennare ad alcuni elementi di un re- gime ot t imo per ev i tare la frequenza come la faci l i tà dei raffreddor i. Non bi- sogna mai coprirsi esageratamente; abi- tuarsi ai lavaggi freddi, anche nel cuo- re de l l ' inverno; possibi lmente dormi re con la f inestra aper ta; non aver paura del l 'ar ia fresca come di un nemico, ma af f rontar la a viso aperto, coprendoci tan- to quanto le necessità lo richiedono, e r i fuggi re da tut te quel le mol lezze e pre- cauzioni esagerate le quali mutano la donna in una bambola f ragi le che mai potrà diveni re una di quel le madr i, van- to e fortuna della Roma ant ica, e che oggi debbono, con la loro l infa schietta e gagl iarda, nut r i re i futuri germogli di questa Patr ia Grande! ELISA ARMENI (1) Da ta la mol tepl i .ci tà dei nomi, spesso di a l e t ta l i, con cui ques te erbe sono cono sc iùte ne l le va r ie regioni, ho prefer i to in di care, e indi cherò nei pross imi art icol i, le diverse e rbe coi loro nomi scient i f ici, che sono 'del resto i soli coi quali si è si- cure di essere comprese dagli erbor i s t i. 2 2 8
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