LA CUCINA ITALIANA 1941
L U O t t l \ m o PER • NOSTRI P R O D I S O L D A TI E' una pubblicazione che fuHe le donne devono avere. Confiene Oltre 50 13LV0FÌ a maglia praHcissimi ed indispensabili. COAST OSOL ETR EL I R PÉOI CH È RICHIEDETEL ALLA VAOSTR EDAICOL A S. A .EDITORIALE DE -APIAZZA CARNARO, 6 - MI LANO Aut. Prefettizia Milano N. 12943-4/3/41-XIX che v ei sponete, e i lnegoziante s iespo- ne con voi, a una giusta punizione, pen- sate che commettereste una cattiva azio- ne. « Ma come, direte, per un taglio d'a- bito? ». Anche s esi • trattasse d'un faz- zoletto soltanto, sarebbe una mancanza di disciplina e di solidarietà. Pensate che cosa avverrebbe se, con l acomplicità d i negozianti senza coscienza, tutti coloro che possono disporre d di enaro s ipre- cipitassero ad accaparrare tutti gli indu- menti tessili esistenti nei negozi. Domani io, l amia vicina, una madre d imolti bambini, c irecheremmo a cercare, con la nostra brava « carta dei punti », l'a- bito o i l fazzoletto o l amaglia d icu i avremmo « estremo bisogno » (perchè senza estremo bisogno è bene astenersi dal comprare), e troveremmo tutto spa- rito. V siembrerebbe giusto? E 'proprio in questo periodo d iguerra, è proprio nel campo della disciplina e della auste- rità deila vita, che noi donne, noi madri dobbiamo dare esempio d iserietà, d i comprensione, e d ìadattamento. Anche nelle piccole cose, come le calze e i lfaz- zoletto: e anche nelle grandi, come quel- le che riguardano l 'al imentazione e i n genere i lbenessere della famiglia. E non m vienite a dire: « Se non l o faccio io, lo farà un'al tra: tanto vale che sia i oa prof i t tare». I lbenessere collet- tivo riposa sul senso d ciivismo e sulla rinunzia all'egoismo dei singoli. Comin- ciate voi, a non dare spettacolo d eilu- sione volontaria alla legge: vedrete che anche l evostre conoscenti s iperiteranno di farlo. A M I C A L O N T A NA — Fr paoco l a raccolta delle olive comincerà, dite. I n taluni paesi è già incominciata. Se avete nel l 'orto tre soli alberi di olivo, non cre- do possibile v iconvenga mandar pochi chi logrammi (nella migliore delle ipote- si) d oilive a flrantoio lontano, per rac- cogliere u nlitro d'olio. V cionsiglio d i prepararvi invece uno o più d'uno grossi barattoli d oilive conservate, per questo inverno. Sarà anche quello un mezzo per contribuire a pl roblema del l 'al imentazio- ne familiare, perchè le o.live, co lolro contenuto altissimo d oilio, sono un ec- cel lente nutrimento. Se avete ancora oli- ve verdi carnose, potete « indolcirle » , come si dice, col ranno. I « testi » consi- gliano d mi ettere l eolive, appena rac- colte, i nu nrecipiente, con 4 volte i l loro peso di cenere di legna, e una volta di calce viva. Aggiungere acqua gradata- mente, f inché l acalce non sia spenta e il miscuglio d cienere e calce non si a divenuto poltaceo. Dopo pochi giorni d i questo trattamento... vigoroso, l eolive hanno perduto l 'amaro ch'è loro caratte- ristico, m haanno acquistato i lsapore della lisciva: vanno lavate accuratamen- te, una per una, strofinandole colle dita, e poi vanno messe in salamoia: 80 gr. d i sale pe orgni litro d'acqua, e qualche seme d fiinocchio. Dopo qualche giorno si possono mettere i nvasi d ciristallo o di terraglia, co nolio, pepe, alloro, e chiodi d gi arofano. ( I n Toscana, l'ho viste preparare co l solo « ranno » formato da acqua e cene- re, f i ltrato attraverso u ncencio pulito. E per parecchi giorni s siono poi conser-
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