LA CUCINA ITALIANA 1941
molto comune è diventato il lievito arti- ficiale in polvere, col quale certo non si potrebbe ottenere della pasticceria fine come quella preparata col lievito di birra; ma per la dolciaria casareccia se ne ri- trae un esito abbastanza buono, purché la preparazione, appena ultimata, sia mfessa in forno, Indugiando, il'umidità del composto ammorbidirebbe il lievito che, durante la cottura, non avrebbe la dovuta efficacia. Se volete provare, mischiate due parti di cremor di tartaro con una di bicarbo- nato di soda. Meglio preparare questo lievito volta per volta. Ma, volendo averlo pronto per qualsiasi evenienza, mischiare con esso della farina di riso o fecola di patate; ad esempio, venti grammi di cremor di tartaro, venti di fecola o di farina di riso e io di bicarbonato. Mescolare bene questi tre elementi magari passandoli da un colino velato, poi chiudere il lievito in un vasetto di vetro con tappo smeri- gliato. # # * Dello zucchero d'orzo parleremo quan- do alla parola zucchero non corrispon- derà più un tagliando della carta anno- naria. * * # AB BONATA DI SEGNI . — Quella spe- cie di macinino cromato che dalla ve- trina di un emporio ha attratto la vostra attenzione, non può essere che una schiaccia metallica, cioè uno di quei praticissimi utensili grazie ai quali si pos- sono preparare, con la facilità e la svel- tezza da voi desiderate, i passati di po- modoro, di patate, di fagioli e di tutte le altre leguminose, di frutta per conser- ve (eccetto quelle a succo mucillaggino- so — more, lamponi, ecc. — che, messe a contatto col metallo, prenderebbero un brutto colore). Io, che della schiaccia metallica mi servo di continuo, non ca- pisco come si possa fare a meno in cu- cina di un utensile tanto prezioso. Preferibili sono le schiaccie a fondo smontabile che si puliscono alla perfe- zione. Per gli spinaci serve meglio lo staccio di rete metallica robusta, a ma- glie larghe, necessario anche per passare le carni, che, pestate prima nel mortaio, debbono servire per le farcie. Credo che stacci simili sia meglio ordinarli appo- sitamente. Quelli di crino servono per certi usi di pasticceria e per i passati di frutta mucillagginose da impiegarsi per marmellate e sciroppi. Avete acquistato la macchinetta impa- statrice tagliatrice? Il tipo da me indi- catovi è ottimo'; posso 1 assicurarvelo die- tro la mia personale esperienza. Quanto alla bilancia -— mezzo di controllo in- dispensabile in questi tempi contro ogni piccolo spreco -— ritengo che, rivolgen- dovi a un negoziante bene attrezzato e non sottilizzando troppo sul prezzo, pos- siate fare una scelta buonissima. Nei riguardi del fritto, la risposta è più difficile, amica mia. Le carni, di qualunque specie, dopo fritte possono esser tenute per una decina di minuti in caldo — sia nel forno sia in qualun- que altro modo —• senza che si sciupino. Ma il fritto di schienali, di cervello, di pesce, di carciofi, di zucchini e di tutte le altre verdure, se non è servito bol- lente, perde quel croccante che è il suo pregio principale e non vale più nulla. Ecco perchè, molte volte, nel suggerire la minuta di una colazione o di un de- sinare a qualche amica del l 'A.B.C., l 'ho consigliata di non includervi il fritto, se non avesse in cucina una persona che potesse dedicarsi esclusivamente ad esso, e fosse capace di mandarlo in tavola bollente, croccante, fragrante, proprio nel momento in cui deve esser man- giato. Quando invece la massaia deve prov- vedere da sè a quella delicata opera- zione, i familiari debbono rassegnarsi ad attendere che il fritto sia pronto o a mangiarlo un po' afflosciato. FRIDA Fate regolarmente la vostra cura di URODONAL Editeresti» : DOLORI. SCIATICA, EMICRANIA, OBESITÀ. Un cucchiaino da caffè, matt ino e sera in un po' d ' acqua. P R O D U Z I O NE ITAL IANA E' un Prodotto di Fama Mondiale Aut. Pret. Mi lono 1958 del 31-1-39 P R E M I a l le nostre abbonate Le abbonate alila Cucina Italiana che ci procureranno abbonamenti nuovi alla no- stra rivista o al Giornale della Domenica sono pregate di indicarci le loro 1 prefe- rente, perchè possiamo far pervenire loro in dono la Cipria To-Radia ( sono l i co- lori: bisogna specificare che colore si de- sidera) o la Crema da giorno, da notte, ecc. Ricordiamo che altri premi, propor- zionati al numero degli abbonamenti pro- curatici, sono costituiti da libri, penne stilografiche da uomo o da donna, ecc. Rivolgersi alla nostra Amministrazione: Via Cassiodoro 15, Roma. Conto corrente postale 1/26060. VIA TRITONE M G OMA Signorilità • VIA G I AC INTO COLLEGNO. — IL vostro ca^o è doloroso, e mi tocca il cuo- re. Mi sembra che si faccia torto alla giovane vita, se si omette di annunziare che essa è sbocciata, a conforto della sua mamma. Certo l 'avviso dovrà accennare al grande vuoto della piccola famiglia. • I GNARA. — 1) Le signore che fanno parte del corteo nuziale, per un matrimo- nio cui si vuole conferire una impronta molto solenne, vestono, in armonia con la sposa, abiti lunghi. Solo lo strascico è prerogativa della sposa. Per lo più, le circostanze di oggi consigliano un com- plesso meno imponente; allora, anche se la sposa porta l'abito bianco, lungo, le altre signore indossano abiti da pome- riggio, eleganti, di normale lunghezza. Colei che accompagna lo sposo all 'Altare si attiene alla regola che è stata definita a priori. La tinta del suo abito non ha particolare valore, dipende dalla persona e dall'età di essa. Per una signora giova- ne: azzurro cupo (abito e soprabito) le- gno di rosa, ecc. Altrimenti il viola, op- pure il nero. 2) Quanto all'abito da viaggio, non c'è ragione per scegliere un « tre quarti »? gonna e giacca, di taglio giovanile, vanno benissimo. Assai pratico è pure l'abitino intero di lana —• tinta neutra — col so- prabito ampio e sportivo. 3) Per il ritorno dal viaggio di nozze, non usa alcun abbigliamento speciale; l'abito da pomeriggio è sempre di lun- ghezza consueta. Può esser nero, ma le guarnizioni bianche non godono favori. Sandali neri, di renna, cappello molto Piccolino con veletta, sono elegantissimi. 4) Le bomboniere si possono offrire du- rante il ricevimento ai presenti (le of fre la sposa, togliendole da un gran vassoio), e mandarle dopo, agli assenti. Oppure a tutti si mandano dopo, mai prima. 5) La madre della sposa veste confor- memente a quanto sopra è detto. Anche se, per caso, non partecipa al corteo. Starà sempre bene con un abito nero, ravvivato. 6) Il letto matrimoniale, per vecchia consuetudine, destina il posto di destra allo sposo. • F A T A G A N. — La moda dei paralumi è volubile e bizzarra non è facile creare di questi accessori d'alta fantasia. Ma, con una semplice percalle lucida, oppu- re con del tessuto di pizzo appoggiato su trasparente di seta, si può confezio- nare un lavoro graziosissimo, che pre- senti una certa originalità dovuta alla scelta del materiale. • MALOMBRA. — Una signora può, certamente, adottare carta da lettera ca- pricciosa, di tinta calda, e di formato inconsueto, purché si tratti sempre di finissime creazioni di lusso. Comunque, dovendo scrivere lettere di affari, o abbordare argomenti serii è preferibile attenersi alla austera carta bianca, di buona qualità, e classica. ACQUAMAR I NA 42
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