LA CUCINA ITALIANA 1941

Corrispondenza fra le abbonate Cara Lisetta, non mi ero, no, scor- data di te! Molte volte, anzi, mi sono domandata quale potesse essere la cau- sa del silenzio' da cui le tue affettuose confidenze erano state interrotte. Ora so che alla tua gioia di sposa novella si è commista molta trepidazio- ne; e me ne dispiace. L'alba della vita coniugale non do- vrebbe aver nubi. Fortunatamente il tuo sposo si è rimesso bene in salute e tu, a!al canto tuo, non lamenti che un guaio, meno importante, certo, di quanto sup- poni, A ogni modo sarà savia cosa chie- der consiglio ad uno specialista. Io non posso esserti utile come avrei desiderato. Abito a Livorno e a Roma non ci vado mai. Credo però che a Bologna — più vicina assai alla tua città di Roma — tu possa trovare il professionista capace di acquietare i tuoi timori. Noi devi dispe- rare. La gioia che sogni può esserti ri- servata in un futuro anche prossimo. Conosciuta la causa del tuo malessere, potrai combatterlo e liberartene. E al- lora ti sentirai felice e piena di speranza nella tua bellissima casa che mi hai de- scritta con suggestivo realismo. Dietro la guida della tua lettera le ho percorse tutte, col pensiero, quelle stan- ze. così riccamente addobbate. Mi è par- so anche dj sentire il profumo dei fiori che la tua mamma vi profuse per festeg- giare il tuo ritorno. Un'altra occasione si presenterà, non dubitare, per adornare di fiori il tuo lussuoso nido. Allora scriverai a « Frida », alla tua vecchia amica sconosciuta, per fare arri- vare fino a lei un raggio della luce che ti irradierà l 'anima. Ora « Frida » attende che tu le dia una prova di affetto rivelandole la tua iden- tità che hai fino ad oggi così gelosa- mente custodita. Puoi scrivere diretta- mente Via Magenta io, Livorno. Frida I l n i d o e 1 u c c e l l i no Il nido ovattato di tenerezza, pronto ad accogliere un uccellino tuttora im- plume, resta vuoto. Quanto noi scri- vemmo mesi addietro a questo riguardo non mancò di trovare eco in qualche animo generoso. Da varie parti ci giun- sero informazioni e dati dei quali la si- gnora P. , com'era suo diritto, volle con- trollare l'esattezza. Il risultato di tali in- dagini, per circostanze contrarie ai de- sideri dell'interessata, non è stato favo- revole. Ma questo primo insuccesso non ha turbato nè scoraggiato l'amica nostra. La risoluzione da essa presa, in pieno accordo col marito, di adottare un'orfa- nella, si è fatta anzi più ferma, più de- cisa. Nata per esser madre, la signora P. non vuol rinunciare alla realizzazione del sogno in cui rifioriscono le deluse spe- ranze dei suoi primi anni di vita matri- moniale. Pure essendo teneramente amata dal marito, pur godendo di tutti gli agi della Af. vita, la giovane signora non è felice. Essa reca in se il tormento di aspirazioni insoddisfatte che reclamano il diritto di affermarsi — a qualunque costo. — E nell'ansia di acquietare quel travaglio in- terno, porge attenta l'orecchio a qual- siasi promessa di interessamento, pronta a valersi di qualunque indizio che possa agevolarle il cammino verso la mèta ago- gnata di spirituale maternità. Aiutiamola, amiche abbonate, a cerca- re la pupetta dei suoi sogni. Un'or fa- nella dai due ai tre anni, nata da geni- tori sani sulla moralità dei quali si pos- sano avere referenze ineccepibili: un te- sorino di bimba che dia alfine a questa donna di eccezione la gioia troppo a lun- go attesa di sentirsi chiamare: — Mamma !... iSmeazza Non si tratta del celebre atleta italia- no : il quale del resto si chiama Meazza e non SmeaZZa. Si tratta di un dolce vicentino, di cui desidererebbe la ricetta una nostra cara abbonata siciliana, o al- meno residente in Sicilia. E ' un dolce a base di farina gialla, uva passa, pinoli, pere cotte ecc. Chi, delle nostre abbonate vicentine, vuol favorircene la ricetta? La mancanza di spazio, dovuta soprat- tutto atta• necessità di pubblicare quante più ricette arretrate fosse possibile, ci costringe a rimandare al prossimo numero una quantità di articoli interessanti, Ce ne scusino le nostre care abbonate. -Ma rme l l a ta di f i c hi Desidererei sapere da qualche abbo- nata meridionale come si fa la marmel- lata di fichi. Ogni anno io ne preparo parecchie, compresa quella di castagne che è squisita, ma quella di fichi dopo qualche giorno mi prende la muf fa, e capisco che proprio è il mio procedimen- to che non va. Gina Novi Trota c on s a l sa d a l i c i Una nostra cara abbonata piemontese, che firma Fordiligi, vorrebbe la ricetta della trota lessa, con salsa di acciughe: sfatte in aceto freddo. Giriamo la do- manda a quelle, delle nostre abbonate, che conoscono questo modo di apprestare la trota, a noi più nota nei modi tradi- zionali, e cioè au bleu, alla salsa di bur A ro, bollita con maionese, o arrosto. R ococa Una lettera della nostra cara amica e cortese propagandista, signora Elisa Scri- bante, ci reca la richiesta di due ricette ì quella dei rococò, dolci per i quali occor- re poco zucchero, e quella delle sapienze, che son fatte di miele. Confessiamo che questi nomi, probabilmente napoletani, non ci dicono molto : e saremmo grate- alle lettrici napoletane che gentilmente volessero aiutarci a soddisfare la richiesta della nostra amica e la nostra curiosità. C I 11 l a le s p e se ! Care abbonate dell'Italia meridionaler chi di voi potrebbe, cortesemente, dar- mi, nella « Corrispondenza », certe in- formazioni che tanto desidero e che non saprei in quale altro modo procurarmi? Ecco che cosa vorrei sapere : se un giovane dell'Italia meridionale si fidanza con una signorina di una regione — sup- poniamo — dell'Italia centrale, quali- usanze ci sono? Chi deve fornire la bian- cheria da casa; la fidanzata o la fami- glia del fidanzato? E ' vero che spetta- alla fidanzata l'obbligo di fornire la mo- bilia per l'appartamento degli sposi? Una abbonata emiliana P o l p e t t o n e a l l a g e n o v e s e Una nostra lettrice di Villa del Nevoso ci chiede la ricetta del « polpettone alla genovese » coi fagiuoli. Noi conosciamo il polpettone di tipo, diciamo, nazionale: se a Genova esso vien fatto in modo pa r ' ticolare, qualche lettrice ligure di buona volontà potrebbe cortesemente mandarci a dire come si prepara? Avete dei lavandini da sgorgare ? USATE IL Nioùofoa " BREVETTATO Senza acido, senza per i colo di inlaccare le tubazioni, disgorga, deodora, disinfetta lavandini, lavabi, bagni, apparecchi sanitari. 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