LA CUCINA ITALIANA 1941

RIP. — Questa benedetta cucina fran- cese, che tutti i ristoranti dei nostri grandi alberghi si erano impuntati a ser- virci per lo passato, insipida, o mono- sapida, per dir meglio, è finalmente sta- ta debellata dovunque dalla nostra brava cucina italiana, saporosissima. Non vedo perchè dovrei dare ricette di cucina fran- cese, in una rivista che si onora di chia- marsi Cucina Italiana. Del resto il mi- glior giudizio sulla cucina d'oltr'alpe, e su quella americana, l 'ho letto il mese scorso in un giornale americano, che di- ceva : La diferencia entre la cocina ame- ricana y la francesai consiste en que en Francia sähen guisar la carne de caballo, de modio che sepa a vaca, y en Estados Unidos logràmos que los mas selectos tro- Zos de carne de vaca sepan a carne de caballo; in parole povere, in Francia cu- cinano la carne di cavallo in modo che sembri vacca e in America la carne di vacca sembra cavallo : come vedete, non c'è da star allegri nè là nè laggiù. L I S IN. — Ho sempre avanti a me una vostra cara lettera... del febbraio scorso: quella che accompagnava le ricette per il concorso. Speravo trovare il tempo per dirvi che il Direttore e noi tutte sarem- mo stati tanto lieti se aveste voluto mandarci ancora ricette, frutto della vo- stra esperienza e del vostro buon gusto. Ve lo dico ora, perchè l'occasione mi si presta per mandarvi tutti i miei auguri più affettuosi e cordiali come a tutte le lettrici 1 E VA . — Per le patate alla genovese, Frida vi risponderà. Quanto alle tarme, l'ideale sarebbe di bruciare in una stan- za, dove sieno state chiuse porte e fi- nestre, due manciate di polvere di pire- tro. Si versano queste sopra un po' di carbone acceso, e ci si affretta ad andar- cene, perchè il vapore che si sviluppa è pericoloso. Se ci sono tarme o larve di tarme, negli abiti, nei mobili, ecc. muo- iono subito. Dopo di che si dà aria alla stanza. Se volete preservare pochi og- getti, sul genere di quello che mi avete descritto, mettete poche gocce di tetra- cloruro di carbonio, che è un veleno, su un biòccolo di cotone idrofilo, e dispo- nete questo come tappo a una bottigliet- ta dal collo' largo. Poi mettete la bot- tiglia in un armadio dove avrete serbato il piumino o altri oggetti: i vapori del tetracloruro si svilupperanno lenta- mente, non abbastanza pericolosi per g'i esseri umani, ma letali per le tarme e gli .altri eventuali insetti. ABB. 29954. — Le ricette sono state pubblicate. Ma la lunga lettera non è ve- nuta. .. Cordialità. NOIOSA. — Ma no, tutt'altro! L'alito può divenire sgradevole per tante cause. La prima a cui si pensa è che i denti sieno guasti: e qui non sarà mai deplo- rata abbastanza la consuetudine, che molte persone hanno, di ricorrere al den- tista soltanto quando un dente duole. Bisognerebbe sistematicamente, ogni sei mesi o almeno ogni anno, far revisionare dall'esperto l 'apparato masticatorio, così prezioso non soltanto per ragioni este- tiche, ma anche per la salute. Poi, l'alito cattivo può dipendere da fermentazioni gastriche o intestinali, malattìe dell'epi- telio buccale (afte ecc.), malattie della gola o dell'apparato respiratorio, ecc. Un buon colluttorio che è anche un discreto momentaneo deodorante, è quello for- mato da 150 gr. di alcole, 10 di timolo, 1 di borace. Se ne versa un poco nel- l 'acqua, e ci si risciaqua i denti e la boc- ca, due o tre volte al giorno, specie dopo i pasti. Grazie per gli abbonamenti : Questo numero della CUC I NA I TAL IANA è il primo dell'annate 1941. Ma è anche l'ulMmo che sarà spedito alle abbonale 1940 le quali non abbiano inviato l'im- porto del nuovo abbonamento in L. 3 . 30 alla nostra Amministrazione delia C U C I N A I T A L I A N A VIA CASS!ODORO, 15 - R O M A con vaglia o mediante versamento nel C . C . P . 1 / 2 6 0 60 Si pregano le gentili abbonale di cui l'associazione sia scadute col 31 dicembre di affrettarsi cortese- mente per evitare interruzioni. quanti! Vi ho fatto spedire una magni- fica penna stilografica, come desideravate, S IGNORA D ' UN MEDICO. — Ho se- guito il vostro prezioso consiglio di un tempo. Quanto ai prodotti di bellezza, neanch'io mi trucco. Ma penso che con- servare con applicazioni di una crema meravigliosa come quella To-Radia la freschezza del volto e la salute della pel- le sia, anche per una buona massaia, un elementare dovere. CL EMENT I NA M „ Bologna. — Non so se vi abbiamo ringraziato, insieme a vostra sorell^. Lo faccio se mai ora, colla più viva cordialità. ABB. 21477. — La cenere del carbone di legna è un ottimo detersivo. Si fa bollire nell'acqua e si filtra con un cen- cio: l 'acqua in cui ha bollito la cenere è un'eccellente liscivia. MADAMI NA NOVARE S E. — Vi ho trascurato per necessità di cose : e in- tanto uno dei consigli che mi domanda- vate è ormai divenuto inutile. Quanto agli avanzi di sapone, si capisce che, fa- cendoli fondere a bagno-maria, e poi la- sciandoli freddare, possono darvi una pasta che può essere utilizzata anche per lavare. Soltanto che dovrete avere l 'ac- cortezza di lasciarla raffreddare bene, e asciugare, perchè possa riconquistare quella sodezza che è indispensabile a un buon sapone da bucato. NEC RECI SA. .. — Anche tu appar- tieni a quella schiera di abbonate che aspettano una risposta da tanto tempo.... Scusami. Ti faccio i miei auguri miglio- ri per la tua creatura. Non esistono ri- viste del tipo che tu desideri: il genere- « magazzino per famiglie », con giuochi facili, raccontini. poesiole, etc., è tramon- tato. Ti consiglio « Cappuccetto rosso » il giornale che io regalo volentieri ai miei piccoli amici. GIORGINA. — La vera, ma proprio la vera insalata russa, dovrebbe com- porsi di : carote, barbabietole, fagiolini, piselli, patate, tartufi, prosciutto, arago- sta, capperi, funghi, acciughe, caviale, prezzemolo e uova sode. E salsa maione- se. Non è un'insalata da tempo di guer- ra. Generalmente si designa col nome di insalata russa una mescolanza di erbe lesse, su per giù quelle indicate, ricoper- ta di maionese, con qualche cappero e T

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