LA CUCINA ITALIANA 1941

va... La richiesta della « Smeazza » è sta- ta pubblicata nel numero di febbraio scorso: non mi pare che sieno venutè ac- cora delle risposte. Anche qui, pazienza, e aspettare. Tut to verrà a suo tempo: perfino, la « Smeazza » F I ORDAL I SO. - Confesso che non lo so. Penso che il procedimento per con- ciare delle pelli di agnello debba impli- care l'uso di qualche sostanza digrassan- te, di cui per le pelli di conigl io non vi è bisogno, essendo quel pacifico roditore provvisto di una pelliccia a cui occorre soltanto cure di conservazione (al lume, sale da cuc i na ). Cercherò di informarmi. Ma i manuali per la concia delle pelli so- no scritti da tecnici per gli industriali, e quindi le norme ch'essi recano sono dif- f ici lmente attuabi li in una famigl ia: quanto ai conciatori di mestiere, essi so- no riservatissimi: i loro piccoli segreti se li tengono per sè. Comunque, spero di poter darvi presto la ricetta desiderata. Ma se una abbonata già esperta potes- se aiutarci... AB B . N. 70902-92 R. — Veramen- te queste domande dovevano esser rivol- te ad « Acquamarina », cosi fine e così competente: ma voi avete bisogno di una risposta immediata, e « Acquamar ina » mi perdonerà se invado il suo campo. 1° La vita moderna tende a ridurre al minimo indispensabile i segni esteriori del dolore: andando avanti di questo passo, presto arriveremo al nastrino da porta- re al l 'occhiel lo come una decorazione. Figuratevi dunque se, dopo 16 mesi di lutto, un abito grigio scuro possa appa- rire irriverente o vivace! Vanno bene i due abiti descritti e il resto dell 'abbiglia- mento della sposa. 2 ° Benissimo, andar in Chiesa a piedi. Benone, i piatti e la biancheria da tavola casalinga. Ott imamente, il pranzetto fa- miliare, intimo. Insomma, tutto quello che evita le fastosità, le spese inutili, le complicazioni, è bene: sia perchè ormai quelle cerimonie compl icate sono supe- rate dal l 'orientamento pratico e sbrigativo della vita moderna, sia perchè, anzfl « so- prattutto » perchè, in un momento come questo bisogna assolutamente evi tare che una manifestazione clamorosa di festa av- venga mentre forse vi è, vicino, chi vive nell 'ansia di notizie o nella fiera dolorosa certezza di una perdita irreparabile. Quanto alla distinta del pranzo, non avete certo bisogno di suggerimenti: of- frite cose semplici, come le offrireste in famiglia, una domenica. Evi tate sprechi e molteplicità di piatti. I confetti, i fio- ri, siano quelli che daranno al pranzo la significazione speciale. Appunto se i te- stimoni sono personalità di molto riguar- do, apprezzeranno la delicatezza di chi anche nella gioia del matrimonio inten- de ricordare che la Patria è in guerra e che Essa esige dai suoi figli austerità di vita, comprensione e disciplina. Evi tate i camerieri avvent izi: non offr i te più del pasto del mezzogiorno agli intimi, e, se volete, un rinfresco sbrigativo, con una « tavola » fredda, di tramezzini, biscot- ti secchi, dolci di guerra, e vini dolci nazionali, the e qualche altro liquido ' m a l di t e s t a , di d e n t i , nel pomeriggio, per gli amici. Dopo di che, basta. Quanto ai testimoni, è certo che se essi debbono fare un lungo viag- gio e non partono che all'ora di cena, bisognerà che li « vettovagl iate » anche per la sera. Ma si tratterà, se mai, di uno spuntino: e vedrete che essi, dopo aver fatto colazione alle 12, e aver avu- to il rinfresco alle 17, vi pregheranno di offrir loro soltanto un bicchier d'acqua. V i faccio i migliori auguri per l ' immi- nente fausto avvenimento. E L L E B I , Salerno. - Credo che la cosa migliore che potete fare sia quella di scri- vere a « F r i d a» (signora Ida Catanzaro, Livorno, Via Magenta, 10 ) , mandando l ' indirizzo del padre di questi bambini e quel lo del parroco. La signora a cui si riferisce l 'annuncio così commovente « il nido e l ' ucce l l ino», avvertita dalla no- stra cara collaboratrice, potrà mettersi in rapporto diretto con le persone indicate e veder di realizzare questo suo sogno così profondamente umano e generoso. l o m b a g g i n e , n e v r a l g i e , e c c . Ad Milano Nr 345«i-KVII) A N N A M A R I A . — Grazie per la ca- ra lettera e le ricette preziose, lo ve- ramente quegli apparecchi li ho visti: se, almeno, si tratta di vasi di cristallo da cui viene estratta l'aria, per modo da la- sciare i legumi o le frutta in un ambien- te sfavorevole alle putrefazioni. Poi i vasi col loro contenuto vengono steriliz- zati a bagno-maria. Se però si tratta di altri apparecchi, vorreste descrivermel i? Per i recipienti di latta, scatolami da conserve, etc., dovrebbero esser le mas- saie a serbarli per farli poi pervenire ai centri di raccolta. Purtroppo, non so co- me si preparino quei pesci sott'olio. So che vengono sottoposti a unai speciale cottura, e poi le scatole, una volta sal- date, sono di nuovo passate nella caldaia: ma ignoro la tecnica precisa. Mi infor- merò. E pubbl icheremo le ricette. Tut ta la mia simpatia, cara amica! MIMA. 79

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