LA CUCINA ITALIANA 1942
d Bella bravura far da mangiare bene e a sufficienza quando si ha tutto quello che occorre! Bella bravura esser cuoche perfette, quando si può andare al mer- cato e provvedersi i anbbondanza d i tutto quanto si desidera! Io non so per- chè si vantassero tanto, le donne di una volta, e i cuochi e le cuoche, dal mo- mento che avevano sottomano ogni ben di Dio e con un po' di attenzione e di buona volontà potevano permettersi d i cucinare iti maniera perfetta!! Oggi t ci i voglio! Oggi, quando con la razione delle tessere e con le inevi- tabili lentezze negli acquisti a neigozi, si deve far da mangiare per una fami- glia, dove, oltre all 'uomo che lavora — e quindi ha appetito — c'è la mamma che allatta i sulo ultimo nato e c'è la nidiata degli altri figlioli che crescono e stan sempre a bocca aperta come pas- serottini. È necessario far lavorare i celrvel lo: far lo lavorare in modo che renda, che dia risultati positivi; escogitare i mlodo di crear piattini nuovi e gradevoli a tutti i palati, sia dei piccoli, sia dei grandi: e che nutrano e riempiano, perchè si può aver nutrimento sufficiente anche con iniezioni di vitamine, ma lo stomaco non riempito a dovere reclama i suoi diritti. Ecco dove occorrerebbero le ricette futu- riste di Marinetti! Quelle ricette che io assaggiai in un pranzo dato in America, in casa d'uria famigl ia italiana, quando l 'Accademico nemico della pasta asciutta ci volle ammannire un pranzo di sua pre- parazione a base d straini ingredienti fra i quali non mancavano le foglie di noce. Pranzo che non a tutti piacque ma che diede al Maestro geniale il modo di constatare quanta fiducia tutti aves- sero in lui, anche in materia di gastro- nomia. Perchè ce n'era di gente a quel banchetto! Ve ro è (ma questo ve lo dico in confidenza) che la cortese padrona di casa ci of frì poi una cena passatista che ci rimise a posto stomaco e palato. .. Torniamo a noi. Piattini nuovi. A ba- se di ciò che si può trovar senza tessera e di ciò che possiamo avere senza l 'aiuto nemmeno del rivenditore di verdure. Ad esempio: Abitate in campagna o per lo meno vi recate a far vacanza dove ci son prati e boschi? Dove crescono piante e erbe? Sappiate trovare tutto quanto è suscet- tibile di potervi servire di nutrimento. CANDORE E FRAGRANZA Fate fare il vostro bucato a Giglio. Eviterete l'uso del sapone, soppri- merete qualsiasi fatica ed avrete la grande soddisfazione di avere la vostra biancheria candida, fragrante e sempre in perfetto stato. Conoscete le felci e i rovi? Mai avrete pensato in vita vostra che essi potes- sero servire ad aumentare la lista delle vivande! Cogliete le cime tenere e verdi dei rovi e delle felci. Pulitele, lavatele, tagliatele a pezzettini. Mettetele cinque minuti i ancqua bollente, sgocciolatele. Fate sciogliere un grasso qualsiasi in cas- seruola: aggiungetevi i pezzettini d i rovi e felci, con un pochino, poco poco, di zucchero e una cipolla. Quando sa- ranno cotte levatele dal fuoco, sbattete un rosso d'uovo con un po' di limone, che verserete nel piatto; mescolate rapi- damente e servi te. Un altro sistema di cottura: fate cuo- cere le cime di rovi e felci in acqua bol- lente per mezz'ora; fate scolare; passate in un velo di farina e fate friggere finché siano dorate. Al lo stesso modo potete pre- parare i germogli del salice e del sara- ceno. Conoscete i lulppolo? È buonissimo. Rompete con le mani i nuovi getti delle piante di luppolo. Puliteli e lavateli. Ta- gliateli della lunghezza di un di to: riu- niteli a mazzetti. Fateli cuocere nel latte bollente. Lavatel i, fateli sgocciolare e to- gliete i fillo che riunisce i mazzetti. Con- diteli come asparagi di cui ricordano '. ! gusto. Volete sapere come si prepara : ra1- barbaro? Rammenta i salpore dell 'acetosella. Prendete le fogl ie: levate le coste, lava- tele; fatele cuocere all 'acqua bollente. Tri tatele fini fini, rimettetele sul fuoco, spolveratele con un po' di far ina, aggiun- gete una noce di burro e servite. In pri- mavera, quando sono molto tenere, ta- gliate i gambi apezzettini, fateli cuocere a fuoco lento con un po' di bur ro: cas- seruola scoperta; cuociono subito e sono eccellenti. Con i ralbarbaro s fai anche una squisita marmellata. Anche con le foglie di ravizzone, di carote, di rape, di barbabietole, di bie- tola, di atrepice di giardino e selvatica, si f anno dei piatti buonissimi preparan- doli in questo modo : Levate i grossi gambi, conservate tut- te le fogl ie, e i gambi teneri : lavate e fate cuocere in un po' d'acqua calda sa- lata. Strizzate bene per far uscire tutta l 'acqua, e i slugo che sarebbe amaro. Tri tatele bene, condite con sale, pepe, e un po' di burro fuso, nel quale avrete '/CLIO A U T O B U C A TO I T A L I A NO mCOSTBIE RIOTflTS t. BUBTOBOBl » BEB9&M0 4 I NVES T I GA Z I ON Informazioni private - Indagini delicate - Rintracci ovunque Istituto Nazionale I.N.I.C. - ROMA - Piazza di Spagna, 72a messo un pochino di pangrattato. So che avete paura, di questi piattini originali mai sentiti nominare nè cuci- nati. Ma provate. Non vi costano nulla; salvo i pilacere di andar a cogliere da voi stesse per i boschi e per i prati quanto vi necessita. Non hanno bisogno di molto condimento e sono sani, buoni, nutrienti e gustosi. Provatel i, e vedrete che serviranno assai spesso di comple- mento a un desinare un po' magro, da tempo di guerra. RINA SIMONETTA
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