LA CUCINA ITALIANA 1942
Un modo di prolungarsi Vesistenza Qualunque siano i piaceri che una per- sona sana può procurarsi coi cibi — con la perizia e con la raf f inatezza del l 'arte di combinare sapori e aromi al lettanti — il giorno in cui riuscisse agevole conce- dersi di saltare la fat i ca della mensa po- t remmo dire di aver saputo t rovare godi- menti più elevat i. Ri guarderemo le estasi seraf iche come godimenti di carattere mistico del tat to eccezionale e rar issimo. Anche nel mondo artistico, vi è stato chi ha t rovato nel digiuno volontar io la esaltazione del l ' ingegno. Ma i relgno delle immagini è un regno non f avo- loso che presuppone attitudini, prepa- razione del tutto particolare che tra- sporta pure nelle astrazioni le quali — a scadenza non breve — di ventano vi- vi ss ime attuazioni. E come! Ricordare D ' Annunz io che quando com- poneva era capace di digiunare 36 o 48 ore, sostenendosi con zollette di zucchero. PER ESUBERANTI, IPERTESI, PLETORICI Però, dimenticarsi propr io di mangi are presuppone non solo essere travol to dal- la grandezza o dal fasc ino di un ' i de a: esige pure che l ' organi smo s troivi i n precedenza nutri to in modo che sia age- vole sospendere per 24 ore di sommini- strars i' .alimenti e i dligiuno venga sop- portato senza inconvenient i. Quando l saospens ione del l ' al imento avv i ene spontaneamente — senza quella serie d allairmi provocati dal l ' incubo st ruggente di una pr ivazione imposta da necessità esterne — non accade neppure nulla d' i rr i tante o d ' oppr imente che so- migli a uno s forzo o ad un cast igo da sopportare. Perchè signi f ica che i tessuti organici detengono tali r i serve da poter sopper i re agevolmente al consumo di ener- gie e alle esigenze di calorie indispensa- bili. Ora, in questo per iodo di limitazioni e di var ie riduzioni, l ' organi smo, avendo cominciato a dar f ondo alle r i serve, s i trova meno i cnondizioni di poter di- menticare la razione giornal iera, anzi l a l imitazione imposta al larma. Questo i n linea generale. Ma non s deive sorvolare sul fat to che esiste tuttora una schiera non esigua di esuberant i, d' iper tes i, di pletorici, di disposti al l ' angina — poveri malati an- che se hanno dispense e cantine colme di provv i s te — che mang i ano per qua t t ro: sia per abitudine di sibariti golosoni, sia perchè hanno un r icambio assai rapido o uniscono cibi f ra loro in modo che uno el imina parte della sostanza del l 'al tro, o mang i ano f rettolosamente assimi lando po- co, sia perchè sono forni ti abbondante- mente. A cotesti esuberanti gioverebbe im- mensamente sospendere —almeno una vol ta al mese — i colnsueto beccare e ribeccare. Scegl iere una domenica, e in tale gior- no starsene sdraiati sotto l ' azzurro rag- giante in un giardino pubbl ico o pr ivato che sia, su una terrazza, su una spiaggia, dissetandosi di tanto in tanto con aran- ciate, l imonate o altri f rut ti di stagione. Conv i ene pure scegliersi un buon l ibro, incantare l ' imaginazione —ch ' è poi un pascolare nei giardini del sogno — un fantast i care castel li in aria, un evadere dalle strettoie trite e ritrite o dalle f ru- state di quel la che si usa chi amare realtà. La quale è soltanto una parte del la realtà meno apportatrice d sol liievo ma che, essendo più comune a tutti, le si presta volent ieri più attenzione fino al punto di non curare una realtà meno grossolana, meno zoppicante, meno sorda. Chi è povero di f antas i a? Chi non s i diverte a leggere? Non c 'è for se il teatro, la sala da concerti, il cinema? N O N SENTIRE L ' I NCUBO DELLE PRIVAZIONI Non sarebbe desiderabi le che la solita malizia giocasse i tilro di credere queste r ighe dettate dal l ' intenzione di attenuare la conseguenza del tesseramento per esor- tare a prat iche da r inunciatar i. In tutt 'i tempi l ' uomo va soggetto a mal trat tare i suoi organi con qualche sbagl io di cucina. Sottrarre i colrpo alle conseguenze d queisto sbagl io è sem- pre sa lutare: per quelli che aspettano i l paradiso e per quelli che non l 'aspet- tano. Un tale, per esempio, in attesa della pietanza, sbocconcel lava diverbi panini intr idendo ogni pezzetto nella saliera co- me se i salle fosse stato zucchero. Era diventato un tombolotto sanguigno e pe- s ant e: morì a 53 anni. Al tri mangiatori di uova e di latte vanno soggetti a ^u e l l a abbondante sal ivazione che spruzza sul vi so del l 'ascol tatore. Al t ri da eccesso di cibo ritrae f requenza di turbolenza ero- tica dalla quale — uscendone estenuato — s ' i l lude r iparare con l ' ingozzare senza mi sura. Si potrebbe anche ri tenere che se dive e divi del cinema si sottopongono a mi- surare i cilbo con minuziosa pars imonia, la peni tenza possa t rovare compenso nelle soddi sfazioni della vani tà o nel l ' accumulo di banconote e di gemme. Ma è evidente che — ameno che non esistano irregolarità cardiache o di succo gastrico (acido cloridico) che a stomaco vuoto provoca languori molesti — la so- s p e s o n e del cibo, almeno una vol ta al mese, o f f re possibi l ità curat ive e giova- menti incomparabi li per alcune costitu- zioni. Si tratta soltanto di non sentire l ' in- cubo della pr ivazione. Per questo i soll- l ievo del l ' imaginazione e del pisol ino soc- corrono a merav i g l i a. Il timore d' indebol irsi è infondato, per- chè passando la giornata in riposo il con- sumo d' energia è ridott issimo, mentre si ottiene i rilsultato di prolungare l 'esi- stenza mediante un certo s v e r n ame n to organico. D' a l t ro lato, se anche si avver- tisse indebol imento si ripara al giorno suc- cess i vo. Ma va le la pena di procurarsi la dolcissima eufor ia che o f f re il mettere in riposo lo stomaco. E' BRUTTO, TALVOLTA, DIMENTICARSI DI MANG I ARE Un tal genere di r iposo concesso a i muscoli e al l ' apparato intestinale ha pure l ' e f f et to di sospendere l ' azione d ' un inqui- namento dei tessuti dovuto al l 'eccesso di qualche sostanza che sbi lancia l ' armonia degli umori componenti i tessuti cel lulari; ha l ' e f f et to di spingere l ' organi smo a con- sumare i prodotti di quel dato eccesso e a scaricare l ' organo — tiroide, parat i roide, glandole sal ival i, f ega to — che l ' avevano incassati, scongiurando così l ' eventual i tà di compl icazioni dovute al l 'accumulo di re- sidui di scissione intermedia che, talvol- ta, possono dare or igine a combinazioni nocive e tossiche; ha l ' e f f et to di dimi- nuire i tolrpore dovuto a ingombro, di al legger i re, di donare agilità e snellezza di linea e occhio deterso, pulizia e lim- pidezza mentale — quella l impidezza che, di luendo l ' acr imonia, f a ritornare la cal- ma d ' osservare, chiudendo l ' adi to a im- pazienze e i rrequietudini, apre lo spira- glio al r i t rovamento di deliziosi nonnul la. Senti un distacco dalle banal ità mon- dane, uno svincolo da ogni t i rannia, una attesa di ali. Col r i trovare il sorriso della creazione tutto sembrerà più sapori to e uno si dice : mi sento rinascere come a pr imavera. Prof. G. B. PALANTI La pulizia n o n è s u f f i c i e n te dove si conservano generi alimentari deperibili. O c c o r r e e v i r a re la mu f f e e le d e c o m p o s i z i o n i . Con irrorazioni d< A N T 9 S A P H I L sj di s infet ta e n e r g i c ame n t e, si deodora c o m p l e t a m e n t e, si conservano sani gli alimenti, si bonificano le salumerie, pe- scherie, macellerie, r i v e n - dite di frutta, verdura, ecc. si eseguiscono in presenza dei g e n e r i a l i me n t a r i pe r c hè L e i r r o r a z i o n i d i À N T I S A P R S L Autorizz. Minist. N. 99/41 r ANTISAPRIL n«n"è velenoso'. In vendita preiso le Farmacie, i Colnsorzio Agrario Provinciale e le Drogherie. SOC AN. "A.MUCHINA, , - V i a U g o F o s c o l o N . 6 - G E N O V A Autorizzazione R . Prefettura di Mi lano N. 37783 del 7 - 7 - 1 939 -XVII 154
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