LA CUCINA ITALIANA 1942
S ignori lilà Cara Gabriella, non credo proprio che tu debba se- guire le orme di tua suocera; bandire gli amici dalla, propria mensa è l'ultima cosa da farsi, ed anzi, per una giovane sposa, sarebbe una grande rinunzia che rischie- rebbe di lasciare tracce durature. L 'offrire una semplice colazione, di tanto in tanto, non è ancora un avve- nimento da annoverarsi tra le disgrazie. L'ospitalità, questo fiore gentile che è orgoglio della donna italiana, non è an- cora inaridito e non deve morire. Per un delizioso controsenso di delicato altrui- smo, abbinato ad una punta d'orgoglio, proviamo a volte un vero godimento nel risparmiare, nel calcolare e suddividere le nostre risorse « mangerecce » allo scopo di potere riunire intorno alla nostra ta- vola gli amici cari, ed alcuni parenti. Una gara silenziosa ci sprona e c' invita. E non mi si dica l'egoistico versetto francese: « Nous sommes assez à la mai- son, pour manger le peu que nons avons ». Lo stato attuale delle razioni e del mer- cato ha suddiviso le padrone di casa in due categorie nette: quelle arcigne e te- nebrose che mormorano ed accaparrano, ma non hanno mai nulla da offrire a nessuno, e quelle (purtroppo non tante) che hanno saputo guardare le cose in fac- cia ed hanno capito che molto dipende dalla personale attività, dalla previdenza di fare gli acquisti « da sè ». Ordine, saggia distribuzione; e la loro dispensa ha sempre qualche risorsa, la loro mente conosce sempre qualche ripiego — di conseguenza la loro tavola dispone sem- pre di un coperto ospitale. In questa categoria di padrone di casa tu devi piazzarti, Gabriella, e permanervi salda e fiera come il comandante di una nave vittoriosa! Desideri il mio parere sulla parola « béchamelle »? Ebbene io non trovo giusto che si debba storpiarla con tanta variata ed ingenua disinvoltura. Dal mo- mento che questa rinomata salsa porta con sè il ricordo di un casato non c'è ragione che giustifichi tanta fantasia. Sa- rebbe meglio addirittura ribattezzarla: salsa bianca classica, o salsa-crema. E parliamo pure di avanzi: poveri, ca- ri avanzi destinati a riempire molte co- lonne di giornali e riviste! quanta filan- tropia, con queste innumerevoli ricette per nulla economiche e molto invadenti. Generalmente è l'onesto pezzetto di les- so avanzato, che fa parlare di sè. C'è chi, Aut. Prefettizia Milano N. 12943-413/41-XIX addirittura, lo contorna di uova sode tri- turate (e quindi un po' sprecate) in ar- monia con le « cipolline » e le « pata- tine » e la « salsina » e vi assicura che il colpo d'occhio sarà magnifico... lo consiglio sempre di accomodare le carni avanzate con cura, nel piatto più adatto — possibilmente di vetro -— ed aggiungo che alcune fettine di salumi completano la portata molto più sostan- ziosamente di innumerevoli leziosi de- cori — tutt'altro che economici. Basta INOSS IDAB I LE C € IL UJ M IB IU § Macchina moderna per fare la pasta in casa IMPASTA - SFOGLIA - TAGLIA Si vende nei principali negozi CATALOGO C RATIS ARTICOLI UTILI PER LA CASA GAVAZZENI - Bergamo - Case l la Postale 75-C un ciuffetto di prezzemolo, un po' di radicchio per unico ornamento. E le pol- pette poi? Fatte a regola d'arte sono ot- time, ma il più delle volte non è il caso di parlare d'« avanzi » ! E giacché siamo in argomento di cu- cina. e di tavola mi sovviene l'ultima tua interrogazione. Nel centro della tavola da pranzo, durante il giorno, puoi met- tere una grande coppa veneziana colma d'acqua e piena di ninnoli acquatici: stelle marine, piantine di corallo, con- chiglie. Venezia è la deliziosa maga di questi originali gingilli, che hanno un alito di vita. Ieri ho visto Laura con un minuscolo cappellino a forma di tamburello, tutto fatto di lievi penne in azzurro spumato, un ampio velo ombreggiava i suoi occhi di cielo, e pareva scesa da un quadro. Scrivimi lungamente, come è lungo ¡1 mio abbraccio. ACUUAMARINA 35
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