LA CUCINA ITALIANA 1942

MEGOLI D'UAN PROVAETT LAVANDAI A Quando voi usate Gigl io per fare il bucato, voi eliminate la fatica di insaponare, liscivare, strofinare, bat- tere, torcere, e fare bollire la bian- cheria. Non solo, ma scongiurate il pericolo di deteriorare i vostri indu- menti, specie quelli fini e delicati. 7CÍ/0 AUTOBUCATO ITALIANO ntBUSTSUE BIBSSTE L. EEHTOHCINI • BERGAMO ancora, ma credo debba esser buona. Si tratta, naturalmente, dell'animale di mo- da: il coniglio. Prenderne uno, lavarlo bene, e metterlo a marinare per 12 ore in acqua e aceto. Affettare poi un porro, due cipolle, tritare uno spicchio d'aglio, un po' di sedano, una acciuga, una ca- rota, prezzemolo e rosmarino. Porre tut- ta questa roba in un tegame di terra- cotta : gli aromi, poi il coniglio a pezzi, poi due bicchieri di acqua e uno di vino bianco. Salare e impepare. Dopo mezz'ora di cottura aggiungere pomo- dori sbucciati. Completare poi la cottura. La rivista aggiunge una seconda ricetta che è una variante: sf'Jjuò, cioè, cucinare il coniglio nel modo suindicato, ma tri- turando, insieme all'altra roba, anche due foglie di alloro e una scorza di li- mone. Dopo la prima mezz'ora di cot- tura, oltre ai pomodori, si possono ag- giungere patate sbucciate. Deve esser buono. L'abbonamento per la vostra a- mica può decorrere dal i° gennaio (e in tal caso inviamo gli arretrati) o dal marzo, o da quando ci invia la quota. BIONDA, MA . . . — ' S a p e t e già che 10 sono recisamente contraria alle tintu- re per capelli, se non ne conosco la as- soluta inoffensività. Questa ricetta che ho trovato in un interessante volume di Lea Schiavi mi sembra (quantunque con- tenga prodotti metallici) innocua : si fa sciogliere un grammo di cloruro di ar- gento in 12 grammi di ammoniaca li- quida a 22°, e un grammo di solfato di rame in 88 grammi di acqua distillata. Mescolato il tutto, si mette da parte. Poi si uniscono 5 grammi di solfuro di sodio cristallizzato, 1 gr. di acqua di colonia e 100 gr. di acqua di rose. Le due miscele debbono esser conservate in bottiglie separate. Al momento di ser- virsene si lavano prima i capelli con acqua e sapone, si fanno asciugare, poi si umettano leggermente colla prima so- luzione, spazzolandoli, e poi colla se- conda. Pare che dia un ottimo risultato : ma io sono bruna. .. e non mi tingo. Contro la caduta dei capelli provate la lozione inventata da Landerer: far ma- cerare per sei giorni, in 120 grammi, di alcoolato di lavanda, e 120 grammi di alcoolato di origano, 60 grammi di fo- glie d'alloro polverizzate, e 8 gr. di chiodi di garofano, ugualmente polveriz- zati. Alla fine del 6° giorno aggiungere 15 gr. di etere solforico. Fare delle fri- zioni al cuoio capelluto, sera e mattina. Ma. .. non c'è pericolo che i capelli in- comincino a diradare per le tinture che adoperate? E non sarebbe meglio... Molte cordialità. BOLOGNA MIA! — Provate il the fatto con le foglie di coca. In un vec- chio Almanacco igienico del prof. Man- tegazza — è roba del 1866! ma l 'ho comprato quest'anno in una libreria an- tiquaria, —- ho letto che in molti casi di digestioni torpide, e di atonia intestinale, specie se derivate da atonia nervosa, un pizzico di foglie di coca messe in una tazza e su cui sia stata versata dell'ac- qua bollente fa un irffuso verdognolo, che, inzuccherato convenientemente, è gradevole a bersi e utile negli effetti. La coca è. .. boliviana, ma dai farmacisti o dagli erboristi la troverete certo. COME L ' AQU I LA. — V i darò un elenco delle sostanze più comuni, e della percentuale di grassi che contengono. Voi vedrete, così, che oltre alle noci e alle nocciuòle, di cui parlava il nostro prof. Palanti in uno dei suoi articoli così densi di nozioni utili, moltissime sostan- ze contengono dei grassi che possono supplire benssimo alla carenza di quelli che servono da condimento. Si capisce che questi grassi nascosti entro le fibre delle sostanze alimentari (carne, pesce, frutta ecc.) sfuggono alla nostra perce- zione immediata: ma l'organismo, col suo laboratorio chimico perfezionatissimo, li ritrova, li elabora, e li utilizza. Inco- minciamo dall 'anguilla: quando date a un vostro caro 100 grammi di anguilla, arrostita sulla gratella, gli date gr. 23,86 di grasso. Il formaggio lodigiano, o parmigiano, ne contiene gr. 15,95; > Pi- gnoli, o pinoli, contengono grassi per il 42,50 % del loro peso; le castagne il 4,10; quelle secche il 6 % ; i piselli sec- chi 2,10; i fagiuoli 2,80; le lenticchie 2,60; le fave 2,50; il latte normale 3,70; l 'uovo il 7 %; il cuore di bue il 6,15 % : il fegato il 5,58; perfino il merluzzo sa- lato contiene una quantità infinitesima di grasso: 0 , 38%. State dunque tran- quilla: all'infuori dei liquidi (vini, li- quori, ecc. ) tutto, perfino i molluschi, contengono molto o poco di sostanze grasse che l'organismo si affretta a uti- lizzare in sostituzione dell'olio o del burro, o meglio di quella quantità d'olio e di burro che gli avvenimenti ci co- stringono a economizzare. L' importante è che la massaia sappia, e si regoli in conseguenza. ANACAPR I. — Per gli indumenti de- licati, adopra con criterio il sapone della tessera. Se, come purtroppo qualche vol- ta succede, ti sembra che il fabbricante abbia tirato un po' via, nella prepara- zione del sapone, fallo sciogliere in ac- qua bollente. Se ci sono sostanze pe- santi si depositeranno in fondo : e tu potrai utilizzare l 'acqua saponosa. Quanto al resto che mi domandi, è un po' difficile fornire della fantasia... sen- za sapere con precisione quando, e come è che questa fantasia deve essere ado. perata. Non conosco le tue possibilità, e quelle locali, e non so quindi che cosa suggerirti. Ma permettimi di rac- contarti quello che ho fatto la setti- mana scorsa. Avevo in casa un pollo. 42

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