LA CUCINA ITALIANA 1942

F ò r m i t r o l L'80°/ 0 delle malattie che attaccano l'apparato respira- torio è dovuto a germi infettivi che penetrano in noi con l'aria inspirata. Si può sfuggire a siffatti contagi realiz- zando l'antisepsi delle mucose respiratorie, sfruttando l'energica azione battericida della formaldeide che, a contatto della saliva, si sviluppa dalle pastiglie di 'JormìtroL D',A.Wam>EU. S . A . = M h a n o - Autorizzazione n. 9997 del 2S-3-1941 grasso, con una bella pelle gialla, pro- mettitrice di un tessuto adiposo ragguar-" devole. M'era costato parecchio, natu- ralmente, e lo guardavo con tenerezza e venerazione. E guardandolo, pensavo: «se lo faccio lesso, o arrosto, in 4 che siamo, e tutti muniti di un appetito giovanile e baldanzoso, ce lo sbrighiamo in una giornata. E questo invece è un pollo che deve far parlare di, sè per parecchi giorni. Al lora? ». Allora ho inco- minciato col tagliare a fette sottili il petto; sono venute quattro costolette che, saltate in un resticciolo di burro, e convenientemente accompagnate con una poderosa verdura, hanno fatto la loro figurona al pranzo di mezzogiorno. Poi (poi... ma subito dopo la prima opera- zione chirurgica sui petti) mi son messa col coltellino e le forbici a disossare la carcassa. Le ossa, purtroppo, non le ho potute utilizzare: ma la pelle l 'ho ri- cuperata intera, e la carne, convenien- temente pestata, e mescolata con una besciamella, mi ha fornito una quantità rispettabile di polpette saporose e deli- cate, (che ci siamo mangiati il secondo giorno). Colle budelline pulite e tagliate, e con le rigaglie, mi è venuto un sugo magnifico, per la pasta asciutta ilei mar- tedì. Ma ci avevo lavpelle... e per quel- la ho sacrificato un'altra parte del mio modesto peculio, e ho comprato un co- niglietto, gli ho fatto lo stesso servizio che al pollo, l 'ho cioè disossato, pestato, mescolato con midolla di pane, un poco di formaggio grattugiato, odore d'aglio e di noce moscata, un uovo: ho riem- pito con questo impasto la pelle del pollo, l 'ho ricucita diligentemente, l 'ho involtata in un tovagliolo... e ci ho fatto' il brodo per il mercoledì. Il finto pollo, che poi era coniglio travestito da pollo ripieno, una volta freddato è stato ta- gliato a fette sottili ci ha fatto a tavola la figura che avrebbe fatta una galan- tina di pollo autentica. Naturalmente avevo messo nell'impasto anche il fega- to, il cuore, e i rognoncini del coniglio. Mi dimenticavo: dal pollo avevo raccol- to anche un bel po' di grasso: me ne sono servita per rifarci una verdura. .. Le penne? No, le penne non le abbia- mo mangiate. EGL ANT I NA, — Grazie per le ri- cette, che però troveranno posto il me- se prossimo. Questa volta, il fascicolo era tutto pieno già da tempo. Vi ve cor- dialità. SERRAMAN1NA. — Si, le uova vanno completamente immerse nel succo di li- mone, il quale discioglie perciò il cal- cio di cui è composto il guscio. Così, alla vitamina C antiscorbutica di cui è ricco il succo del limone, si unisce l'a- zione del calcio, mentre il tuorlo e il chiaro dell 'uovo, per conto loro, forni- scono i principii nutritivi ormai noti. Penso che, immerse in quel liquido, le uova si conservino notevolmente : ma non ho un'esperienza personale al ri- guardo. Così, pure, non so quale sia la dose da darne. Comincerei, con molto poco: un cucchiaino da caffè, tanto per saggiare la tolleranza dello stomaco al- l'acido del succo di limone. A B BONA TA CAMPIGLIESE. — Gra- zie per le ricette, che andranno il mese prossimo. E grazie per la cara lettera, che mi ha fatto tanto piacere. Vi scri- verò. Ma voi mi chiedete un consiglio per rilegare i fascicoli della Cucina, e io che ne ho già parlato anni addietro tremo all'idea di dover occupare una colonna per dirne di nuovo. Ad ogni modo lo farò la volta ventura, va bene? Molti saluti e molta simpatia. GABBRIELLA C. — È già molto dif- ficile fare in casa un sapone da bucato che lavi. Ma tu vorresti fare addirit- tura un sapone fine e profumato. È un lavoro quasi impossibile. Ad ogni modo cercherò di parlarne in seguito. JOLANDA. — Gli oggetti di lana e quelli di seta non vanno mai lavati in acqua calda, ma tiepida. Unite qualche goccia di ammoniaca. Se fate la pasta asciutta, adoprate per lavare quegli in- dumenti l'acqua di cottura. I tessuti di fibre artificiali (rajon ecc.) non vanno mai trattati bruscamente, quando sono bagnati : perchè è quando sono bagnati che diventano fragilissimi. Non li tor- cete, non li stropicciate, non li stirac- chiate. Lasciateli asciugare lentamente, dando loro una disposizione tale da per- mettere di conservare il più possibile la forma originale. Per gli, abbonamenti (di cui vi ringraziamo) vi abbiamo fatto spe- dire il prenjio meritato. -Continuate... ADALGI SA. — Il pane nel forno di campagna si fa. .. come lo fanno i con- tadini nel loro forno rustico, e i fornai di professione nel „loro. Preparate la pa- sta, lasciatela lievitare... e infornatela a forno caldo. Non posso dirvi quanto tempo di cottura vi occorra: regolatevi coll'esperienza. Aspetto con ansia di sa- pere che risultato vi ha dato l'esperi- mento fatto colle patate. Molti cordiali saluti. NINA ALIMENTI PREZIOSI Nel le circostanze attuali, la madre di famiglia, sollecita del benessere fisico e della serenità dello spirito dei suoi cari, deve cercare di rivolgere la sua attenzione non solo sulla scelta ma anche sulla sa- piente associazione dei cibi, in modo che quello che eventualmente difettasse all'or- ganismo per deficienza di un elemento possa esser trovato abbondantemente in un altro. Lo zucchero, i sali: minerali pre- ziosi contenuti nelle frutta, le vitamine preziosissime, si trovano riuniti nelle mar- mellate e nelle caramelle Mot ta: i più squisiti prodotti, capaci di nutrire e di dar forza, salute e gioia a chi li adopra. SIAET PREVIDENTI!! ! qualche scatola di com- bustibile solido di sicurezza ME E T À in tavolette. Sostituisce anche il gas nei periodi di eventuale sospensione Presso i grandi Magazzini ed il Vostro Droghiere 43

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