LA CUCINA ITALIANA 1942

ma, ci siamo capite. Anche- per il sam- buco, ho la ricetta per fare la decozione coi loro fiori: ma non »per togliere le tracce del succo delle loro bacche. Pro- vate a dare il vestito a uno smacchiato- re di professione. E G L A N T I N A. — Le r icette sono per- venute troppo tardi perchè potessero tro- vare posto nel fascicolo del mese scorso. Esso è uscito, purtroppo, già abbastanza tardi per ccìnto suo, a causa della lun- ghezza della stampa di un numero cosi grande di copie, e non potevamo ritar- darlo ulteriormente. Ne diamo una par- te oggi. L ' « indice » ci ha portato via due pagine. Pubbl icheremo il resto a febbraio. Grazie per gli auguri che ri- cambiamo e per gli abbonamenti che ci promettete. L . S. — i E' un po' diffici le risponder- vi pr ivatamente quando non ci indi- cate nè il vostro nome nè il vostro indi- r izzo completo. E d'altra parte l'indica- zione, che ci date, d'aver ricevuto la « Crema To-Radia » quale premio per gli abbonamenti trasmessici è così vaga che non ci induce certo a far delle ricerche. Abbi amo già fat to spedire tanti premi ! Lodiamo la vostra volontà di collabo- rare: vi ringraziamo dei propositi, che ci manifestate, di continuare la propagan- da a favore del lai «Cuc i na »: ma, per- chè la vostra collaborazione possa essere eff icace, diteci dove possiamo farvi per- veni re le nostre osservazioni. ROS E TTA M I L AN E S E. — Certo, i fio- ri hanno raggiunto al tezze di prezzo ver- tiginose. Ma si può adornare unai tavola anche senza ricorrere ai bocciuoli di rosa da 10 lire l 'uno. Intanto, durante le fe- ste abbiamo avuto il vischio, l'agrifoglio, i pungitopo dalle bacche vermigl ie, e fio- ri, anche, modesti, ma d'un prezzo più ragionevole. Non è detto che una ta- vola debba aver delle orchidee, per es- ser gaia. Se la tovaglia è pulita, se lo spirito di chi si asside al desco ha la se- renità del dovere compiuto, anche un « trionfo » di mandarini colle loro fo- gl ie intorno, o di mandarini e aranci mescolati, può mettere una nota di colo- re simpaticissima. In un vecchio castello •di Toscana, sulla bella rustica tovaglia di canapa del salone da pranzo (e la to- vaglia era costituita da due strisce di 40 cent imetri circa, lunghe quanto la ta- vola rettangolare) due ant iche zuppiere .recavano enormi piramidi di mele gial- le e vermiglie. Quanto al le tovaglie: ne ho viste re- centemente in tessuto di carta intrec- ciata, lavabile come un panama. Erano vivaci e simpatiche. Guaredat i vositr Reni mòrdini ¡ u r n a | o/ Oft'* ,Nt "Ovunque L. 7.fajc&ro/a Pillole FOSTER Reni P E R L A. — lo le regalerei uno di quei tavolini con le ruote, che servono per far giungere in un salotto i rinfreschi da offrire. Ce ne sono di bellissimi, e anche di abbastanza economici, in radica, in vimini, laccati. E se no offri le delle cio- tole di legno da frutta secca, con un ar- tistico schiaccianoci di legno scolpito. I nostri artigiani della Val Gardena sono bravissimi, in questi lavori. E del resto tutta l ' I tal ia ha artigiani che sono veri artisti. La frutta fresca non si mescola con quella secca. Come «p i a t to nuovo» ti consiglio questo: procurati, nei giorni consentiti, del le fette di prosciutto, crudo o cotto: falle tagliare grandi e sottili. Prepara con esse dei « c a n n o l i », avvolgendole intor- no a un grosso manico rotondo, e riti- randole così avvoltolate. Riempi il foro di patate lessate e schiacciate in cui avrai amalgamato dei pezzettini di for- maggio, una carotina lessa tritata, del sedano pure tagl iato a pezzettini, qual- che oliva disossata .(.una per cannolo). COLLABORAZIONE DELLE ABBONATE Fa' insaporire con una salsetta di pomo- doro, e servi con una polenta invece che con pane. Grazie dei dieci abbonamenti alla «-Cucina » e dei tre abbonamenti alla « Domenica ». Ti abbiamo spedito il dono bellissimo. DORA. — Ringraziamo Iddio, che le feste son passate, e il .19 si riaprono le scuole, e la vita fami l iare potrà ripren- dere il suo ritmo. Mi rendo conto di quel che mi scrivi, con 4 figlioli per la casa, e questa stagionaccia. Ma cerca di non farli impigrire e portali più che ti è possibile al l 'aria, anche se fa freddo. La tua lettera mi ha fatto sorridere, ma mi ha anche riempito l 'animo di commo- zione. Che tu, con tut to il lavoro che hai. voglia ancora lavorare per i nostri cari soldati, questo è veramente bello e degno di una madre italiana. Per il tuo nipotino che è al Liceo, il « Giornale della Domenica » può rappre- sentare una lettura settimanale piacevo- lissima e preziosa: ci sono articoli dei più bravi scrittori, articoli di letteratu- ra, di storia, d'arte, e novelle, racconti, e una pagina cinematografica, e molte bel le fotografie. Come abbonata alla « Cucina », tu hai diritto a pagare l'ab- bonamento L. 21 invece di L. 23, anche se lo fai indirizzare a tuo nipote invece che al l ' indirizzo con cui ti viene la « Cu- cina » a casa. Mi l le cordialità. N I NA Veleno per i topi di fogna I grossi topi di fogna non entrano in casa, ma sono il flagello degli orti. Essi divorano infatti gli erbaggi ed anche i pulcini. Per estirparli c 'è un rimedio ot- timo. Introducete in alcuni pomodori ma- turi varie capocchie di f iammi feri di le- gno. Più capocchie di f iammi feri ci sono, più il veleno riesce potente. Introducete questi pomodori nei buchi dai quali pre- sumibi lmente escono le talpe e vedrete che a poco a poco il vostro giardino sarà liberato da quel le ripugnanti bestie. Margherita Pel legrini OH- Sapone a base di ricolta Si sa che il sapone è il... frutto della mescolanza, a caldo, di un grasso e di una sostanza fortemente alcalina: la so- da caustica. Il resto, talco, aromi, amido, medicinali, ha funzioni diverse: ma l 'azione detersiva è esercitata da quelle due sostanze. Ecco ora una nostra gen- t i le abbonata, la signorina Margheri ta Brunel li di Bologna, che, dopo averci fa- vorito una ricetta di olio sintetico, ci manda questa per un sapone di fabbri- cazione casalinga, a base di ricotta e di soda. Confessiamo che non l'abbiamo sperimentata. 500 grammi di ricotta!... e poi, la ricotta ci piace troppo man- giarcela così, con un pizzico di sale o di zucchero, anche senza tutti gli in- gredienti (cannel la in polvere, cioccola- ta in polvere, etc.) che si suggeriscono per trasferire l'onesta ricotta dal posto che le spetta, di modesto latticino, in quel lo di dolciume. Ad ogni modo, per chi, avendo la ri- cotta, invece di mangiarsela la volesse saponificare, ecco la ricetta: Ricotta grammi 500; sapone in polve- re gr. 250; colofonia (pece greca) gram- mi 25; soda caustica- gr. 50; lysoformia gr. 25; talco, qualche cucchiaio; acqua gr. 1750 (un litro e tre quar t i ). Far bollire il tutto per un'ora e mez- za, aggiungere il lysoformio mezz'ora prima di togliere dal fuoco l'impasto che sarà stato, durante l'ebollizione, agitato continuamente con un mestolo. Versare il composto su un marmo, lasciar raf- freddare, tagliare a pezzi e lasciar che prosciughino bene all'aria prima di ado- perarli. VOILP PLAETINAT MERAVIGLIOSI ESEMPLARI D'ECCEZIONE TO F ANARI già GU A R D I NI C o r s o Umb e r t o — ROMA

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