LA CUCINA ITALIANA 1942

GIUSEPPINA L. — Cara Signora, non vi abbiamo risposto perchè non siete ab- bonata. Come abbiamo spiegato tante volte, questa rivista è fatta per le nostre abbonate: è, diciamo, l'organo di comu- nicazione fra le componenti di una fami- glia un po' numerosa, per dir la verità, (115.000!) ma unita e volenterosa. Voi non siete abbonata, e non potete essere neanche una lettrice, visto che a Colo- gnole la Cucina non è in vendita. Viene il momento in cui avete bisogno di una ricetta o d'un consiglio (si tratti di una maionese senza olio senza uova e senza farina, o di una cura di bellezza) e pen- sate di rivolgervi a noi. Ma non riflettete che, come voi, ci sono in Italia milioni di donne che possono aver voglia di altri consigli, e che fra tutte le forme di apostolato conosciute quella di passar la vita a insegnare gratis, a gente scono- sciuta, come si fa la maionese, non è ancora stata inventata. Noi rispondiamo volentieri, gratuitamente, a tutte le do- mande di carattere tecnico o di carat- tere scientifico che ci vengono rivolte dal- le nostre abbonate: le altre le cestiniamo. Con rincrescimento, ma le cestiniamo. Perchè possiate rendervi conto del modo con cui si procede, vi dirò: quando ci arriva una lettera con un quesito, se non c'è attaccata la targhetta dell'abbonamen- to, domandiamo all'Amministrazione: È abbonata? Se non è abbonata, nulla da fare. Qualche volta, come è avvenuto in questi giorni per una gentile signora di Roma, la lettrice che ha bisogno di un consiglio confessa di non essere ab- bonata, ma aggiunge: «Mandatemi il modulo per il versamento e mi abbono subito». Inutile astuzia! Perchè noi man- diamo, sì, il modulo per il versamento, ma non rispondiamo. E un mese dopo domandiamo all'Amministrazione : « Si è abbonata ?». L'Amministrazione risponde di no... e noi buttiamo la lettera nel ce- stino. Così succederà alla vostra, gentile Giuseppina: per altro, questo fascicolo vi perverrà, gratis, in dono cordiale, perchè possiate leggerci, se non proprio la ricetta della maionese senza olio, que- sta risposta che vi spiega (e spiega ad altre richiedenti), il nostro silenzio. ABBONATA SANTHI ATESE. — Per i residui di cera, o di stearina: alcole puro, concentrato, o, meglio, trementina. Immergere la parte macchiata nella tre- mentina, che scioglierà quello, della cera, che è ancora rimasto nonostante il bu- cato, fra le fibre della stoffa. Comprimen- do poi la carta assorbente sulla macchia bagnata, si dovrebbe riuscire ad asportare la trementina e la cera. Tutto sta però a vedere quale trattamento ha subito la macchia, e se per caso invece di ra- schiare la cera non vi abbiano fatte applicazioni capaci di modificare definiti- vamente il colore della biancheria. Ne! qual caso... Per il resto — e cioè per evitare che la gente che. si siede d'estate sulle vostre Poltrone ricoperte di finto cuoio riman- gano appiccicate al... finto cuoio — vi confesso che non so che cosa suggerirvi. È pegamoide? Come volete che di qui... Di che cosa è fatto questo finto cuoio? Cordiali saluti. NINA ALDI ^ ^ i l i idlÀk Tutte le svariate afie ; zioni che sotto que- sto nome vengono comprese, sono vit- toriosamente preve- nute e combattute dal le past igl ie di F o p m i l t r o Chiedete, nominando questo giornale, campione grati» N. Vii « " a Ditte 1 1 1 » 1 1 » ' 1 1 n , — »- • Autor izzazione Prefet t izia n. 33537 del 23-6-941 75

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