LA CUCINA ITALIANA 1942

Glogio dei cavolfiore Ormai i più graditi prodotti dell'orto — carciofi, asparagi, piselli, baccelli — hanno rimpiazzato, o stanno rimpiaz- zando, sulla nostra mensa, il cavolfiore che, tra novembre e maggio, ha dato un così largo contributo alla cucina di guerra. In quante maniere è stato cuci- nato quel provvidenziale cavolfiore! Lo abbiamo mangiato lesso e in umido; ne abbiamo fatto frittate, frittelle, e anche budini sia pure... a scartamento ridotto, ma buoni e di bella apparenza. Nei momenti di magra, a desinare o a cena, ci siamo attaccati al cavolfiore come a un'ancora di salvezza. Ed ora che dalle ultime « palle » scaturisce al sole dei cam- pi il seme per la stagione ventura, ci piace spendere poche parole di plauso per questo ortaggio bonaccione per il quale, pur dopo tanto uso ed abuso, pro- viamo già un senso di nostalgia. Confortiamoci della sua assenza assa- porando tutto ciò che l'orto ci offre, nella superba messe primaverile, di ver- dure sapide e nutrienti, da mangiarsi cotte e crude e, salvo controindicazioni, molto utili all'organismo. ANONIMA PER FORZA. — L'insa- lata cruda fa effettivamente parte della dieta contro l'obesità. Essa costituisce inoltre un alimento utilissimo per chi fa vita sedentaria e per gli artritici. Ma non è affatto indicata per chi ha lo stomaco irritabile, specie per gli iper- cloridrici. INSALATE MODERNE SIGNORA A. B. T . , Trento. — A questa denominazione corrispondono me- scolanze più o meno ricche e gustose di ingredienti che non di rado sembrereb- bero a tutta prima in contrasto fra loro: foglie d'indivia, d'insalata ricciolina e di radicchio rosso, pomodori crudi, patate lesse, fette o succo d'arancia, panna di latte, vin bianco, uova sode, filetti di aringa, acciughe, mele ranette, prosciutto Insalata ricciolina bianchissima e ra- dicchio rosso in parti uguali e ben la- vati, tagliati con le forbici e mischiati assieme. Come condimento, ( poco (alio, poco sale, e poche goccie d'aceto. Sul muc- chietto d'insalata, disposte a corona, al- cune sottili fette di arancia prive di buccia e di semi. ucina cotto, lingua, funghetti e carciofini sot- t'olio, olive verdi snocciolate, capperi e cetriolini sott'aceto, carote, cipolla cruda o scottata, punte di asparagi e fagio- lini prelessati, grumoli di sedano, gela- tina di carne trita, code di gamberetti, coda d'aragosta, tartufi neri, gherigli di noce, formaggio groviera, senape, mo- starda, salsa maionese, olio, aceto di dragoncello, pepe di Caienna... prima della guerra comparivano in qualche in- salata l'ananasso e la banana. Le insa- late moderne si servono in insalatiere o in coppe di cristallo nelle quali i vari elementi sono raccolti — mischiati o se- parati l'uno dall'altro, qualità per qua- lità — e conditi secondo formole stabi- lite dai buoni trattati gastronomici sotto denominazioni cosmopolite. Ma con un po' di buon gusto, una massaia può combinare una mescolanza capace di soddisfare al palato e insieme all'occhio. Ecco una formula molto sem- plice e adatta ai tempi attuali: Investigazioni-Informazion i Specializzato per prematrimoniali - Rintracci Istituto LOMBARDI VIA DELLA STAMPERIA, 67 ROMA Telef. 683.571 Indagini delicate - Accertamenti ovunque Avete dei lavandini da sgorgare? USATE IL J H # 9 /Vtmam V ffl BREVETTATO S e n z a ac i do, s enza pe r i co lo dri i n t a c c a re l e t ub a z i on i , di- s g o r g a , deodo r a, d i s i n f e t ta l a v a nd i n i , l a v a b i , b a g n i ; a p p a r e c c hi s a n i t a r i . Con t r e c u c c h i ai d a m i n e s t r a, in- t r odo t t i ne l l ' o r i f i z io v e r s a n d o vi s o p r a un l i t r o di a c q ua bo l l ent e, o t t e r r e te l a r i p u l i t u ra p e r f e t t a di q u a l u n q ue t ubaz i one. SOS T I TU I S CE L ' I D R AU L I CO Presso i grandi magazzini ed il vostro droghiere A richiesta invieremo gratis l'opuscolo colle istruzioni per l'uso S. A. META - V i a Rugabe l l a, 8 - MI LANO Cara A. B. T . di Treno; non vi viene voglia di sperimentare questa novità? LA FARINA DI SORGO LILIA, Livorno. —• Se il vostro indi- rizzo mi fosse stato noto, vi avrei scritto direttamente. Serbate pure l'anonimo; ma non sperate che vi risponda nella corrispondenza. L'argomento è troppo de- licato, perchè io possa trattarlo nella « rubrica ». Quanto alla farina di sorgo vi consi- glio di sperimentarla, ma senza preven- zione; dimenticando, cioè, la natura cfi- messa dei grani da cui essa viene rica- vata. Essa non ha gran sapore ed è un po' rustichetta; ma addizionata con altre sostanze, può fornire focacce molto in- dicate come riempitivo, specie per le famiglie dove sono bambini. Se ne pos- sono fare anche frittelle e farinate, sem- pre allo scopo d'integrare l'alimenta- zione della gente di buon appetito. L'uso di questa farina va, perciò, sempre più diffondendosi. Per fare la focaccia le massaie la intridono con latte conden- sato, diluito nell'acqua, con surrogato di rossi d'uovo e lievito in polvere. Co- me aroma, scorza di limone o d'arancio grattugiata. L'impasto, ben lavorato, vien messo in una casseruola leggermente unta d'olio. La focaccia si cuoce in for- no a calore moderato. Si tratta di una preparazione rudimentale che può es- sere suscettibile di miglioramento. Le massaie che fossero in grado di esporre un procedimento più raffinato o che sa- pessero indicare altre maniere di usare la farina di sorgo, c'inviino le loro ri- cette. Noi le pubblicheremo volentieri. COSTOLETTE DI PICCIONE REDUCE DA TRIPOLI. — Dunque vi sorprende che da un piccione si possano ricavare delle costolette. Ed io accrescerò la vostra sorpresa dicendovi che anche ai piccoli volatili — tordi, beccaccini, quaglie — e anche alle co- sce di pollo, si può dare la forma di co- stolette. E si fanno pseudo costolette di melanzane, di zucchine, di polpa di lue-

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