LA CUCINA ITALIANA 1942

RISORSE DA TESOREGGIARE Verdure che non costano nulla Anche nel mondo placido e silen- zioso quanto benefico delle piante ci sono quelle maltrattate dai signori uomini. Alcune pianticelle si presentano in mal'arnese: aspetto selvatico, scabro, si- tuazione urtante o poco invitante e su di loro pullula una letteratura superfi- ciale, sassaiola, che incita a non curarle, se non a calpestarle senza pietà. E' il solito risultato basato su le apparenze. Di questo risultato paga le conseguenze lo stesso uomo, perchè non utilizza le proprietà di alcune piante. Fra queste si distingue la borrana o borragine (Bor- rago officinalis) un'asperifolia. Verso maggio nei luoghi incolti, nelle zone abbandonate coperte di calcinaccio, intorno a tettoie sconquassate, in ap- pezzamenti che aspettano gli ordini di un nuovo compratore, spuntano le bor- raggini con foglie larghe, pelose, assai ruvide al tatto per una certa incrosta- zione di carbonato di calcio. Ma aspetta che fiorisca e vedrai dei fiori d'un azzurrino viola pastello vera- mente serafico che ricorda come la pianta appartenga degnamente alla stessa fa- miglia dell'eliotropio e del non ti scor- dar di me. Non sono soltanto bellissimi, i fiori: sono anche buoni in insalata uniti alle lattughe o all'indivia; rendono servigi anche come infuso (15 gr.) per agevolare la diuresi. Con quelle fogliacee setolose si può preparare una pietanza deliziosa. Rac- colte e lavate le foglie, cotte un tantino nel burro, sbattute due o tre uova (a seconda della quantità delle foglie) col formaggio grattugiato, vi si intridono e si sovrappongono quattro o cinque fo- glie, indi si scioglie nella padella burro o strutto e vi si pongono a cuocere mo- deratamente. Quando lo strato d'uova sarà coa- gulato, si mettono nel piatto. Sapore e potere commestibile non hanno nulla da invidiare al sapore e valore alimentare di una costoletta. • Già, borbotterà qualcuno, ma ci vo- gliono le uova e il formaggio... In mancanza d'uova e di formaggio, Si può stemperare della' farina nell'ac qua, intridervi le stesse foglie, sovrap- ponendone anche quattro o cinque, e cuo- cerle nel burro. Ne verrà una specie di « bignè » gustósissimo. Eccellenti e piacevoli sono le foglie di borraggine unite a minestre di fagioli o di lenticchie, allo stesso modo delle indivie (scarole). Essendo abbondanti di carbonato di calcio e di mucillaggine, sono utilizzabili pure in infusi, tisane per curare alte- razioni biliari, del fegato, eruzioni, ecze- ma. Per le tisane occorrono dai trenta ai sessanta grammi di foglie per un li- tro d'acqua, quindici minuti d'ebolli- zione. Quante muraglie, quante siepi, quanti fossati, quanti crepacci, quante aride macerie non s'adornano abbondantemente di ortica a foglie dentate con due stipole? Più o meno si è impressionati dal fatto che sono infestanti e provviste di peli — che sono gli apici di glandoline le quali secernono acido formico alquanto concentrato e provocano un bruciante prurito. Certe specie: quella stimolane di Giava, quella urentissima dell'isola di Timor, possono provocare fenomeni simili al tetano e al morso dei serpenti. Se ne fa un simbolo della crudeltà e per- fino l'araldica ingiuria l'ortica col raf- figurare con essa la curiosità punita. Ecco una pianticella che subisce la sorte delle persone ruvide e bruttine, non desiderabili, ma che, se avvicinate sen- za pregiudizi, rivelano una delicatezza di tatto e una misura di riguardo che in- canta. Dell'ortica se ne conoscono centoquin- dici specie in tutta la superficie terre- stre: quattro specie solo in Europa. E sorprende ancora apprendere che appar- tiene alla nobile famiglia del gelso, del fico, del luppolo, della canapa, dell'olmo. La nostra ortica è quella dioica, ricca di acido gallico e di nitrato di potassa, quasi alla pari degli spinaci. Le cime giovani appena cotte non pungono più... e sono saporite e nu- trienti quanto gli spinaci. Come gli spi- naci possono partecipare alle frittate e costituire una pietanza a buon mercato. Tenuto conto che in varie città due chili di spinaci (appena sufficienti a una famiglia) costano alcune lire alighe ora, si può realizzare un discreto risparmio, specie se si ha una bella nidiata da nutrire. Offerta alle galline e ai tacchini sti- mola l'ovulazione in modo che la massaia può avere il piacere di raccogliere qualche ovetto di più anziché di meno. Data alle mucche quale foraggio l'ortica aumenta la percentuale di crema nel latte. Me- scolata ad avena e data ai cavallini con- corre ad aumentare la lucentezza del pelo e la vivacità. Tra le altre virtù fuori della mensa, l'ortica ha pure quella di frenare l'emor- ragia senza esporre ai pericoli ai quali sottopone la segala cornuta. L' infuso di ortica soccorre nei casi di rosolia, di asma, di principio di pleurite, di vaso- costrizione, di febbre maligna. Rispetto ad altre verdure l'ortica pre- senta il vantaggio di costare soltanto la fatica di raccoglierla. E tuttavia si per- siste a considerarla infestante! Per salvaguardarsi dal prurito mole- stissimo basta provvedersi d'un paio di guanti di gomma per raccoglierla e la- varla. E ne vale la pena, specie in questa epoca, tanto più che la raccolta solle- cita pure ad usufruire dell'aria prima- verile. Anche l'aria è un alimento. G . B . P A L A N T I C O L U M B U S Macchina moderna Fper fare la pasta in casa ¡MPASTA - SFOGLIA - TAGLIA Si vende nei principali negozi CATALOGO GRATIS ARTICOLI UTILI PER LA CASA OMA Z Z EMi - B E RGAMO - Casella Postale 75-C Risforante S. 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