LA CUCINA ITALIANA 1942

Bisogna inoltre scartare i funghi bacati 0 togliere quelle parti che risultassero forate dai vermi. Dato che, nel seccare, 1 funghi rimpiccoliscono, è bene tagliarli a fette lunghe e larghe. Dopo di che si stendono sopra una tavola e si mettono al sole. Così si lasciano fino a che non siano secchi del tutto, voltandoli spesso, e restringendone il mucchio via via che diminuiscono di volume. Quando isono secchi, si chiudono in sacchettini di carta pergamenata entro i quali possono conservarsi a lungo. FUNGHI SOTT'ACETO Per questa preparazione si richiedono ovoli piccolini, chiusi ancora nella volva, o nei quali la tinta vivace della cap- pella nascente occhieggia dalla volva ap- pena dischiusa.' I funghi si puliscono pri- ma col coltello, poi strofinandoli legger- mente con un panno. Di lavarli non se ne parli. L'acqua, di cui potrebbero per- mearsi, ostacolerebbe la loro conserva- zione. Se sono piccolini, si lasciano in- teri; altrimenti si dividono in due parti 0 a spicchi, secondo la grandezza. Si mette quindi al fuoco una pentola di terraglia con aceto bianco abbondante e abbondantemente salato. Quando l'aceto bolle, vi si immergono i funghi e si fanno cuocere per 5 0 6 minuti. Dopo i quali si ritira la pentola dal fuoco, lasciandovi dentro i funghi e aggiungendo all'aceto due chiodi di garofano, un pezzetto di cannella, un po' di pepe in grani — se ce n'è — due spicchi d'aglio e una fo- glia d'alloro. Coperto il recipiente con un piattino o con un testo di terraglia, si lasciano i funghi in riposo per una qua- rantina di minuti. Quindi si scolano e, tolto l'aglio e l'alloro, si accomodano in un vaso di ceramica o di vetro, versando poi su di essi tanto aceto nuovo (bian- co) freddo, che basti a coprirli tutti. Si chiude il vaso col suo coperchio o con carta pergamena e si ripone, dovendo trascorrere un po' di tempo, prima che 1 funghi siano pronti all'uso. CILIEGIE SOTTACETO Per metterle sott'aceto occorrono delle belle ciliegie; di quelle ciliegie grosse e dure, alle quali si attacca bene il dente. Dopo aver loro spuntato il gambo, le ciliegie si mettono in un recipiente di terraglia insieme con tin paio di chiodi di garofano, un pezzetto dell'immanca- bile cannella, due foglie d'alloro oppure un ramoscello di timo. Si versa poi su di esse una quantità di aceto bollente che basti a coprirle del tutto. E così si la- sciano, a recipiente coperto, per quat- tro giorni. A questo punto si scola l'ace- to e si mette di nuovo al fuoco, sempre in un recipiente di terraglia, facendolo bollire per qualche minuto, per fare eva- porare l'acqua di vegetazione emessa dal- le ciliegie durante l'infusione. Quando l'aceto è freddo del tutto, si rovescia sulle ciliege che saranno già state siste- mate, a strati, in un vaso di vetro. Que- sto che deve esser colmo, viene poi chiuso col suo coperchio. FRIDA t pensate cUe questo- fnùt di fyota cmei potuto q / U m U ! Poche pastìglie di P o r m i lt r o sarebbero bastate a proteggermi met- tendo una barriera insuperabi le tra me e i germi che mi hanno conciato così... Ecco una imprevidenza paga- ta ben cara. Ma megl io tardi che mai, e se non ho potuto sfuggire al pericolo sono però in tempo ad im- pedire ogni compl icazione e a guari- re in pochi giorni ; a ciò serviranno ott imamente le stesse pastiglie di pormitrol il p r e p a r a t o c h e v e - r a m e n t e p r o t e g g e . JDEAMm&erS.A.WkÉo, Autorizzazione 3 5 5 3 7 - 1 9 4 » /CLIO ? UCAOT PERFOETT SEANZ SAPEON Per ¡1 vostro bucato usate Gigl io, ¡1 prodottodi marca, veramente prezio- so per ogni famiglia. Gigl io sostiluisce vantaggiosamente il sapone e vi con- sente di fare senza alcuna fatica nè perdita di tempo, un bucalo perfetto. AUTOBUCATO I TAL I ANO IMDDSTRIE RIOMTB l . BSHTONCIW . SBUCAMO J 95

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