LA CUCINA ITALIANA 1943
DUE SETTIMEAN DI LETOT Può accadere che qualcuno, in fami- glia, abbia la malinconica prospet t iva di dover stare a letto una quindicina di giorni. Qui non intendiamo parlare di una vera malat t ia dal nome serio, tanto meno suggerire intendimenti d'ordine tecnico che riguardano il medico e si basano molto sulla capacità e la co- scienza dell' infermiera, sia essa diplo- mata o maturata dall 'esperienza. Tr a t- teremo soltanto di una banale degenza a letto, che non ha carat tere preoccu- pante, e non turba eccessivamente il te- nore abituale del l 'andamento di casa. Pure, chi sta a letto, anche senza gravi tà e sofferenze, ha mille cose da sormon- tare, e tocca a chi lo assiste il dolce e severo compito di rendergli 1' infelice periodo di riposo quanto meno sgrade- vole sia possibile. La prima cosa da farsi è di dare una impronta gaia e confortevole alla stan- za. Questa va aereata bene, metodicamen- te, con la dovuta prudenza, ed intrisa blandamente di aroma vivificante, le es- senze di pino e di lavanda sono sempre bene accette, si t rovano anche in f a r- macia, e si possono diluire. Anche la buccia di mela, bruciata nel bruciapanni, è ot t ima e disinfet tante. La toilette per- sonale del malato va curata meticolosa- mente, e se i suoi movimenti sono limi- tati, si ricorra alle abluzioni parziali ed alie frizioni alcoliche rigeneratrici. L'uomo, malato, a letto, si abbat te più della donna, e si trascura, va incorag- decoro, a radersi la barba. La sua giac- giato, se solo è possibile, a tenersi con ca da casa, il pigiama sono quanto ba- sta per ripararlo. Avrà giacche di flanel- la, o di popeline o di seta, o di lana tipo Pirenei, come meglio si conviene. Per le signore l 'acconciatura è istin- tiva, ma se il morale è basso, occorre stimolare un po' di civetteria: le accon- ciature da letto variano in tanti modi, dipendentemente dall 'età, dal gusto, dai mezzi del l ' inferma. In nessun caso deve mancare la giubbetta da letto, diligente- mente- ' sfer razzata negli ozii estivi; ve ne sono di tante foggie; a pellegrina, a sciarpa, a maniche lunghe. Senza par lare delle graziose giacchine di pizzo e seta, capolavori d' ar te creati per strappare un sorriso anche ad un visetto dolorante di pal l ido avorio. E non accade a nes- suna, nemmeno alla più rigida delle non- ne, d; dover ricorrere alla vecchia giac- ca smessa, che fu, ai suoi tempi, da pas- seggio! Una previdenza che non deve mancare in una casa bene equilibrata, è la serie di guanciali e cuscini da letto. Pur t roppo è usanza un po' trascurata in Italia, ma i nostri alleati ne conoscono le belle teorie... Ne occorrono di varie misure, soffici e sostenuti, muniti di federe pratiche o ricamate. Alcuni di questi cuscini saranno una vera manna per alleviare le posizioni sacrificate, ed eviteranno l'insorgere di serii malanni cutanei, altri avranno lo scopo di asse- stare le membra indolenzite. La donna elegante ama appoggiare la testa affat i- cata sulla fresca battista che reca nel- l 'angolo la sua sigla, o sull 'ampio ret- tangolo di vecchio lino di famiglia, che le incornicia il volto con il suo « foglio- rie » a festone ottocentesco. Le lenzuola colorate, le federe pieghet- tate ed infioccate, poco pratiche — mol - to raff inate — sono riservate (caso mai) alle ore di visita, a convalescenza inol- t rata. Candida biancheria del classico bucato, aff iancata al copripet to lavabile, non mai abbastanza elogiato. Eccezione si faccia per la t rapunta di seta, o fio- rita, pel copripiedi di piuma leggera. E questo letto, centro di tenere cure, riceva la luce del giorno nel modo mi- gliore secondo i gusti del malato. Per la luce not turna occorre uno studio, accioc- ché sia regolabile: for te (mai violenta) blanda o tenuissima. Può bastare qual- che scampolo di seta per fabbricare al- cune cuffie di svariato spessore, così da incappellarne, a scelta, la lampadina consueta, in cima alle cuffie un bel fiocco, ed ecco pronte le rosee, o verdine pa- gode, al posto dello sgraziato giornale, così spesso reclamato dagli occhi stanchi! E che cosa dire del l 'ant iquato « co- modino»? E' giustamente caduto in di- suso. Gli arredatori pongono accanto al letto simpatiche ed innocue mensole a muro, spesso d'ambo i lati, o tavolini a soprapiano di cristallo, o piccoli mobili con pratici tiretti. L' ammalato gode d'a- vere un po' di spazio, per le sue limi- tate azioni, e davvero il comodino sor- passato, carico di boccette, ingombrato di figure sacre, e di molti oggetti dissi- mili non rallegrava il suo sguardo. L' i- deale consiste, poi, nel possesso del ta- volo girevole su perno di metallo, f a t to per chi giace a letto; si t rasforma in leg- gio o si apparecchia per i pasti. Ma non é alla por tata di tut t i. Modesto, ma co- modo riesce l'ausilio del vassoio a corte gambette, che non pesa sulle ginocchia. Si apparecchia con tovagl iet ta su mi- sura, ed analogo tovagliolo, per dare una nota accurata alla svogliata cola- zione solitaria. Un al tro part icolare sfugge a molte padrone di casa: l 'utilità del paravento. Rende grandi servigi, r ipara dal river- bero solare, dalla corrente d'aria, così nociva al corpo indebolito, cela l ' inti- mità del lavandino. Ed ora collocate l 'o- rologio bene in vista, ponete una pol- troncina in prossimità del letto, accomo- date pochi fiori, se graditi, e non vi resta che a distrarre la vostra paziente preparandole un regaiet to: confezionando con le vostre mani un bel borsone ret- tangolare di for te stoffa a fiori od in- tonata al letto; fa te che sia rigido alla imboccatura, cosa che otterrete inserendo nelle due cuciture delle leggere stecchctte. munite il borsone di due o tre grossi automatici parziali che t roveranno i loro corrispondenti cuciti for temente all 'ela- stico del letto, all 'altezza del braccio. La saccoccia si chiude con un nastro, a volontà. In essa sarà utilissimo riporre il lavoro a maglia, infilare la « Rivista » e la corrispondenza, assicurare un posto al fazzolet to (che sfugge così volentieri alle ricerche!) e forse al por ta cipria. Tut t i consigli inutili? Cose che tut ti sanno? Può darsi benissimo, ma ciascuno di noi, facendo opera buona , visitando l'amica indisposta, non ha osservato forse che i più comuni e prat ici accorgimenti mancavano? Contornato con amore, premure, e pazienza, l 'ammalato, anche intransi- gente, si farà docile e grato, e, chi sa, forse un giorno tornato alle burrasche della vita fat t iva rammenterà i giorni di reclusione con un amaro sorriso, ram- menterà quella piccola Croce, mormo- rando che è pur dolce il diritto di la- sciarsi viziare. ACQU AMA R I NA Ristoreant S. i r ADI 0 p r i m o r d i n e ' s e r - L A R L v vizio s c e l t i s s imo C o r s o Umberto, 120 - Tel. 62.518 PREZZI MODICI L E T T I e RETI V I A C O L A BORZELLI R I E N Z O N U O VO L E T TO E R E T E E L A S T I C A, IN LEGNO 01 P A G G I O, SMONTABILI » « T e t t o 0. BOR Z E L LI N. 123-17) CATALOGO G R A T I S
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