LA CUCINA ITALIANA 1943
A B B ON A TA T O R I N E SE A C. .. - Cara amica, per quel che riguarda l'u- midità ambiente della cucina, nella nuova casetta ove vi siete sistemata, io non so consigliarvi che la calce v i va, da mettere, entro recipienti, negli an- goli della cucina, rinnovandola tutte le volte che essa abbia assorbito l'umidità. Probabilmente non ne avrete che un Voltaggio temporaneo, perchè se la cu- cina è così umida che, in poco tempo, come mi dite, la roba vi si è ammuf- fita, evidentemente o si tratta di una costruzione infelice, con difetti nelle tubazioni etc. (e potreste sentire un esperto) o si tratta di esposizione a nord in un luogo di per sè umido, e allora finché non vengono la primavera e l'estate a consentirvi di tenere le fine- stre spalancate per molte ore penso che l'umidità vi darà sempre noia. Ma non comprendo come, in un paesino di cam- pagna, non possiate fare in cucina dei fuochi vivaci, di legna, destinati a pro- sciugare un po' le pareti. O avete il ri- scaldamento elettrico anche costì? In tal caso è una campagna per modo di dire! Quanto al linoleum, non trovo, nei miei appunti, che questa ricetta: f ar di- sciogliere dolcemente, a bagno maria, e con molte precauzioni, un kg. di paraf f i- " M A M M E ! . a v e r e b amb i n i d e b o l i c h e d i n o t t e b a g n a no il l e t t o ? curateli colla CEREBRALINA RA- MELLA TIPO 1 - prodotto vege- tale indicato nella Enuresi not- turna, Epilessìa, Forme epilettoidi, nonché in tutte le malattie gravi che abbiano riflessi sui centri ner- vosi. La CEREBRALINA RAMELLA TI- PO 2 - prodotto vegetale cura gli stati anormali del sistema ner- voso, l'esaurimento, il persisten. te mal di testa, l 'insonnia, l 'iste- rismo; indicata a chi è soggetto ad eccessivo lavoro mentale. A richiesta ai inviano schiarimen- ti e spiegazioni dettagliate. La CEREBRALINA RAMELLA tro- vasi in tutte le Farmacie e presso il laboratorio Chimico Fitotera- pico «CEREBRALINA RAMELLA» Imperia-Oneglia. Aut . Pref. imper ia N. 1 83 31 del 15- 1 1 -39 na in un litro di essenza di trementina (modificando le dosi, ma sempre nella stessa proporzione, se il linoleum da ri- generare è molto grande o molto pic- colo). Quando la miscela è pronta, distender- la, ancor tiepida, sul linoleum che. sia stato preventivamente lavato e lasciato asciugare. La miscela va lasciata sul li- noleum per 24 ore: poi si toglie, e il tappeto si sof f rega con un pezzo di f lanel la. Non so se questi ingredienti non vi costeranno, oggi, presso a poco quanto un pezzo di linoleum nuovo: e non so nemmeno se vi serviranno, dato che io personalmente non li ho mai esperimen- tati. Tutti 1 miei auguri e la mia simpatia vi accompagnano, cara amica abbonata. E. T. G A L L A R A T E S E. - Il ratafià di amarene si fa mettendo questi frutti, quando sono ben maturi, in un mortaio, e riducendoli in poltiglia, dopo averli pri- vati dei noccioli e dei piccioli (gambi). Si pesano ora, e si mettono in un recipiente di vetro versandovi sopra quattro volte tanto (in peso) di alcole. Se le amarene pesano un kg., quattro kg. di alcole. Co- me vedete, non è una cosa da farsi in tempo di guerra. Ad ogni modo seguito a darvi la ricetta per dopo la vittoria: dunque, quando avete ricoperto le vo- stre amarene d'alcole, mettete il reci- piente che le contiene al sole, sul davan- zale d'una finestra, e ce lo tenete, a se- condo del caldo che f a, da 15 a 30 giorni. A parte avrete messo a macerare nell'alcole metà dei noccioli delle stesse amarene, pestati. Dopo i 15, o i 30 gior- ni, riunite le due infusioni e le passate da un panno molto spesso: possibilmente un feltro. A questo punto vi ci vuole I kg. di zucchero^ sciolto in pochissima acqua: che si aggiunge all 'alcole ormai filtrato, e il ratafià è pronto. Lo mette- te in bottiglie ben tappate, e lo serbate. II feltro, o la flanel la di cui vi servirete per filtrare l'alcole, devono essere stati lavati a caldo in una soluzione di soda, e poi risciacquati abbondantemente, pri- ma dell'uso. Per fare invece un vinetto economico si prendano: 25 kg. di amarene, 100 litri di acqua, 15 kg. di miele o di zuc- chero, 100 gr. di scorze d'arancio, 100 gr. di cremor di tartaro, 50 gr. di sale, lievito di birra in pasta gr. 100: si mette il tutto in una botte, (lo zucchero o il miele prima si sciolgono in parte di quel- l 'acqua, scaldata a bollore) in un ambien- te che abbia la temperatura di almeno 15 gl'adi, e si lascia fermentare. La fer- mentazione dura alcuni giorni. Quando è cessata, si raccoglie il liquido e si ri- pone in bottiglie. Anche nel caso del vinello bisogna tener presente che le amarene debbono essere sane e mature, prive dei gambi e dei noccioli: che una parte dei noc- cioli pestati, possono essere aggiunti al- le frdtta, al momento dell'inizio dell'o- perazione. Che il vino vien migliore se si aggiungono, terminata la fermenta- zone, 2 litri di acquavite, e che acquista ancor maggior robustezza se, terminata la fermentazione, si passano le fecce al torchio, per spremerne tutte le sostanze. E RM I N I A DI M I L A NO — Vi ho fatto spedire la copia desiderata. Ac- cettatela come un modesto omaggio per la vostra fedeltà. Quanto al premio per gii abbonamenti raccolti (e che speria- mo aumenteranno) esso vi sarà spedito appena possibile. Cordial ità. A B B ON A TO C R I S P I AN E SE — L'yo- 39
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