LA CUCINA ITALIANA 1943
settanta malati trattati con dieta di vegetali crudi confermano la modifica- zione dello stato atonico delle anse, ri- duzione dell'abnormità dei vasi del ples- so, diminuzione degli spasmi capillari, riduzione dell'emorragia, ritorno del co- lorito sano della colonna ematica; negli ipertesi, abbassamenti della pressione ar- teriosa, abbreviamento di tempo di la- tenza demografica, tendenza dell'anda- mento parallelo dei capillari, diminuzio- ne degli aspetti alquanto serpiginosi. L'appropriata scelta delle frutta e dei vegetali richiede la collaborazione del medico, che si rende conto delle esigen- ze determinate dalla costituzione del pa- ziente; assodare che un soggetto può as- similare meglio un genere di frutta e di ortaggi anziché un altro e giovarse- ne sicuramente (i). Dalla scelta appropriata dipende il risultato. I dietologi specializzati possono age- volare il compito del clinico. Vari errori di applicazione di diete hanno concorso a screditare la dietolo- gia addossando imperizie personali alla bontà d'una dottrina. Le applicazioni esigono variazioni da persona a persona. Ecco perchè consigli di diete vegetali generiche talvolta non ebbero efficacia. Quale sarebbe il meccanismo d'azione segreta della virtù delle frutta e dei modesti ortaggi e legumi? A! primo posto metteremo la gamma di minerali vari che — senza disgustare — induce pure a ingerire meno cloru- ro di sodio (sale da cucina) meno cal- cio di cui abbonda il latte mentre au- menta il capitale degli altri minerali che — ove occorre — ristabiliscono il bilancio fra acidi e basi, attivano il pan- creas (glandola che comunica coi ca- pillari e influenza la circolazione). Insieme ai vari minerali entrano in ruolo — simili a attori chiamati dalla situazione — i fattori enzimatici con le loro spiccate configurazioni molecolari par i f icagli ad agenti di mobilitazione adeguatj. Per comodità espositiva in una tratta- zione del genere si slega, si sminuzza l'unità vivente. La mente del lettore collabora, non si dimenticherà che in nessun caso dove é presente il fattore liposolubile (vitamina A) deve esiste- re pure associazione con sostanze caro- tinoidi o aff ini, grassi fosforati o azo- tati, (liquidi) rinvenibili nella gamma del frumento, nelle carote, nel pomodoro, nell'arancia, nel burro, nel tuorlo d'uova. Lipoidi, vitamine A., modificano endo- teli vasali e nutrono le mucose assai insi- diate e deteriorate durante attacchi pol- monari. Negli alimenti nei quali abbonda il fattore antineuritico (vitamina B) de- v'esservi pure presente il gruppo di man- ganese, rame, ferro, vanadio, influente sul tasso jrlicemico (giusto contenuto zuccherino) del sangue. Esso ha funzio- ( j ) Non rutti gradiscono l 'agl io, che è un ec- cellente ipo censivo. Ma è faci le associarlo a suc- chi di limone che nascondono l 'odore. ni di rialzare il tono del simpatico e l'ipotonia muscolare, di correggere l'i- pertonia del vegetativo o innervazioni del parasimpatico. A tale unione è collegato il retto funzionamento endocrino e intestinale. Da osservazioni rilevate durante la guerra 1914-18 risulta che francesi e inglesi andavano soggetti a congelamen- to dei piedi e alcuni subirono amputazio- ni assai penose. Invece belgi e tedeschi — pur rima- nendo a lungo in trincee situate in zo- ne rigidissime — non andavano sog- getti al congelamento dei piedi. Tali risultati non si poteva trascu- rare di porli in derivazione al fatto che francesi e inglesi si cibavano di farine componenti pane e pasta bianchissimi, troppo raffinati, mentre belgi e tede- schi consumavano pane e pasta di fa- rine integrali o pochissimo aburattate. Altro esempio consimile presentano i montanari cinesi che non sono af f l i t- ti da congelamenti ai piedi, mentre i cinesi urbanizzati presentano congela- mento. Anche questo si mette in connessio- ne con l'accertamento che i montanari si cibano di riso intero (non decortica- to del tutto), mentre i cinesi urbanizzati preferiscono riso pelato. Ora tanto il cruschello del frumento quanto la parte del riso gettata via contengono quel complesso di minerali allo stato di sali e di sostanze che in- granano la corona della vitamina B e che ammontano a sei fattori differenziali. Tale complesso spiega azione sul chimi- smo delle cellule — nervose e ipofisarie in particolare — chimismo che regola la termogenesi, ossia la capacità orga- nica di generare e distribuire calore. Preventivo riconosciuto di recente per la polmonite sarebbe il fattore vitami- co. Il grado di permeabilità del sangue è affidato al complesso chiamato vitami- na P mentre sul potere di coagulazione influisce la vitamina K. Il regolarizzatore della sanguificazio- ne sarebbe l'acido ascorbico che vincola il fattore antiscorbutico che — atte- nuando..gli spasmi vasali — frena la ten- denza alle emorragie. Non si devono attribuire prodigi a cotesti fattori isolati l'uno dall'altro. Occorre rivolgersi all'insieme dei com- ponenti delle sostanze che apportano, vincolano, fissano, integrano la costel- lazione degli alimenti necessari alla per- fetta vitalità respiratoria delle cellule. Costipazione, bronchite, polmonite, flogosi tubercolare disturbano anche il ritmo respiratorio di milioni e milioni di cellule armonicamente consociate in un uomo, in un animale. Le alterazioni preformanti substrati patologici sono degenerazioni di proces- si iniziali dalla difesa naturale non assecondata a tempo; degenerazioni in quanto segnano il valico o la rottura dei limiti disposti dalla natura. Per guarire occorre sapere rifare quel dato processo iniziale e arrestarlo pri- ma che scavalchi la soglia oltre la quale comincia il rilassamento dell'energia. I pazienti avranno tutto da guada- gnare se — invece di porsi come im- balsamati in quella custodia di bamba- gia che è il letto — si sforzeranno di partecipare al rinnovo di quel processo che diede origine al corso degenerativo e intervenendo con massaggi dopo la sudata provocata con proporzionate do- si di cibo e di moto. II calore sviluppato mediante alimen- ti appropriati e col moto vale più del calore ottenuto con panni caldi e sena- pismi roventi, perchè è un calore che trasfonde animazione e vitalità durevole in ogni cellula organica. Al calore esterno si deve ricorrere soltanto se il paziente non è assolti tamente in condizione di sforzare le proprie riserve energetiche. Da questi appunti parrebbe che si faccia soverchio assegnamento sul con- tributo volitivo del paziente, mentre la volontà dì un malato è, in generale, depressa, passiva. Orbene occorre fare di tutto per riat- tivarla, perchè essa è un fattore di guarigione d'una importanza non an- cora esplorata compiutamente. Dobbi amo risolvere il problema di evitare quella minorazione delle forze naturali dovute a scarsezza, a cattivo uso o a sospensione dei cibi quotidiani. La soluzione tempestiva di tale pro- blema può salvare molte vite. Prof . G. B. PALANTI ATHOS GASTONE BANTI, Direttore" ANNY DINI, Condireltrice e gerente Stab. Tip. E. Armani di M. Courrier B O R Z E L L I V I A C O L A DI R I E N Z O ® Teloefon NUOVO LETTO E R E TE ELAST I CA, IN LEGNO DI FAGG I O, SMONTABILI (Brevetto O. BORZELLI N. 123 77) CATALOGO GRAT IS 4 8
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