LA CUCINA ITALIANA 1943

D. G. C. P. — Non ho potuto rispon- dervi direttamente: le lettere arr ivano a torrenti, e ognuna di esse presenta così strani quesiti! E ' curioso: la nos t ra ri- vista si chiama Cucina Italiana e do- vrebbe occuparsi, evidentemente, di cu- cina e, al più, di economia domesti- ca, di igiene fami l iare, etc.: realtà, le abbonate mi domandano di tutto: pen- sano che io durante la mia vi ta non ab- bia fat to altro che fabbr icare formaggi e s tof f e, termometri e prodotti di bel- lezza; c'è chi mi chiede come si pro- duce, in casa, una medicina per la qua- le grandi stabilimenti industriali adopra- no, in centinaia di operazioni una più di f f i c i le del l 'altra, segreti chimici gelosa- mente custoditi, e chi mi invita a dirle qual 'è il sistema migliore per uccidere il capretto pasquale, quasi che nelle f ami- glie borghesi di... diciamo qualche die- cina d'anni f a , le fanciul le costrette, ol- tre clic a imparare a leggere e scrivere, a f a r da cucina .e a cucire, a suonare il pianoforte, e così v i a, venissero educate anche a macel lare capretti, giovenchi, ed altri ruminanti. Io cerco di rispondere a tutte: ma ad impossibilia nemo tenetur. Così, voi m'i chiedere, gentile signora, come si f a ad ammorbidire la lana che si r icava filan- do quella ordinaria, ovina, con cui sì riempivano (una vol ta!) cuscini e mate- rassi. Naturalmente mi son precipitata subito a domandare, nel mio spazio vi- tale, ad amiche e conoscenti: ma nes- suna mi ha saputo dir nulla. Ho guar- dato^ nei molti libri a cui ricorro, quan- do l 'esperienza non mi soccorre, e non ho trovato nulla. Nul la di interessante nella vecchia Enciclopedia Popolare. Nell'Enciclopedia delle Enciclopedie la lana non è ricordata neppure: nel Dizio- nario di cognizioni utili ho letto... tante- cose inutili, ma quello che vi premeva, no: nelle vecchie enciclopedie francesi come il Boui l let, e nel Larousse, peggio che andar dì notte. Neil 'Enciclopedia Bompiani 1 soliti consigli per lavare " li indumenti di lana senza f ar l i restringe- re. ed altre coserelle minute. Neanche nel Nuovo Ricettario domestico della nostra cara amica e col laboratrice Si- gnorina Morel li ho trovato (benché lì ci siano tanti suggerimenti interessanti; anche a proposito della lana) niente a proposito della lana da materassi da filarsi per farne indumenti etc. etc. In- canutita ed esausta, a f f r an ta e dispera- ta ma non doma, mi sono decisa ad a f - f rontare la grande Enciclopedia Ital iana, che da pagina 454 del X X volume a pag. 480, reca robuste e oserei dire piuttosto pesanti notizie sulla lana, con molte ta- belle, statistiche, figure, etc. Ma un rigo, un rigo solo per dire ad una infel ice re- dattrice della Cucina Italiana: se vi domandano come si f a a togliere la ruvidezza alla lana dei materassi, dite di f a re così e così, non l'ho trovato. Al - lora mi son rivol ta alla mia donna di servizio, e le ho chiesto: Quando la lana è così ruv ida che f a prudere la pelle, cosa fate al vostro paese? — Ci grattiamo, Signora — mi ha ri- sposto rispettosamente la mia ancella. Ho esteso la mia richiesta al trove, e chi mi ha detto di tenere a bagno la lana per parecchie giorni in acqua f re- sca con allume, chi mi ha detto di trat- tare la lana con una soluzione leggiera di acido sol forico, che carbonizza i filamenti vegetali ancora trovantisi nella lana, dopo dì che con un lavaggio ab- bondante la lana si ritroverebbe libera e sof f ice: chi mi ha detto che soltanto l'uso, e l 'abitudine, riescono a vincere quel difettacelo. «- Al t ro dirvi non s o » : e me ne dispiace, perchè avrei tenuto a f are una bella figura almeno con voi. P. S. — Se per caso veniste a sapere che qualche abbonata vuol conoscere co- me si porrebbero fabbr icare in casa del- le porcel lane più belle di quelle cine- si, o come si guida una nave durante una tempesta, suggerite, per f avor e, l ' in- dirizzo della Cucina Italiana. G I U S E P P I NA DI B O L OG N A. — Gl i shampooing sì f anno in var io modo: uno è costituito di polvere di sapone po- tassico (vo gr. di bicarbonato potassico in >yo di acqua distillata. Al tutto si ag- giungono 25 gr. di glicerina). Un altro shampooing è f at to di carbonato di so- da secco (gr. 1S0) sapone in polvere (gr. 90 ) ' e borace (gr. 90) — oltre natural- mente al profumo. Poi ce n'è con ammo- niaca, senza> ammoniaca, etc. Di ricette per f a re lo shampooing ne conosco, dun- que, almeno una diecina: in tutte 1 en- tra come elemento essenziale il sapone* ma in tutte sono anche altri elementi. Vi racconto questo perchè voi mi doman- date: come faccio a fabbr icarmi, collo shampooing che ho, del sapone? E ' una parola, anzi sono diverse: ditemi che shampooing è quello che avete in ca- sa, se c'entra il carbonato di potassa o l 'ammonìaca, il borace o l 'alcole, e vi dirò se vi è possibile ritrovarci dentro il sapone originale, che ha costituito, certo uno degli elementi progenitori, sen- za che r impasto risulti danneggiato dal- l'esistenza di altre sostanze non adat- te al sapone. - .Quanto al l 'al tra domanda, non cre- do che possiate fabbr i carvi in casa del- la polvere d'uova, essiccando quelle che avete, a meno che non disponiate di una vera e propr ia of f icina chimica. G E P P I N A . — Premesso che le buone creme per calzatura sono a ' ba se di olio essenziale di trementina, ma che talune si possono fare anche con l 'acqua, pur- ché la cera, che rappresenta il secondo ingrediente principale, sia emulsionabì- le (e perciò in questo caso si usano ce- ra carnauba e cera d'api, escludendo la ceresina, la para f f ina, e altre cere mine- rali) vi darò due ricette per una cera nera: una con trementina e una senza. 1. Cera d'api, 100 gr., para f f ina 1 00 gr., stearina 100 gr., essenza di tre- mentina 340 gr., Benzolo pesante 340, gr., nigrosina solubile negli olii gr. 300. Questa sarebbe la crema da scarpe clas- sica. Potete invece f are una crema più f ac i l e: 200 gr. d'acqua, 40 di cera, 12 di sapone, 6 di carbonato potassico: amal- gamate a caldo il tutto, e aggiungete al- la massa 15 gr. di zucchero, 6 di gom- ma, 20 di nero d'avor io. Per scarpe gialle una ricetta compl i- cata è questa: mettere al fuoco un reci- piente con acqua: dentro, a bagno ma- ria, due boccette, una con 30 gr. di cera gial la e 100 gr. di trementina, l 'altra con 100 gr. d'acqua e 5 di sapone uso marsigl ia (?) raspato. Si scalda l 'ac- qua della pentola, e intanto si prepara una soluzione di 1 gr. di bruno di Bi- smark con 10 gr. di alcole. Si versa la soluzione di sapone in un recipiente e a poco a poco vi si versa quella del- la cera; poi quella colorante. Ma biso- 5?

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