LA CUCINA ITALIANA 1943

ta spedizioni di campioni o pacchetti raccomandati. E ' per questo che la To- Radia non manda più i premi alle no- stre abbonate propagandiste, ed è per questo che dobbiamo limitarci a spedire dei libri, in dono, visto che i libri hanno ancora corso. Per la crema e la cipria che desiderate, occorre incari- chiate qualche persona di conoscenza che venga a Roma', o vada a Napol i, o a Perugia, o a Ancona, di procu- r a c e l e . Insomma in qualche città. Scu- sateci e conservateci la vostra amicizia. A B B ON A TA I S T R I ANA. - - Mi ave- te mandato una lira e 20 centesimi per- che vi faccia spedire il fascicolo che conteneva la ricetta sulla conservazione dei piselli, ma vi siete dimenticata di comunicarmi il vostro riverito nome e indirizzo. E allora io mi trovo in que- sta tragica situazione: che non posso f a r vi mandare il fascicolo, e quindi debbo ripetere ancora (per la centesima volta) la ricetta: ma poi non posso neanche restituirvi il denaro, e l 'Am- ministrazione non può accettarlo; e dar- lo a un povero a nome vostro non sapendo come vi chiamate non possia- mo, e tenermelo e andarci a compe- rare qualcosa neanche posso: sia per- che si rifiutano a questa prava even- tualità tutti quegli immortali principi; di correttezza e di fierezza che mi hanno lasciato in eredità i miei an- tenati, sia anche perchè con una lira e venti cent., oggi, al l ' infuori di un fascicolo della Cucina Italiana, non sa- prei proprio cosa comprare. Neanche uno zucchino! Abbiate dunque la bontà di dirmi che cosa volete ch'io faccia di questo capitale che avete af f idato alla mia ben nota onestà. In cambio, per non f a r vi troppo aspettare vi dirò su- bito che 1 piselli si scottano, per 3, 4 o 5 minuti, in acqua bollente: poi si scolano, si tuf f ano nell 'acqua fresca, si sco ano di nuovo, e si mettono in bottiglie accuratamente lavate e ste- rilizzate. Quando le bottiglie sono qua- si piene ci si versa dentro acqua sa- lata (20 gr. di sale per ogni iooo- g r . di acqua) e ci si aggiungono, se vofe- te, j>o gr. di zucchero. L'acqua salata deve superare il i ; v e l l 0 dei piselli Si tappano ora le bottiglie con tappi nuo- vi e sterilizzati in acqua a bollore. Poi SI mettono le bottiglie i n una pento- la o caldaia, e si sottopongono a una Sterilizzazione di un'ora circa. Sapre- te già come si- fanno queste sterilizza- zioni a bagno maria: l 'acqua della cal- deve arrivare al livello dell'ac- qua delle bottiglie, ma, anche nel bol- lore, non deve andare sul tappo di su- ghero: f ra una bottiglia e l 'altra si mettono degli stracci, etc etc Fi Ulta l'Ora dell'ebollizione, si toglie la caldaia dal fuoco, si aspetta che l 'ac qua sia f redda, poi si prendono le bot- tiglie, se ne suggella il sughero con la ceralacca o la paraf f ina, e si mettono m serbo. Quanto alla conserva, voi potete f a r- la o af f idando al sole l ' incarico di asciu- gare fin l 'ultimo residuo di acqua dei pomodori che avrete prima passato e tatto bollire o lasciando questo ser- vizietto al fuoco. Una volta cotta e prosciugata bene la conserva, che a- vrete prima della cottura generosamen- te salato, la metterete in un barat- tolo di terra cotta, e ne ungerete la su- perf icie esterna con un poco d'olio. Un disco di carta unta aiuterà la « conservazione » della conserva. Moki cordiali saluti, o ignota abbonata istria- na! EUL A L I A. — Quel libro non mi sembra adatto per una giovinetta! E ' di un sentimentalismo morboso, e non è esente da un po' di sensualismo. Sce- gliete altro. Per ciò che mi dite del suo carattere e dei vostri dissensi, io non posso che ricordarvi l 'aneddoto rac- contato da La Combe nel suo Diction- naire. « Un uomo potente diceva un giorno al poeta persiano Saadi: il se- greto della mia potenza sta proprio nella faci l ità con cui io evito di ap- parire rigido e duro nei contrasti ine- vitabili della vita. Av e vo 32 denti ed erano rigidi, inflessibili, pieni dì fermezza: uno ad uno mi sono ca- duti. La lingua, invece, che è più vec- chia dei denti, flessibile e arrendevo- e e pieghevole come è, è rimasta so- la superstite nella mia bocca. ». Metteteci, anche voi, un po' d'ar- rendevolezza e di buona volontà. Gra- zie degli abbonamenti. Procuratecene ancora! E V E L I N A , Viale Liegi. - L'abbona- mento e in corso, e conf idiamo che a questora avrete ricevuto i fascicoli ri- tardatari. Quanto alla ricetta per fare le saponette con i ri f iuti dei grassi ali- mentari non ve l'ho data perchè ne ho già pubblicate tante e tante volte che, pensavo, a quest'ora le sapranno tutte a memoria. Ma non sapevo che foste un'abbonata nuova: eccovi una delle ricette pubblicate l 'anno scorso- occorrono 1 kgr. di morchia d'olio o di avanzi di grassi, g r . 200 di soda, 200 di amido borace, gr. 3000 di acqua, 4 bustm e d l s c l a m p o o M e t t e ( e « dell acqua a scaldare con la soda, fin- che questa si sciolga. In altro recipiente stiepidite il resto delH acqua con lo schiampoo. Lasciare raf f reddare le due soluzioni e poi mescolarle insieme. A questo punto versarvi dentro l'olio, me- scolando come per fare la majonese, per un'ora almeno. Verrà, diceva l 'ab- bonata che ci aveva mandato la ricet- ta, una •« pappetta » che, messa in sca- tole di ^ legno o di cartone, dopo 48 ore sarà solidificata e potrete tagliarla.. Dimenticavo: mentre girate la pappetta, versateci qualche goccia dell'essenza (la- vanda, rosa, etc), che preferite. C A T E R I NA - Roma. — Per la bian- cheria fat ta con fibre tessili autarchi- che (rayon, etc.) vigono, in fat to, di lavatura, le stesse norme prudenziali che per gli indumenti di seta. Una decozione di radice saponaria mi ha sempre dato ottimi risultati. E ' pru- dente aggiungere, all 'acqua pura in cui si sciacquano codesti indumenti, il sugo d'un mezzo limone. Come sapete certa- mente, gli indumenti di rayon vanno lavati ^e poi asciugati f ra due panno- lini (che si cambiano man mano che assorbono l'umidità) e mai strizzati o storti. Anche per la stiratura occorro- no le consuete precauzioni, frapponen- do f ra il ferro e l 'oggetto da stirare un pannilino.. C A R BON I A. - Purtroppo mi sembra % che il danno sia irreparabile, almeno coi mezzi a disposizioni d'una mas- saia. Non c'è che armarsi di pazienza e mandare in tintoria. Non mi è stato possibile rispondervi privatamente. Q U A R A N T A . - Quando il vino sa di mu f fa consigliano gli esperti di scio- gliere della far ina di senape nell 'ac- qua bollente e di lasciarla così per mez- z'ora: poi si scola l 'acqua, e la pol- tiglia che resta in fondo si mescola al vino da imbottigliare, in proporzione di 15 a 20 gr. per ogni 100 litri di vino. 5 1 v e r s a , questa poltiglia nella botte, SI agita bene, si lascia qualche tempo poi il vino si chiarifica e si imbottiglia. AMA R A N T O. - Nel lo stesso modo che con la far ina usuale. Si scioglie la far ina di castagne nell 'acqua, vi si uni- sce un pizzico di sale e qualche granel- lo d'uva passita o di zibibbo, si f a un impasto molto denso e si cuociono le pizzette al forno, mettendole su teglia infarinata. Naturalmente vengono pe- santi e piuttosto indigeste. A B B ON A TA 893/5 _ V e d o c o n piacere che ricordate il vecchio numero della targhetta. Perchè l 'abbiamo aboli- INOSSIDABllE c € IL UJ M IB HJ S Macchina moderna per fare la pasta in casa IMPASTA - SFOGLIA - TAGLIA Si vende nei pr inc ipali negozi C A T A L O G O GRATIS ARTICOLI UTILI PER LA CASA GAVAZZENl - BERGAMO-Casel la Postale 75 -C FIRENZE - Albergo Patria Splendido l l a C a t e gao r i - P o s i zei o n c e n t r a l i s, s i ma p r eiz z modi i c - T e l e foo n 25 7 98 - Via Ca l z a t o l i , fi - A u t omeo b i l a t u it t I t r e,n i s e naz obbol i g die p ais t in c aas A. FABBRIZI, Direttore proprietario 73

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