LANCELLOTTI - SCALCO PRATTICO - 1627 copia

tolto ho rappresentate le cofe come fono ftate„ che come per auuentura doueuan eflere, ò quali altri re- putcràjche doueflèro eflère.Voglio di più ch'il Mon» do &ppia, ch'io non ho apprefo niente da libri, e tutto dall'efperienza ; e fé i più franchi non impare- ranno da quelle mie forme di prattica, potranno di- re d'hauerle trafcorfè per fola curiofìtà , godendo in (è fteffi di non hauer bilògno d'altrui ricordo: Cci meno efperti ne rkeuerannoio&sfattione, ò ne rac- coglieranno qualdhVtile,grand.iffirrjQ farà il mio contento, e mi terrò abbondantemente rimunerato di quelle mie deboli fatiche. Desidero che ila rieeuu»- to da buona parte£iò che nafte da. buoiiia jntentjo; ne, la quale in tutte le attieni fuole hauer qualcW luogo di merito ; e prego te * amico Lettore, à yoler' «effer più pronto alla feuià, che alla censura. Dio ti iaccia felice. VR-

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